>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti
di Redazione Lavoro e Diritti - 27 Maggio 2022
Nella dichiarazione dei redditi deve essere compilato il prospetto dei familiari a carico, fra cui figurano coniuge, figli e altri familiari. Sono considerati tali i familiari con un reddito non superiore a 2.840,51 ovvero 4.000 euro per i figli con un’età non superiore a 24 anni. L’indicazione del familiare nel prospetto del familiare a carico, permette anche di portare in detrazione le spese sostenute nell’interesse dello stesso familiare (es. spese sanitarie e per viste mediche).
Le spese sostenute per i figli a carico possono essere portate in detrazione del genitore che le ha sostenute, anche se nel prospetto dei familiari a carico il figlio è indicato con una percentuale dei carico pari allo zero. In tali casi dunque, il figlio è a carico dell’altro genitore che non ha sostenuto la spesa o comunque l’ha fatto solo in parte.
Vediamo come funziona a cosa c’è da sapere.
Nella dichiarazione dei redditi, 730 o modello Redditi, deve essere compilato il prospetto dei familiari a carico. Tale prospetto è, generalmente, per i lavoratori dipendenti e assimilati, la trasposizione del prospetto dei familiari a carico presente nella certificazione unica. La compilazione di tale prospetto è finalizzato alla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia, ex art.12 del DPR 917/86, TUIR.
Sono considerati familiari a carico: i componenti della famiglia che nel corso dell’anno d’imposta hanno percepito un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Sono altresì considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni che nel 2021 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro. Sempre al lordo degli oneri deducibili.
Come ribadito nelle istruzioni che accompagnano il 730 e il modello Redditi:
le detrazioni per carichi di famiglia variano in base al reddito, quindi chi presta l’assistenza fiscale dovrà calcolare l’ammontare delle detrazioni effettivamente spettanti tenendo conto di quanto previsto dall’art. 12 del TUIR. A seconda della situazione reddituale del contribuente le detrazioni per carichi di famiglia possono spettare per intero, solo in parte o non spettare.
Leggi anche: Dichiarazione dei redditi 2022, tutte le scadenze da segnare sul calendario
Nel limite di reddito di 2.840,51 euro (o 4.000 euro) vanno computate anche le seguenti somme, che non sono comprese nel reddito complessivo ai fini Irpef:
Dunque, anche il reddito eventualmente conseguito in regime forfetario concorre ai suddetti limiti di 2.840,51 euro/4.000 euro.
Oltre alle detrazioni per carichi di famiglia, possono spettare specifiche detrazione/deduzione anche per alcune spese sostenute nell’interesse del familiare a carico. Che sia il coniuge o il figlio o ancora altri familiari.
Infatti, possono essere considerati a carico, anche se non conviventi con il contribuente o residenti all’estero:
Possono essere considerati a carico anche i seguenti altri familiari, a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Rientrano tra gli “altri familiari”:
Le regole di suddivisione delle spese sostenute per i figli a carico, tra i coniugi, sono ben delineate nella circolare n°19/e 2020.
Rientrano tra le spese deducibili/detraibili, anche se sostenute nell’interesse del familiare a carico:
Le regole di detrazione variano in base al soggetto nell’interesse del quale la spesa è stata sostenuta.
Nella circolare n°19/E l’Agenzia delle entrate ha chiarito in che modo detrarre le spese sostenute per i familiari a carico.
Ebbene, partiamo dalle regole principali. Regole in base alle quali:
Dunque, in relazione alle spese sostenute per i figli a carico, la risposta alla domanda posta sopra è positiva.
Difatti, la detrazione spetta al coniuge che ha sostenuto la spesa, anche se nel prospetto dei familiari a carico, il figlio è indicato con una percentuale di carico pari a zero.
Sempre nella circolare n°19/E viene ancora specificato che, se il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese sono suddivise:
Questi ultimi possono ripartire le spese in misura diversa dal 50 per cento annotando sul documento comprovante la spesa stessa, la percentuale di ripartizione.
Attenzione alla situazione in cui un genitore è a carico dell’altro.
Se uno dei due genitori è fiscalmente a carico dell’altro quest’ultimo può portare sempre in detrazione l’intera spesa
sostenuta (Circolare 16.02.2007 n. 11, risposta 2.1).
La detrazione spetta al genitore che ha sostenuto la spesa nell’interesse del figlio anche nell’ipotesi in cui i documenti di spesa siano intestati all’altro genitore. A condizione, tuttavia, che quest’ultimo sia fiscalmente a carico del genitore che ha sostenuto la spesa.