Quando si presenta il Modello 730, molti contribuenti ricevono il rimborso direttamente in busta paga o nel cedolino pensione. Ma per una parte crescente di cittadini questa procedura non è possibile: parliamo di chi presenta il 730 senza sostituto d’imposta, come i lavoratori domestici o chi ha terminato il rapporto di lavoro prima della dichiarazione.
In questi casi è l’Agenzia delle Entrate a effettuare il pagamento, con tempistiche diverse rispetto ai contribuenti che hanno un sostituto.
Chi rientra tra i contribuenti “senza sostituto d’imposta”
La categoria dei “senza sostituto” comprende chi non ha un soggetto che possa legalmente effettuare i conguagli.
Rientrano in questa condizione:
- lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter), perché il datore privato non agisce da sostituto d’imposta;
- lavoratori che hanno cessato il contratto prima di presentare il 730;
- contribuenti con rapporti di lavoro irregolari o discontinui;
- chi percepisce redditi o indennità non soggette a sostituto;
- alcuni casi particolari in cui, pur potendolo fare, non si indica il sostituto.
Quando manca un sostituto in grado di effettuare il conguaglio, il rimborso viene liquidato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Quando arriva il rimborso 730 senza sostituto
I tempi di pagamento non sono immediati come per i dipendenti o i pensionati. La procedura dell’Agenzia richiede più tempo e segue una finestra precisa.
Tempistiche generali
I rimborsi cominciano normalmente a partire da:
- dicembre dell’anno di presentazione del 730;
- gennaio dell’anno successivo per la maggior parte dei crediti sotto i 4.000 euro;
- fino a sei mesi dalla scadenza del 730 in caso di controlli preventivi o rimborsi elevati.
Se l’importo è consistente o ci sono dati da verificare, l’Agenzia può effettuare controlli che spostano la liquidazione più avanti. Si tratta di una prassi normale e prevista dalla normativa.

Come paga l’Agenzia delle Entrate: bonifico o titolo postale
L’erogazione del rimborso può avvenire in due modalità:
Accredito su conto corrente (consigliato)
È la via più rapida. Per ricevere il bonifico è necessario avere un IBAN registrato presso l’Agenzia, tramite:
- area riservata del sito;
- ufficio territoriale;
- CAF o professionista abilitato.
Assegno postale
Se non è stato comunicato alcun IBAN, l’Agenzia emette un titolo di pagamento riscuotibile in posta. Questa modalità è più lenta e richiede lo spostamento allo sportello.
Cosa fare prima di dicembre per evitare ritardi
Poiché i rimborsi senza sostituto vengono elaborati a partire da dicembre, conviene arrivare preparati. Ecco una check-list pratica, utile per ridurre tempi e intoppi.
Check-list prima dell’avvio dei rimborsi
Prima di dicembre è consigliabile:
- verificare nel Cassetto Fiscale che la dichiarazione risulti acquisita senza anomalie;
- controllare che l’IBAN registrato sia corretto e attivo (attenzione in caso di cambio banca);
- leggere eventuali comunicazioni dell’Agenzia, utili per anticipare controlli;
- registrare l’IBAN se non è stato indicato al momento della dichiarazione;
- verificare con il CAF o il professionista che non ci siano errori materiali nella dichiarazione.
Queste semplici verifiche permettono di accelerare la liquidazione e ridurre al minimo i tempi di attesa.
Cosa fare se il rimborso tarda ad arrivare
Se dopo gennaio non è ancora arrivato nulla, è utile:
- controllare lo stato del rimborso nel Cassetto Fiscale;
- verificare la correttezza dell’IBAN;
- accertare l’assenza di irregolarità o controlli in corso;
- in ultima istanza, rivolgersi all’ufficio territoriale dell’Agenzia (solo dopo le verifiche online).
Per i contribuenti senza sostituto, l’ufficio locale è l’unico interlocutore diretto.
Occhio alla prescrizione! Il rimborso si perde dopo dieci anni
Il diritto al rimborso del 730 si prescrive dopo 10 anni dalla presentazione della dichiarazione.
Non è una scadenza immediata, ma è bene non lasciare situazioni sospese troppo a lungo.

Conclusione
Il rimborso 730 senza sostituto segue una tempistica diversa rispetto ai rimborsi ordinari: nella maggior parte dei casi viene erogato tra dicembre e gennaio, con possibili estensioni in caso di controlli.
Comunicare l’IBAN, monitorare la propria posizione fiscale e fare le verifiche prima di dicembre permette di ridurre notevolmente i tempi di attesa.
