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di Redazione Lavoro e Diritti - 12 Febbraio 2021
Rimangono invariati per l’anno 2021, rispetto all’anno precedente, i contributi previdenziali a carico di artigiani e commercianti. L’INPS, dopo aver comunicato i contributi gestione separata 2021 , con la circolare n. 17 del 9 febbraio 2021 comunica anche aliquote, massimali e minimali per il calcolo dei contributi dovuti dai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (artigiani, commercianti).
La variazione percentuale verificatasi nell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati (FOI), calcolata dall’ISTA per il biennio 2019-2020, è risultato pari al – 0,3%. Quindi, non potendo il reddito minimale imponibile rivalutarsi al ribasso, si applicano gli stessi costi contributivi rispetto al 2020.
Ma andiamo con ordine e vediamo nel dettaglio a quanto ammontano i contributi, in base alle aliquote, minimali e massimali forniti dall’INPS e le relative scadenze.
Le aliquote contributive, utili al calcolo dei contributi INPS da versare alla gestione AGO, sono rimaste invariate per il 2021 rispetto all’anno precedente, in quanto hanno raggiunto il limite massimo prefissato dalla legge.
Per i titolari e collaboratori di età inferiore ai 21 anni l’aliquota contributiva continuerà ad incrementarsi annualmente di una misura pari allo 0,45 punti percentuali, sino al raggiungimento della soglia del 24%. Per gli artigiani coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni, l’aliquota è pari a 21,90%, mentre per i commercianti coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni, l’aliquota è pari a 21,99%.
Continuano ad applicarsi, anche per l’anno 2021, le disposizioni riguardanti la riduzione del 50% dei contributi dovuti dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali con più di 65 anni di età, già pensionati presso le gestioni dell’Istituto.
Alla luce delle predette aliquote contributive, per l’anno 2021, si applicano i seguenti costi contributivi fissi:
I costi contributivi appena elencati riguardano la parte fissa. Quindi, indipendentemente dal reddito conseguito, occorre versare le predette somme.
Tuttavia, se il lavoratore autonomo consegue un reddito superiore a 47.379 euro, occorre versare l’1% in più di contributi. Dunque, nel caso dell’artigiano l’aliquota aumenta al 25% e nel caso del commerciante l’aliquota si incrementa al 25,09%.
Per quanto riguarda il massimale, ossia la soglia di reddito oltre la quale non bisogna versare la relativa contribuzione all’INPS, si differenzia in base alla data di iscrizione del lavoratore alla gestione artigiani e commercianti.
Più in particolare:
I contributi artigiani e commercianti sono da pagare per trimestri tramite modello F24 alle seguenti scadenze:
Se il reddito conseguito è superiore a 15.953 Euro, i termini di pagamento coincidono con quelli dell’IRPEF.
L’INPS ricorda infine che le codeline, ovvero le comunicazioni contenenti i dati e gli importi da pagare non vengono più inviate al domicilio del contribuente. Questi infatti sono reperibili