Prosegue il percorso di riforma dell’accertamento della condizione di disabilità avviato dal decreto legislativo n. 62/2024. L’INPS, con il messaggio n. 1980 del 23 giugno 2025, ha annunciato un importante aggiornamento nella procedura dedicata all’invio del certificato medico introduttivo da parte dei medici certificatori. La novità riguarda la possibilità, ora ufficialmente introdotta, di rettificare o integrare i dati sanitari già trasmessi all’Istituto, attraverso un nuovo documento: il certificato medico integrativo.
Si tratta di un ulteriore passo avanti nell’ambito della sperimentazione della nuova modalità unica di accertamento della disabilità, che dal 1° gennaio 2027 sarà di competenza esclusiva dell’INPS su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo, la fase sperimentale avviata il 1° gennaio 2025 in alcune province italiane continua ad evolversi, con strumenti sempre più aggiornati a disposizione degli operatori sanitari e dei cittadini coinvolti.
Cos’è il certificato medico introduttivo e perché è importante
Il certificato medico introduttivo rappresenta il primo passo per l’accertamento della disabilità: viene redatto dal medico curante e trasmesso all’INPS per avviare la valutazione sanitaria necessaria a riconoscere eventuali prestazioni economiche e assistenziali.
Questa certificazione, introdotta nella fase sperimentale avviata in nove province (a cui si aggiungeranno altre a partire da fine settembre 2025), è compilabile in modalità semplificata attraverso un’apposita piattaforma online dell’INPS. Al suo interno sono riportati i dati sanitari rilevanti per il caso del paziente, come le diagnosi, la prognosi, eventuali patologie, l’indicazione di intrasportabilità e altri elementi funzionali alla valutazione medica.
La novità: arriva il certificato medico integrativo
Con il messaggio n. 1980/2025, l’INPS ha rilasciato una nuova versione della procedura che consente ai medici di rettificare o aggiornare il certificato medico introduttivo qualora siano intervenuti cambiamenti significativi. In particolare, attraverso la funzione di modifica è ora possibile generare un certificato medico integrativo, che va ad aggiungersi al documento originale senza sostituirlo.
Le modifiche ammesse includono:
- l’integrazione o aggiornamento di diagnosi e prognosi;
- l’aggiunta di nuove patologie emerse dopo la trasmissione iniziale;
- la variazione delle condizioni di intrasportabilità del paziente.
Attenzione: non è possibile modificare i dati anagrafici o le informazioni relative a residenza e domicilio. In caso di errore su questi ultimi, è necessario annullare il certificato errato (tramite richiesta a sperimentazionedisabilita@inps.it) e inviarne uno nuovo corretto.
Scadenze e limiti temporali: cosa devono sapere i medici
Il certificato medico integrativo può essere inviato fino alla data di creazione della convocazione a visita da parte dell’INPS. Oltre tale momento, non è più possibile effettuare rettifiche.
Un aspetto importante chiarito nel messaggio è che la data di decorrenza dell’eventuale prestazione economica non cambia: resta quella indicata nel certificato introduttivo, anche in presenza di un successivo certificato integrativo. Questo garantisce certezza giuridica e tutela dei diritti del cittadino, evitando effetti retroattivi che potrebbero generare contenziosi.
Un passo avanti verso la semplificazione e l’affidabilità del sistema
Questa nuova funzionalità, pur destinata ai medici certificatori, ha un impatto diretto anche sugli utenti finali del sistema: i cittadini. La possibilità di aggiornare i dati sanitari in tempo reale e in modo ufficiale rende il processo di accertamento più flessibile e aderente alla reale condizione del paziente, soprattutto nei casi in cui la situazione clinica evolva rapidamente.
Inoltre, il nuovo sistema mira a evitare rigetti o ritardi nella procedura a causa di errori o incompletezze nel certificato iniziale, rafforzando così l’affidabilità dell’intero impianto di valutazione della disabilità.
Conclusioni
La riforma dell’accertamento della disabilità rappresenta una delle sfide più rilevanti in ambito sanitario e previdenziale degli ultimi anni. Con il rilascio del certificato medico integrativo, l’INPS dimostra di voler dotare il sistema di strumenti agili, precisi e tecnologicamente avanzati, in grado di garantire diritti certi e procedure semplificate.
In vista dell’estensione della sperimentazione e della piena attuazione della riforma nel 2027, si tratta di una tappa fondamentale che coinvolge medici, pazienti e istituzioni. Resta ora da vedere se, a seguito di questo aggiornamento, verranno adottati ulteriori strumenti per accompagnare i professionisti nell’utilizzo delle nuove funzionalità, garantendo un’efficace implementazione su tutto il territorio nazionale.
Allegati
INPS, Messaggio numero 1980 del 23-06-2025 (110,2 KiB, 12 hits)