La Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, in deroga all’ordinario ravvedimento operoso ha introdotto un c.d. ravvedimento speciale. In particolare, viene data la possibilità ai contribuenti di sistemare eventuali irregolarità commesse, ad esempio, dichiarazione infedele, omessa fatturazione, effettuando l’adempimento omesso e pagando l’imposta, gli interessi e le sanzioni. Il vantaggio sta nel taglio applicato alle sanzioni. Infatti, queste dovranno essere versare in misura pari a 1/18 della sanzione base prevista per la violazione commessa.
Questo ravvedimento può essere applicato per le violazioni riconducibili a dichiarazioni validamente presentate. Dunque, se a monte c’è una dichiarazione dei redditi, Iva, 770, omessa, le violazioni non possono essere sanate. L’istituto prevedeva in origine la possibilità di regolarizzare il periodo d’imposta in corso al 31.12.2021, tuttavia in fase di conversione del decreto milleproroghe si sono riaperti i termini per aderire e si è ampliata anche al all’anno di imposta 2022. Si può aderire al ravvedimento speciale versando quanto dovuto in unica rata con scadenza al 31 marzo 2024, che poi slitta al 2 aprile, primo giorno utile dopo i festivi.
Vediamo quindi cos’è e come funziona il ravvedimento speciale per regolarizzare violazioni sostanziali.
Ravvedimento speciale, nuova scadenza del 31 marzo 2024
Il decreto bollette aveva prorogato al 30 settembre 2023 la scadenza per accedere all’agevolazione della tregua fiscale.
Il decreto milleproroghe apriva nuovamente l’opportunità di regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento speciale fino al 20 dicembre.
In sede di conversione in Legge del Decreto Milleproroghe è stata estesa la possibilità di usufruire del ravvedimento speciale anche per le violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31.12.2022 ed è stata fissata la nuova scadenza del 31 marzo.
In sostanza, coloro che non hanno saldato il dovuto entro le precedenti scadenze avranno la possibilità di farlo entro il 2 aprile 2024, regolarizzando la propria situazione e effettuando il pagamento in un’unica soluzione, oppure oppure la prima di 4 rate di pari importo da versare rispettivamente:
- entro il 30.06.2024,
- il 30.09.2024
- e il 20.12.2024
con gli interessi nella misura del 2% annuo. Le irregolarità o omissioni devono essere corrette entro la stessa data di fine marzo.
Ravvedimento speciale: come funziona
Possono essere oggetto di ravvedimento speciale:
- i tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate,
- per violazioni diverse da quelle definibili con i commi 153-165 e 166-173, rispettivamente concernenti la definizione agevolata degli avvisi bonari e la regolarizzazione delle irregolarità formali.
La chance di ravvedimento speciale riguarda le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 e precedenti ed è perfezionata con il pagamento:
- dell’imposta;
- degli interessi dovuti;
- delle sanzioni, ma in misura ridotta a un diciottesimo del minimo edittale previsto dalla legge.
Come fare il pagamento
Il pagamento del dovuto può essere effettuato anche a rate. Sulle rate successive alla prima, sono dovuti gli interessi nella misura del 2%.
Attenzione, questo è un passaggio cruciale, così come previsto per il ravvedimento operoso ordinario, ex art.13 del D.Lgs 472/1997, condizione per regolarizzare le violazioni è che esse non siano state già contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con: atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, di contestazione e di irrogazione delle sanzioni, comprese le comunicazioni derivanti dai controlli formali delle dichiarazioni (di cui all’articolo 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600-vedi avvisi bonari). Dunque, tali “atti” sbarrano la strada al ravvedimento speciale.
Quali irregolarità sono sanabili?
Sulla base dell’impostazione della norma, è corretto affermare che possono essere oggetto di sanatoria le violazioni quali, l’omessa fatturazione anche ai fini Iva, la dichiarazione infedele, l’errata indicazioni di informazioni circa i dati fiscali e anagrafici del contribuente (errori relativi al contenuto delle dichiarazioni). Da qui, via libera al ravvedimento speciale in caso di omessa o errata indicazione di redditi/ritenute; esposizione di indebite detrazioni di imposta o di indebite deduzioni dell’imponibile.
Non possono essere oggetto di ravvedimento speciale le violazioni connessa al quadro RW ai fini del c.d. monitoraggio fiscale: emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato. Semaforo verde invece per le regolarizzazioni dichiarative per omessa indicazione di redditi esteri, da dipendente e autonomo.
Quando decade il ravvedimento speciale
La Legge di bilancio regola anche le conseguenze in caso di mancato pagamento delle somme dovute ai fini del ravvedimento speciale.
In particolare, l’omesso il carente versamento di una delle rate successive alla prima entro il termine di pagamento della rata successiva comporta:
- la decadenza dal beneficio della rateazione e
- l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti, nonché della sanzione pari al trenta per cento di ogni importo non versato.
Istruzioni Agenzia delle Entrate, Circolare n. 2 del 27/01/2023
Pronte le istruzioni per i contribuenti che intendono beneficiare delle misure di tregua fiscale previste dall’ultima Legge di Bilancio (legge n. 197/2022) fra cui il ravvedimento operoso speciale qui in oggetto. Con una circolare omnibus (CIRCOLARE N. 2 /E), le Entrate illustrano tutte le possibilità e le modalità per usufruire delle norme agevolative di cui alla pace fiscale 2023.
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