Quali sono e come funzionano le detrazioni per le spese scolastiche e istruzione per asili nido, scuole e università nel modello 730 2020? Quanto si può scaricare dalla tasse? Ci sono benefici fiscali per le rette degli asili nido e per i costi delle scuole materne?
Nel modello 730 anno 2020 sia ordinario che precompilato e sia nel modello Redditi possono essere detratte le spese sostenute per la frequenza degli asili nido, scuole materne ovvero scuole elementari, medie e superiori. La detrazione riguarda altresì le spese sostenute per le Università pubbliche o private.
Ecco in chiaro come funzionano le detrazioni fiscali per asili nido, scuole e Università e come scaricare le spese nel 730 da presentare entro il 30 settembre 2020.
Detrazioni per le rette degli asili nido
E’ possibile beneficiare di una detrazione del 19% per le rette pagate dai genitori per la frequenza di asili nido, pubblici o privati, per un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio fiscalmente a carico. La detrazione non può dunque essere superiore a 120 euro. La stessa va divisa sulla base dell’effettiva percentuale sostenuta da ciascun coniuge. Con documento di spesa intestato al figlio, sullo stesso documento va indicata la percentuale di ripartizione tra i due coniugi.
In dichiarazione, tale tipologia di spesa va indicata nei righi da E8 a E10 del quadro E del 730 con codice spesa 33.
Si ponga attenzione al fatto che la detrazione non è ammessa laddove le spese sostenute siano state oggetto di rimborso da parte del datore di lavoro (welfare aziendale). Altresì’ la detrazione è alternativa alla fruizione del bonus asili nido erogato dall’ Inps.
Detrazioni spese scolastiche: scuole materne elementari, medie e superiori
Per le spese sostenute per la frequenza delle: scuole materne (scuole dell’infanzia) elementari e medie (primarie e secondarie di 1° grado) nonché delle scuole superiori spetta una detrazione del 19% su una spesa 2019 max di 800 euro per ogni alunno o studente. Il benefico fiscale spetta sia in per le scuole statali sia paritarie private e degli enti locali.
Tali spese vanno inserite nei righi da E8 a E10 del quadro E del 730 con codice spesa 12.
Nello specifico, oltre alle tasse (a titolo di iscrizione e di frequenza) e i contributi obbligatori, possono essere oggetto di detrazione le spese come di seguito individuate sostenute per:
- la mensa scolastica;
- i servizi scolastici integrativi qual l’assistenza al pasto e il pre e post scuola;
- le gite scolastiche;
- l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza.
Inoltre, sono detraibili anche le spese sostenute per il trasporto scolastico anche se reso dal comune o da altri soggetti terzi rispetto alla scuola. La detrazione è riconosciuta altresì per le erogazioni volontarie anche se deliberate dalle scuole. Erogazioni diverse finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa.
Difatti, nessuna detrazione è riconosciuta per le spese di cancelleria e di acquisto dei libri.
Quali sono i documenti necessari per usufruire delle detrazioni
In merito alle spese di frequenza scolastica, le spese possono essere documentate da:
- ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2019;
- per le spese mensa, trasporto scolastico e servizi integrativi, è necessario conservare la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento.
Documenti di spesa che devono riportare nella causale l’indicazione del servizio richiesto, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno. Inoltre, con pagamento in contanti o tramite buoni cartacei o elettronici, è necessaria l’attestazione di colui che ha ricevuto il pagamento. Attenzione che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno o studente.
Detrazione spese universitarie: i limiti per Università pubbliche e private
Le spese Universitarie possono essere detratte sia per la frequenza di Atenei privati che pubblici. La detrazione spettante è però differente.
Per le Università pubbliche, la detrazione del 19% è applicata senza limiti di spesa ossia sull’intera spesa sostenuta.
In particolare, la detrazione spetta, per le spese pagate per la frequenza di corsi:
- di istruzione universitaria;
- universitari di specializzazione;
- di perfezionamento (Circolare 1.06.1999 n. 122, risposta 1.2.5);
- master universitari;
- di dottorato di ricerca.
Nello specifico sono detraibili le tasse di immatricolazione e di iscrizione, test di accesso al corso di laurea nonché le spese per la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA).
Spese da indicare nel quadro E del 730, righi da E8 a E10, codice spesa 13.
Non sono detraibile le spese sostenute per l’acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari. Anche le spese di vitto e alloggio non sono detraibili.
Le spese sostenute per le Università private
Le spese sostenute per le Università private sono detraibili al 19% nei limiti di spesa individuati ogni anno dal MIUR. I limiti sono individuati tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche nazionali.
Difatti, per il 730/2020 vanno considerati i tetti di spesa riportati nel decreto 19 dicembre 2019.
I Limiti sono individuati come da tabelle successive.
Area disciplinare | Nord | Centro | Sud e isole |
Medico | 3.700 | 2.900 | 1.800 |
Sanitaria | 2.600 | 2.200 | 1,600 |
Scientifico-tecnologica | 3.500 | 2.400 | 1.600 |
Umanistico- sociale | 2.800 | 2.300 | 1.500 |
Inoltre, per i corsi di dottorato, specializzazione e i master sono previsti limiti specifici:
- 3.700 per il nord;
- 2.900 per il centro;
- 1.800 per il sud e le isole.
E’ da precisare che i limiti appena individuati si applicano anche per le spese sostenute per la frequenza di corsi di perfezionamento.
Detto ciò, ai singoli importi va sommata la spesa della tassa regionale per il diritto allo studio, anch’essa detraibile.
Detrazione spese università telematiche
Per individuare le spese max detraibili al 19% per la frequenza delle Università telematiche, si considerano i limiti previsti per le università non statali (vedi tabelle precedenti).
In termini pratici, evidenziata l’area disciplinare del corso seguito, per individuare l’area geografica di appartenenza(nord, centro, sud e isole), si deve far riferimento alla regione in cui ha sede legale l’università (Circolare 6.05.2016 n. 18, risposta 2.3). Inoltre, per i corsi di studio tenuti presso sedi ubicate in regioni diverse rispetto a quella in cui l’università ha la sede legale, ai fini della detrazione occorre fare riferimento all’area geografica in cui si svolge il corso.
Ad esempio, un contribuente iscritto ad un’università telematica con sede in Milano, per il conseguimento di una laurea in economia dovrà considerare un limite di spesa pari a 2.800, area disciplinare Umanistico sociale, area geografica Nord.
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