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Esodati: pronto il decreto Fornero per 65 mila, i sindacati dicono no

In arrivo il decreto per 65mila esodati; coprirà solo due anni. Per chi rimarrà fuori dal decreto si vedrà. I sindacati però non ci stanno


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di - 10 Maggio 2012

Il Ministro Fornero sembra voler chiudere la partita relativa ai cd. esodati. Il decreto, che rigurda 65 esodati, potrebbe arrivare a breve, entro maggio e, coprirà due anni, il 2012 e 2013.

E’ questo, in sostanza, quanto annunciato dal Ministro del lavoro nell’incontro con i sindacati, tenutosi lo scorso 9 maggio. I 65 mila lavoratori che potranno accedere alla pensione secondo le vecchie regole sono divisi  in: 3460 lavoratori in mobilità lunga, 25590 lavoratori in mobilità, 10250 prosecutori volontari, 17710 assistiti dal fondo solidarietà, 950 lavoratori esonerati, 150 genitori di figli disabili, 6.890 i lavoratori che hanno anticipato l’uscita dal lavoro lo scorso 31 dicembre sulla base di specifici accordi collettivi o individuali.

I sindacati però non ci stanno; la Camusso, leader della CGIL, al termine dell’incontro ha dichiarato: “Il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare”. La mobilitazione, ha avvertito Camusso, proseguirà.

Dello stesso tenore, il leader della Cisl Bonanni che ha parlato di risorse insufficienti per tutti “il ministro non può far finta che non ci siano altre persone che rischiano di restare senza lavoro e senza pensione”.

Per il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella «il decreto sui 65mila salvaguardati è di una iniquità totale. Bisogna continuare a discutere per trovare una soluzione per tutti i lavoratori, non solo i 65mila”.

Il Ministro appare irremovibile: “Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare. Numeri complessivi e durata non corrispondono alle attese. Il vincolo di risorse non può essere messo in discussione, per quelli che sono fuori dal decreto si vedrà”.

Intanto il ministro Fornero fa autocritica e torna sull’esternazione di Monti circa i riflessi personali della crisi: ”Dobbiamo dare attenzione a quelli che sono in maggiore sofferenza, ai segmenti più deboli e su questo siamo in ritardo, forse c’è anche una qualche mia responsabilità, è anche un mio compito come ministro del Welfare”.

E’ tornata anche sulla riforma del lavoro in discussione al Senato: ”Corriamo anche il rischio di risospingere verso il nero alcune occupazioni, pensiamo che questo rischio debba essere colto”.

Nei prossimi giorni continueranno gli incontri con i sindacati sul tema “esodati”. Attendiamo sviluppi.

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