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di Pierpaolo Molinengo - 11 Ottobre 2023
L’Inps, a partire dal mese di novembre, provvederà a versare l’importo minimo dell’assegno unico, nel caso in cui ci sia un Isee difforme, che presenta, quindi, delle omissioni o delle difformità. Fino a quando il contribuente non provvederà a comunicare le correzioni o a fornire i chiarimenti necessari, l’istituto manterrà l’erogazione al taglio minimo. Nel caso in cui, invece, fossero rimaste in vigore le vecchie regole, l’Inps avrebbe versato l’assegno unico basandosi sull’Isee in suo possesso. Avrebbe quindi provveduto ad effettuare, in un secondo momento, il conguaglio.
A fornire le nuove indicazioni ci ha pensato direttamente l’Inps attraverso il messaggio 2856/2023, che è stato integrato dal messaggio n. 2913/2023.
Nel caso in cui l’Inps dovesse riscontrare delle difformità nell’Isee, provvede ad inviare immediatamente una comunicazione al contribuente, con la quale segnala gli elementi Isee che devono essere regolarizzati. Il destinatario della missiva ha a sua disposizione una serie di modalità per effettuare le correzioni necessarie.
In attesa che il contribuente provveda a regolarizzare la propria posizione, l’assegno unico continua ad essere versato, ma nella sua misura minima (come per l’assegno unico senza ISEE). Questo significa che arriveranno 54,10 euro al mese per ogni figlio a carico, che scendono a 25 euro per i figli maggiorenni con un’età inferiore a 21 anni.
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Il contribuente, a questo punto, per regolarizzare la propria posizione può utilizzare una delle seguenti modalità:
Le incongruenze relative all’Isee possono riguardare il patrimonio immobiliare. La documentazione da presentare, per aggiornare i calcoli relativi all’assegno unico, è la seguente:
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Come si deve comportare il contribuente quando la difformità dell’Isee è relativa al reddito? Il diretto interessato ha la possibilità di presentare la documentazione che viene rilasciata direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Con questa operazione potrà mettere in evidenza che l’omissione/difformità segnalata non è più valida.
Uno dei casi che si può verificare è quello relativo ad una certificazione unica errata del datore di lavoro, la quale, in un secondo momento, è stata prontamente corretta.
L’Inps, dopo aver ricevuto tutta la documentazione necessaria da parte del contribuente, provvede ad effettuare i nuovi calcoli relativi all’assegno unico.
L’istituto, inoltre, riconoscerà anche le eventuali integrazioni spettanti per i mesi per i quali l’assegno unico è stato versato con l’importo minimo.
Nel caso in cui una famiglia dovesse regolarizzare il proprio Isee entro la fine dell’anno, avrà diritto al conguaglio per tutte le mensilità che ha ricevuto l’assegno minimo. Nel caso in cui dovesse superare il 31 dicembre 2023 senza aver assolto a questo obbligo, dal 2024 dovrà iniziare a restituire le somme che ha ricevuto in eccesso entro oltre il minimo.