Manca ancora poco più di un mese per mettere le mani sulla nuova dichiarazione dei redditi precompilata 2023, infatti, dal 30 aprile prossimo l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti il 730 precompilato e il modello Redditi precompilato.
Anche quest’anno il Fisco potrà contare su una serie di dati che alcuni soggetti terzi inviano anno per anno, per far si che l’Agenzia possa predisporre la dichiarazione precompilata. E’ il caso ad esempio delle spese sanitarie, di quelle universitarie, scolastiche, funebri, ecc.
Ma queste sono solo alcune delle spese che il contribuente troverà nella dichiarazione precompilata di quest’anno. Vediamo nello specifico quali oneri detraibili e deducibili troveremo già precompilati.
Quali spese troveremo nel 730 precompilato 2023?
Prima di analizzare nello specifico le spese che sanno in dichiarazione precompilata, è utile precisare che alcune di essere potrebbero essere inserite solo nel foglio informativo che accompagna la precompilata, posto che potrebbero accadere che il Fisco non sia in possesso di tutti gli elementi necessari per verificare l’effettiva spettanza della detrazione/deduzione.
Quest’anno le spese che i contribuenti troveranno inserite nella dichiarazione dei redditi precompilata, sono ancora di più, posto che rispetto a quest’anno non ci sono più oneri che possono essere inviati in via facoltativa (c’è un’eccezione); ad esempio saranno certamente presenti nella dichiarazione precompilata le spese scolastiche, in quanto da quest’anno, l’invio dei dati da parte degli istituti scolastici è obbligatorio.
Nel complesso, nel modello 730 precompilato saranno presenti i seguenti oneri pagati con strumenti tracciabili (versamento bancario o postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari):
- spese sanitarie e relativi rimborsi presenti nel Sistema Tessera Sanitaria e i rimborsi comunicati dalle Casse con finalità assistenziali e dai Fondi integrativi del SSN;
- interessi passivi sui mutui, comunicati dai soggetti che erogano mutui agrari e fondiari;
- spese universitarie e relativi rimborsi comunicati dalle Università e rimborsi comunicati da soggetti diversi dalle Università;
- spese asili nido;
- erogazioni liberali detraibili;
- erogazioni liberali deducibili;
- spese funebri comunicati dalle imprese di pompe funebri;
- premi assicurativi, comunicati dalle assicurazioni;
- contributi associativi versati alle società di mutuo soccorso;
- contributi previdenziali e assistenziali, comunicati dagli enti previdenziali;
- contributi versati alla previdenza complementare comunicati dagli enti previdenziali;
- bonifici riguardanti le spese per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici comunicati dalle banche e da Poste italiane;
- spese per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni dei condomini comunicate dagli amministratori di condominio;
- spese scolastiche ed erogazioni liberali agli istituti scolastici;
- oneri versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.
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Ulteriori dati e precisazioni
Inoltre, sono presenti anche gli oneri detraibili sostenuti dal contribuente e riconosciuti dal sostituto, riportati nella Certificazione Unica.
Ci saranno anche le spese detraibili che sono state pagate tramite F24, si pensi ad esempio, alle tasse scolastiche versate con modello F24 per l’iscrizione, la frequenza, il sostenimento degli esami e il rilascio dei diplomi (informazioni, già in possesso dell’Agenzia delle entrate e non trasmesse dagli istituti scolastici).
Sulle erogazioni liberali c’è da dire che la comunicazione riguarda: le erogazioni liberali agli enti del terzo settore e relativi rimborsi (comunicati dalle Onlus, dalle associazioni di promozione sociale, dalle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e dalle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica).
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L’invio dei dati è facoltativo per la generalità dei soggetti beneficiari delle erogazioni, ma è obbligatorio, per i soggetti per i quali dal bilancio di esercizio:
- approvato nell’anno d’imposta cui si riferiscono i dati da trasmettere,
- risultano ricavi, rendite, proventi o entrate (comunque denominate) superiori a un milione di euro.
Sulle spese relative a bonus per la ristrutturazione su immobili non in condominio, i proprietari o comunque chi ha pagato le spese, troverà inserite le rate di detrazione successive alla prima; se si tratta della prima rata invece questa sarà riportata solo nel prospetto informativo. Poi sarà il contribuente a doverla inserire nella dichiarazione; con tutte le conseguenze del caso in termini di controlli.
Dati dichiarazione dei redditi precompilata con limiti di reddito
Si ponga attenzione al fatto che alcune detrazioni possono variare in base al reddito; nello specifico, rispetto ad alcuni tipi di spesa, la detrazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.
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Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca (vedi istruzioni 730-2023). Eventuali redditi inseriti manualmente dal contribuente potrebbero portare al ricalcolo delle detrazioni spettanti, rispetto a quanto calcolato dall’Agenzia delle entrate sulla base dei dati in suo possesso.
Sono soggetti a tale meccanismo le seguenti detrazioni:
- Spese d’istruzione;
- Erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado;
- Spese universitarie;
- Erogazioni liberali al fondo per l’ammortamento di titoli di Stato;
- Spese funebri;
- Premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni;
- Spese per assistenza personale;
- Premi per assicurazioni per tutela delle persone con disabilità grave;
- Attività sportive dei ragazzi;
- Premi per assicurazioni per rischio di non autosufficienza;
- Intermediazioni immobiliare;
- Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale;
- Spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede;
- Premi per assicurazioni aventi per il rischio di eventi calamitosi;
- Erogazioni liberali alle società ed associazioni sportive dilettantistiche;
- Spese per minori o maggiorenni con DSA.
Ulteriori spese con limiti di reddito
Lo stesso discorso vale per le spese pagate per: iscrizione annuale o abbonamento a scuole musicali (AFAM) per ragazzi; erogazioni liberali per attività culturali e artistiche; erogazioni liberali a favore delle ONLUS; erogazioni liberali a favore di enti operanti nello spettacolo; premi per rischio eventi calamitosi per assicurazioni stipulate contestualmente alla cessione del credito d’imposta relativo agli interventi sisma bonus al 110% ad un’impresa di assicurazione; spese veterinarie; spese per canoni di leasing di immobili da adibire ad abitazione principale.
Infine, pare utile ricordare che possono essere pagate anche in contanti, senza che ciò comprometta il diritto alla detrazione: acquisti di medicinali e dispositivi medici e per il pagamento di prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.