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Home»Leggi, normativa e prassi»Bonus PNRR in busta paga con il decreto taglia incentivi: a chi spetta e come funziona

Bonus PNRR in busta paga con il decreto taglia incentivi: a chi spetta e come funziona

Claudio Garau5 Aprile 20244 Mins Read
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Un bonus specificamente rivolto ad alcuni dipendenti pubblici è previsto nel recente decreto n. 39. Scopriamo chi sono e il perché del premio.

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Bonus 100 euro in busta paga

Un nuovo bonus è in arrivo con il testo del decreto Taglia Incentivi – il decreto legge n. 39/2024 – ma non riguarderà la generalità dei cittadini o le famiglie, bensì taluni lavoratori del pubblico impiego.

Di fatto è una sorta di premio che solleciterà i destinatari ad impegnarsi ancora di più nell’attuazione del PNRR e, in particolare, degli obiettivi legati alla riforma fiscale.

Vediamo insieme che cosa si al momento su tale bonus in busta paga, a chi sarà in concreto assegnato, a quanto ammonta e con che tempistiche sarà erogato.

Bonus PNRR in busta paga: come funziona il premio per la lotta all’evasione fiscale

Come è noto, l’Esecutivo in carica è determinato a condurre una lotta serrata agli evasori fiscali. Recentemente, intervenendo al convegno alla Camera sulla riforma fiscale, la Premier ha ricordato che nel 2023 la lotta all’evasione ha portato nelle casse dello Stato la cifra record pari a 24 miliardi di euro e ha ringraziato Agenzia delle Entrate e GdF per le attività svolte a contrasto dell’illegalità in campo fiscale.

In questi ultimi tempi hanno assunto rilievo anche le norme anti-evasione che operano una stretta sulle partite Iva “apri e chiudi”, a contrasto di quelle attività commerciali che, specialmente nelle grandi città, sono avviate e subito chiuse prima di essere tracciate dal Fisco – in modo da evitare il pagamento delle imposte.

Al contempo non va dimenticata la cd. rottamazione quater, ossia quella sanatoria sulle cartelle che ha consentito ai contribuenti di pagare il debito con il Fisco senza saldare sanzioni, interessi, inclusi quelli di mora e l’aggio. Essa, secondo le stime del Governo, avrebbe portato ad incassare circa 6,8 miliardi di euro.

Ebbene, proprio alla luce di questi positivi risultati va letta la novità dell’accennato bonus in busta paga. A titolo di riconoscimento di quanto svolto, nel decreto Taglia Incentivi l’Esecutivo ha introdotto uno specifico incentivo per l’attuazione del Pnrr, ossia una sorta di premio extra in busta paga che sarà espressamente rivolto ai dipendenti – non appartenenti al personale dirigenziale – dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane e Monopoli.

Quando spetta di bonus in busta paga

Tra gli obiettivi del PNRR vi è quello secondo cui il tax gap, ossia la differenza tra quello che lo Stato dovrebbe incassare e quello che incassa, andrebbe ridotta del 15%. Intanto, il bonus rappresenta una traguardo parziale e sarà erogato per un importo pari a circa 1.047 euro annui per ogni dipendente del fisco.

In base a quanto si apprende dalla relazione illustrativa, il bonus contenuto nel decreto Taglia Incentivi sarà distribuito quest’anno e il prossimo, a riconoscimento dell’impegno dimostrato in ufficio, peraltro in un periodo di carenza di organico nelle due Agenzie.

Ecco perché il Governo ha stanziato un ammontare totale pari a 51 milioni di euro, con risorse dal fondo per l’attuazione della delega fiscale – il cd. fondo taglia tasse. In esso confluisce l’extra gettito generato dall’attuazione della delega. Una sorta di tesoretto da cui ‘pescare’ risorse per la prossima manovra di bilancio per la riforma IRPEF, al momento finanziata soltanto per l’anno in corso.

Conclusioni

Come accennato, il menzionato bonus in busta paga sarà una sorta di incentivo a proseguire sulla buona strada intrapresa dal Fisco. La compliance è infatti ad un momento chiave: le Entrate invieranno quasi tre milioni di lettere ai contribuenti fino al 2026, per agevolare l’adempimento spontaneo. Insomma, i controlli si faranno sempre più mirati per ridurre il pericolo di frodi e le attività dei dipendenti delle due Agenzie saranno sempre più determinanti per la lotta all’evasione fiscale.

A titolo informativo ricordiamo che il fulcro della compliance fiscale, che si lega alla citata rottamazione quater, va rintracciato nella legge 11 marzo 2014, n. 23, contenente la delega al Governo per la realizzazione di un sistema fiscale più equo trasparente e mirato alla crescita.

Tale legge ha introdotto una vera e propria rivoluzione in campo fiscale, già a cominciare dal suo obiettivo, vale a dire quello di modernizzare il rapporto Fisco-contribuente, sburocratizzandolo, rendendolo più semplice e cercando di favorire un rapporto di cooperazione e collaborazione reciproca. Per questa via il cittadino – contribuente è sollecitato all’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari, portando all’emersione spontanea delle basi imponibili.

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