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di Paolo Ballanti - 20 Ottobre 2020
Ai soggetti cui viene riconosciuta una condizione di disabilità ai sensi della Legge 104/1992 hanno una serie di diritti e numerose agevolazioni lavorative, benefici fiscali, vantaggi e altri diritti. Alcune di queste si applicano ai soli portatori di handicap grave (Legge 104 art. 3 comma 3) e ai parenti lavoratori che li assistono; soggetti da intendersi come coloro che, a causa di una minorazione singola o plurima, necessitano di intervento assistenziale permanente, continuativo e globale.
Più in generale, la stessa L. 104/92 definisce “disabili” i soggetti accertati che presentano “minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o emarginazione”. Per poter accedere alle agevolazioni e ai benefici previsti dalla normativa italiana è necessario sottoporsi alla visita per l’accertamento della disabilità, condotta, previa richiesta dell’interessato, dall’apposita commissione medica istituita presso l’ASL territorialmente competente.
In questa guida analizziamo le misure di favore riconosciute ai portatori di handicap (e loro caregiver), partendo da quelle riconosciute in ambito lavorativo.
Il lavoratore con handicap grave ha diritto ad assentarsi dal lavoro per due ore giornaliere o tre giorni al mese, con retribuzione a carico dell’INPS.
La previsione si estende anche ai seguenti familiari di persona gravemente disabile:
I permessi spettano ad un solo lavoratore dipendente per assistere lo stesso disabile (cosiddetto “referente unico”) non ricoverato a tempo pieno. Per ottenerli è necessario inoltrare apposita richiesta telematica all’INPS, dando comunicazione al datore di lavoro dell’avvenuta accettazione dell’istanza.
In presenza di un figlio disabile i genitori hanno diritto a:
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Previsto un congedo straordinario di durata non superiore a 2 anni (continuativi o frazionati) nell’arco dell’intera vita lavorativa per i familiari di persona con handicap grave, non ricoverata a tempo pieno.
Possono chiedere il congedo i seguenti soggetti in ordine di priorità (se chi ha diritto all’assenza in via prioritaria manca, è deceduto o affetto da patologie invalidanti la spettanza si trasferisce al soggetto rientrante nella categoria successiva):
I periodi di assenza sono coperti a livello retributivo dall’INPS.
I soggetti colpiti da disabilità o i familiari che li abbiano in carico possono rifiutarsi di svolgere lavoro notturno, inteso come quel periodo di tempo di almeno 7 ore consecutive comprendente l’intervallo tra mezzanotte e le cinque del mattino.
Hanno diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio i lavoratori maggiorenni con handicap in situazione di gravità e i seguenti familiari di persona disabile non ricoverata a tempo pieno:
I soggetti citati hanno diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere.
Eccezion fatta per i casi di incompatibilità del dipendente con l’ambiente di lavoro, i soggetti disabili o i familiari (parenti e affini entro il 3º grado) di persona con handicap possono rifiutarsi di essere trasferiti ad altra sede aziendale.
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I soggetti con handicap in situazione di gravità e coloro che hanno ridotte o nulle capacità motorie, sono sordi o non vedenti, hanno diritto ad una serie di agevolazioni legate all’acquisto di veicoli da utilizzare prevalentemente a beneficio del disabile stesso:
Tra i mezzi che possono accedere alle agevolazioni citate si annoverano tra gli altri autovetture, autocaravan, motoveicoli per il trasporto promiscuo e motoveicoli specifici, motocarrozzette.
Le misure di favore possono essere richieste anche dal familiare del disabile che lo abbia fiscalmente a carico.
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Le spese mediche generiche (acquisto di medicinali) o di assistenza specifica (addetti all’assistenza di base o infermieri), sostenuti dal disabile o dal familiare che lo abbia fiscalmente a carico, sono deducibili dal reddito.
A questo si aggiunge una detrazione IRPEF pari al 19%, calcolato sui costi sostenuti dal disabile o dal familiare per:
I portatori di handicap grave possono accedere ad una detrazione IRPEF del 19% calcolata sul costo di acquisto di pc, tablet, telefoni con vivavoce o altri ausili informatici. Prevista anche un’IVA ridotta al 4%.
Prevista una detrazione IRPEF pari al 36%, calcolata sui costi sostenuti dal disabile (nonché dal familiare che l’abbia a suo carico) per la costruzione di rampe, ascensori o più in generale tutti quegli interventi che costituiscono un abbattimento delle barriere architettoniche.
La detrazione in parola non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile.
Per i beneficiari della Legge 104 è prevista una detrazione IRPEF al 19% delle spese sostenute per le polizze assicurative che prevedono il rischio morte o invalidità permanente non inferiore al 5%; da qualsiasi causa derivante ovvero di non autosufficienza negli atti della vita quotidiana.
L’importo complessivamente detraibile non può eccedere:
Infine i portatori di handicap grave che ricevono eredità o in donazione beni immobili e diritti reali immobiliari sono tenuti a corrispondere l’imposta di successione e donazione; ma sulle sole somme che eccedono 1.500.000 euro.