Cosa succede se il contribuente non ha presentato il 730/2022 entro il 30 settembre perchè lo ha dimenticato o perchè non sapeva che era obbligato a presentarlo? La risposta a questa a domanda deve partire dall’analisi di due distinte situazioni. La prima, il contribuente non ha presentato il 730 per dichiarare redditi denunciabili con questo modello e non regolarizza la propria posizione, la seconda, il contribuente, non ha presentato il 730, ma si rifà con il modello Redditi che scade il prossimo 30 novembre.
Proprio partendo da tale distinzione, il contribuente può andare incontro a sanzioni che possono essere più o meno salate.
Vediamo quali sono le soluzioni a disposizione del contribuente che non ha presentato il 730-2022 entro lo scorso 30 settembre.
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Scadenza del 30 settembre per il 730/2022
Il 730/2022, per dichiarare i redditi 2021, poteva essere presentato entro la scadenza del 30 settembre. Lo stesso termine riguarda sia il 730 ordinario sia il 730 precompilato.
Partiamo dal presupposto che la legge non ammette ignoranza, quindi sia che il contribuente dimentichi di presentare il 730, sia che ignori di doverlo inviare (ad esempio perchè ha avuto due CU), per la legge non si è comunque in regola. Ecco però come porre rimedio a tale situazione senza incorrere in pesanti sanzioni.
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Cosa fare se si dimentica di presentare il modello 730?
In premessa ci siamo chiesti cosa accade al contribuente che non ha presentato il modello 730. Analizziamo due distinte soluzioni.
1. Invio del modello Redditi 2022 per porre rimedio al mancato invio del 730
La prima situazione da analizzare, riguarda il contribuente che non ha presentato il 730 entro la data di scadenza del 30 settembre, ma riesce a porre rimedio a tale situazione nei termini di legge. In tal caso il contribuente può inviare il modello Redditi che scade il prossimo 30 novembre (o al massimo tardiva entro il 28 febbraio 2023).
In tale caso, con la dichiarazione entro il 30 novembre, il contribuente non è tenuto a pagare sanzioni per dichiarazione tardiva. Tuttavia, se non ha pagato le imposte al Fisco, se dovute, dovrà effettuare il versamento, oltre che delle imposte dovute:
- della sanzione e degli interessi per l’omesso versamento dell’imposta,
- da calcolarsi con riferimento alla data del 30 giugno ( c.d. tax day).
Importante sapere quindi che nel caso di lavoratore dipendente o pensionato o altro contribuente con sostituto d’imposta, l’IRPEF a credito o a debito derivante dalla dichiarazione Redditi (ex Unico) non sarà rimborsata o scalata in busta paga o cedolino pensione.
Nel caso di imposta a debito questa deve essere pagata tramite F24, mentre in caso di imposta a credito questa potrà essere riportata nella dichiarazione dell’anno successivo, oppure richiesta a rimborso all’Agenzia delle Entrate.
Ravvedimento operoso, cos’è e come funziona
Lo stesso termine sarà da prendere a riferimento per calcolare la riduzione da applicare alla sanzione ai fini del ravvedimento operoso, ex art.13 del D.Lgfs 472/1997.
Dunque ad esempio, se paga l’imposta entro il 10 ottobre, sono 102 giorni di ritardo rispetto al termine del 30 giugno.
Da qui, ipotizzando un’Irpef a debito di 200 euro, il contribuente pagherà:
- l’imposta per 200 euro,
- la sanzione di euro 7,50 (“ravvedimento lungo” (1/8 del 90%).
Gli interessi non risultano dovuti perchè inferiori a 1.03 euro. In caso di dichiarazione tardiva, sarà necessario pagare anche la sanzione di 25 euro. E’ ammesso anche il c.d. ravvedimento frazionato.
Il modello Redditi 2022, sempre per dichiarare i redditi 2021, può invece essere presentato entro il prossimo 30 novembre. Per la precisione mercoledì 30 novembre.
2. Omessa dichiarazione dei redditi, cos’è e cosa comporta
In ultima istanza vediamo cosa succede al contribuente che non ha presentato il 730 per dichiarare redditi denunciabili con questo modello e non regolarizza la propria posizione neanche con il modello Redditi. In tale caso, parliamo di omessa dichiarazione.
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Di conseguenza, il contribuente dovrà pagare al Fisco, in seguito a contestazione:
- la sanzione amministrativa dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250;
- se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000.