X

Rottamazione cartelle 2023 per i Comuni: le indicazioni dell’IFEL

L'IFEL ha pubblicato un guida per i Comuni sulla rottamazione delle cartelle e lo stralcio delle ingiunzioni di pagamento.


>> Entra nel nuovo Canale WhatsApp di Lavoro e Diritti

di - 20 Giugno 2023

L’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL), Fondazione istituita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha pubblicato un documento operativo che i Comuni potranno sfruttare per disciplinare ossia per rendere operative la rottamazione-quater e lo stralcio dei debiti fino a mille euro.

Il documento è stato pubblicato in considerazione delle novità introdotte dal DL 34/2023, c.d. decreto bollette. Decreto con il quale, le disposizioni in materia di rottamazione delle cartelle e stralcio dei debiti fino a mille euro sono state estese anche alle ingiunzioni fiscali dei Comuni e degli altri enti territoriali. Stessa cosa dicasi per gli accertamenti esecutivi che oramai riguardano anche gli enti territoriali. Con esclusione delle Regioni.

Grazie al decreto bollette, i Comuni potranno decidere se applicare in favore dei cittadini debitori, gli sconti della pace fiscale così come previsti nella Legge n°197/2022, di bilancio 2023. Per fare ciò, dovranno adottare apposito regolamento. A ogni modo, l’IFEL si è soffermata sui seguenti aspetti principali: termini di adozione e comunicazione dei provvedimenti, gli atti oggetto di definizione agevolata, individuazione della data di affidamento del carico per il suo recupero.

Inoltre, la stessa IFEL ha pubblicato uno schema di regolamento per approvare la rottamazione delle entrate comunali non riscosse a seguito di ingiunzioni di pagamento ed accertamenti esecutivi.

Rottamazione cartelle per i Comuni: pace fiscale solo con regolamenti ad hoc

Come accennato in premessa, per rendere fruibile la pace fiscale, i Comuni dovranno adottare appositi regolamenti sia per lo stralcio dei debiti fino a mille euro sia per la rottamazione. Ciò dovrà avvenire entro il 29 luglio 2023.

In particolare, i regolamenti/ provvedimenti con i quali si da l’ok  alla sanatoria per le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi, acquisteranno efficacia con la pubblicazione sul sito internet istituzionale dell’ente. Essi sono trasmessi al Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle Finanze, entro il 31 luglio 2023, ai soli fini statistici e, nel caso di affidamento della riscossione a soggetti concessionari (vedi sopra), al soggetto affidatario, entro il 30 giugno 2023.

A tal proposito l’IFEL ritiene che:

non si pone alcun dubbio circa la possibilità per il Comune di deliberare contemporaneamente sia lo stralcio (parziale o totale) che la definizione agevolata, come pure la possibilità di deliberare solo lo stralcio, oppure solo la definizione agevolata.

Sembrerebbe di capire che con un unico regolamento è possibile disciplinare entrambe le definizioni agevolate.

Dunque, nel complesso, il Comune potrà deliberare (vedi art.17-bis del DL 34/2023):

Tenendo anche conto dello schema di regolamento allegato allo studio qui oggetto di analisi.

Quali sono gli atti oggetto di definizione agevolata

Possono essere oggetto di sanatoria tutti gli importi confluiti in un’ingiunzione di pagamento o, a decorrere dal 2020, in un accertamento esecutivo, quindi entrate tributarie e non. Sia se la riscossione è avvenuta in maniera diretta, sia per il tramite di società in house, sia se l’ente si è rivolto a concessionari privati della riscossione.

I Comuni così come gli altri enti territoriali, non avranno la possibilità di ridurre la portata delle agevolazioni ossia degli sconti della pace fiscale.

Infatti, l’IFEL ritiene che il Comune:

non possa restringere l’ambito di applicazione delle norme primarie, ad esempio escludendo le entrate patrimoniali, o limitando le misure ad alcuni tributi, o, infine, riducendo il numero di anni definibili e ciò considerando che il legislatore ha attribuito agli enti la potestà di applicare le analoghe disposizioni normative già previste per i carichi affidati agli agenti della riscossione.

A ogni modo,  con il regolamento che darà il via alla pace fiscale ossia alla rottamazione delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi, il Comune potrà definire:

Noi di Lavoro e diritti riteniamo che il Comune debba garantire almeno le 18 rate previste per la rottamazione delle cartelle. Con possibilità di estensione del numero di rate ammesse.

Criticità operative per l’affidamento del carico per il recupero

Qualche problema operativo può sorgere in merito alla previsione in base alla quale (vedi legge di bilancio 2023) i debiti oggetto di sanatoria sono individuati con riferimento “ai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione”.

Come deve essere rapportata tale previsione alle ingiunzioni fiscali, posto che non si fa riferimento alla data di notifica?

Ebbene, secondo l’IFEL, la pace fiscale per le ingiunzioni fiscali dovrà sempre tenere conto della data di affidamento:

Nel caso di atti emessi per conto dell’ente locale dall’affidatario, in quanto concessionario delle relative attività di accertamento, il punto di riferimento è la data di emissione degli atti stessi.

Sugli accertamenti esecutivi, considerata la loro recente entrata in vigore (rispetto alle entrate degli enti territoriali), si applica la sola rottamazione. Ciò vale sia in caso di riscossione coattiva diretta sia in caso di riscossione coattiva affidata a terzi. Sempre se l’accertamento è divenuto esecutivo alla data del 30 giugno ossia se a tale data erano già decorsi i termini di impugnazione dell’atto.

Considerato che la definizione agevolata riguarda i carichi 1° gennaio 2000-30 giugno 2022.

Le news di LavoroeDiritti.com su WhatsApp

ENTRA NEL CANALE

I video di LavoroeDiritti.com su YouTube

ISCRIVITI AL CANALE

Le news di LavoroeDiritti.com su Telegram

ENTRA NEL GRUPPO

This post was last modified on 3 Agosto 2023

Fisco e Tasse
Tags: ABC Fiscopace fiscale