Tra i fringe benefit ai lavoratori dipendenti detassabili di cui al welfare aziendale vi rientrano anche i servizi di mobilità sostenibile che possono essere richiesti e usati tramite app per smartphone, come i servizi di car sharing e noleggio eBike e monopattini elettrici. A chiarire i dubbi in materia ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, attraverso la risposta a interpello n. 74 del 21 marzo 2024.
L’Ade ha preso posizione a seguito di alcuni dubbi sollevati da un contribuente, che ha sottoposto agli uffici tributari un quesito ben chiaro. Ecco cosa dice il Fisco su questa materia.
Mobilità sostenibile tramite App, è un fringe benefit?
Un’azienda aveva intenzione di realizzare un’applicazione – una comune App per lo smartphone – attraverso la quale erogare dei servizi di mobilità sostenibile, che sarebbero stati erogati ai propri dipendenti e a imprese terze.
I lavoratori avrebbero potuto accedere alle seguenti prestazioni per raggiungere il luogo di lavoro: car-sharing; ricarica elettrica; bike-sharing; scooter-sharing; monopattino elettrico; utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di ridurre e ottimizzare i costi di trasporto e quelli sociali e di promuovere dei comportamenti responsabili verso l’ambiente.
La domanda posta dall’istante è chiara e ben definita: l’App e l’utilizzo dei relativi servizi possono rientrare tra i fringe benefit detassati? In altre parole, possono essere esclusi dall’imposizione fiscale ai sensi dell’articolo 51, comma 2, lettera f) del Tuir.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate è stata positiva. Nel caso in cui il progetto dovesse rispondere ai criteri esposti, i fringe benefit non concorreranno alla formazione del reddito di lavoro dipendente.
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Nel welfare aziendale rientrano anche il car sharing e le ricariche
Nel caso preso in esame il datore di lavoro ha intenzione di implementare un importante piano di welfare aziendale. Il quale prevede l’erogazione di alcuni fringe benefit attraverso un’applicazione internet dedicata, che ha lo scopo di promuovere l’utilizzo dei servizi di trasporto che rispettino l’ambiente. In altre parole l’obiettivo è quello di incentivare la mobilità sostenibile tra i vari dipendenti. Tra i servizi offerti ai lavoratori ci sarebbero:
- lo car sharing, che verrebbe adottato utilizzando unicamente dei veicoli con motore elettrico. L’intento è quello di promuovere l’uso di mezzi a basso impatto ambientale;
- ricarica elettrica per le autovetture o i motoveicoli. Si andrebbe a facilitare l’accesso ai punti di ricarica, sollecitando l’utilizzo dei veicoli elettrici;
- bike-sharing e scooter-sharing: anche in questo caso verrebbero utilizzati veicoli esclusivamente elettrici, in modo da incentivare dei sistemi di trasporto alternativi;
- monopattino elettrico per effettuare dei brevi tragitti urbani;
- l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locali. Il fringe benefit sarebbe erogato attraverso dei biglietti singoli o abbonamenti per il treno, la metro o il bus, in modo da sollecitare il trasporto collettivo efficiente e sostenibile.
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Gli altri dettagli forniti dall’azienda
L’azienda, all’interno dell’interpello, provvedeva a specificare quanto segue:
- per evitare eventuali usi impropri dei servizi, il piano aziendale di welfare prevede, inoltre, dei limiti di plafond di spesa. In questo modo verrebbe assicurato che l’utilizzo avvenga unicamente per il tragitto tra la casa e il lavoro – e viceversa – anche in considerazione dell’orario di lavoro di ogni dipendente;
- non vengono erogati dei rimborsi per le spese che sono sostenute direttamente dal lavoratore;
- i servizi di sharing e monopattino verrebbero consentiti unicamente se il tragitto effettuato dal singolo lavoratore permette il riutilizzo del singolo mezzo da parte di altre persone.
L’azienda, inoltre, ha sottolineato come risulta essere vitale la promozione dei servizi di mobilità sostenibile con il welfare aziendale in generale e i fringe benefit nello specifico. Questi, infatti, permettono di:
- andare a ridurre l’impatto ambientale delle emissioni inquinanti, ma soprattutto permette di decongestionare il traffico urbano;
- promuovere l’uso consapevole delle risorse. Ma soprattutto incentiva comportamenti responsabili e consapevoli verso l’ambiente;
- promuovere la socializzazione e il benessere dei dipendenti grazie all’utilizzo condiviso dei mezzi di trasporto.
Ecco la risposta dell’AdE
All’interno della risposta n. 74 l’Agenzia delle Entrate ha confermato che i servizi forniti tramite App possono rientrare tra i fringe benefit esentasse. L’AdE ha, comunque vada, sottolineato che si tratta di una considerazione in linea di principio, perché non è stata fornita alcune bozza del progetto.
L’agenzia, inoltre, ha richiamato la circolare n. 55/2020, nella quale viene spiegato che l’esclusione dalla formazione del reddito di lavoro dipendente può essere applicata:
- alla generalità dei lavoratori dipendenti o solo a determinate categorie;
- per finalità connesse all’utilità sociale;
- purché non costituiscano delle erogazioni sostitutive di denaro.