>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti
di Andrea Amantea - 25 Marzo 2022
Ci sono alcune operazioni aziendali rispetto alle quali può essere necessario emettere un’autofattura elettronica. Si pensi alla corretta documentazione di omaggi, al reverse charge interno o a quello UE o extra UE. Dal 1° gennaio 2019, è in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per aziende e partite IVA ad esclusione di alcune categorie, fra le quali al omento i forfettari, anche se le cose potrebbero cambiare a breve.
L’obbligo opera sia nei rapporti tra soggetti business (B2B), sia nelle transazioni commerciali tra soggetto business e privati (B2c). Fino al 31 dicembre 2021 l’autofattura poteva essere emessa in formato cartaceo o elettronico, sia per le operazioni interne e con l’estero. Ora invece per le operazioni effettuate dal 1° gennaio 2022 l’autofattura va emessa obbligatoriamente in formato elettronico.
In questa guida, analizzeremo le principali casistiche al presentarsi delle quali è necessario procedere all’autofatturazione elettronica.
Il formato elettronico non ha cambiato le regole sulla fatturazione delle operazioni. Difatti, rimangono ancora in essere quelle previsioni normativa in base alle quali l’operazione deve essere documentata da fattura. Rimangono valide anche le norme sulla c.d. auto fatturazione.
Infatti, ci sono alcune operazioni aziendali rispetto alle quali è necessario emettere autofatture elettroniche. Si pensi alla corretta documentazione di omaggi, all’autoconsumo, al reverse charge interno o a quello UE o extra UE. Ecco di seguito i dettagli.
Per quanto riguarda le operazioni in reverse charge, bisogna partire dalla seguente distinzione (Fonte portale Agenzia delle entrate):
In entrambi i casi, ad oggi, l’alternativa è rappresentata dal c.d esterometro la cui abolizione è stata rimandata a luglio 2022.
Attenzione, in caso di reverse charge interno (si pensi ad esempio al settore edile), ex articolo 17 del d.P.R. n. 633/72, è previsto l’obbligo di “integrazione” della fattura ricevuta con l’aliquota e l’imposta dovuta e la fattura deve essere registrata ai fini Iva. Detto ciò, in base alle indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate con la circolare n°13/2018, in alternativa all’integrazione della fattura, è possibile predisporre un altro documento elettronico, da allegare al file della fattura in questione, contenente:
Il documento deve essere compilato indicando nel campo C/P la partita IVA del C/P effettivo e nel campo C/C l’identificativo IVA dell’operatore che effettua l’integrazione. Il documento può essere inviato al Sistema di Interscambio. Con il codice tipo documento il TD16 “Integrazione fattura reverse charge interno”.
Una volta andato in pensione questo sistema la Legge di bilancio 2021 ha disposto che i dati trasmessi tramite esterometro dovranno essere inviati al Fisco tramite lo Sdi, utilizzando il formato Xml della fattura elettronica. Difatti si utilizzerà lo stesso canale di invio della fattura elettronica.
La trasmissione dei dati dovrà essere effettuata:
L’emissione dell’autofattura si estende anche all’eventuale riconoscimento di omaggi in favore dei clienti.
In tale caso, la fattura elettronica deve essere così compilata:
Indicazioni operative ribadite sul portale dell’Agenzia delle entrate.
L’autofattura riguarda anche il c.d. autoconsumo. Si pensi al caso dell’estromissione del bene d’impresa dalla sfera imprenditoriale in favore di quella personale dell’imprenditore.
In tale casi andrà messa un’autofattura con tipologia di documento TD27 “fattura per autoconsumo o per cessioni gratuite senza rivalsa”.
Per prima cosa bisogna comprendere che le autofatture elettroniche, al pari delle autofatture cartacee, per quanto caratterizzate da specifiche caratteristiche, restano comunque delle fatture. Ecco perchè le regole per l’autofatturazione sono più o meno le stesse della fattura normale.
Nella compilazione della auto fattura elettronica bisogna prestare attenzione ad inserire:
L’autofattura segue le norme della fattura normale anche per quanto riguarda il formato; quindi il formato elettronico XML e l’invio al Sistema d’Interscambio (SDI) nel caso il soggetto sia obbligato oppure abbia aderito alla e-fattura. Oppure il formato cartaceo negli altri casi (si pensi alla gestione della fattura per il regime forfettario).
Le autofatture elettroniche si producono con gli stessi sistemi che si usano per la fattura elettronica (software proprietario, portale Agenzia delle Entrate ecc.) e sono conservate alla stessa maniera.
Leggi anche: fattura elettronica gratis