Il certificato di malattia è uno dei documenti più richiesti nel mondo del lavoro in Italia, e arrivare a ottenerlo non è sempre semplice. Chi si ammala deve comunque recarsi dal medico di famiglia, spesso con febbre alta, influenza, problemi respiratori o difficoltà di movimento, pur di ottenere il giustificativo da inviare al datore di lavoro. In alternativa, quando le condizioni non permettono di uscire, il medico deve organizzare una visita a domicilio, con inevitabili attese e complicazioni.
Con la nuova norma contenuta nel pacchetto semplificazioni, approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, inizia una trasformazione molto attesa: il certificato di malattia potrà essere rilasciato anche a distanza tramite televisita, cioè una valutazione sanitaria da remoto.
Attenzione: la novità non è immediatamente operativa. L’effettiva applicazione richiederà una deliberazione della Conferenza Stato-Regioni, che dovrà recepire la norma e stabilire modalità e criteri. Questo passaggio potrà richiedere fino a tre mesi a partire dal 18 dicembre, data di entrata in vigore della norma.
È comunque una svolta già definita dal punto di vista normativo: ora è solo una questione di tempo prima che diventi realtà in tutta Italia.
A cosa serve il certificato di malattia e perché è così importante per i lavoratori
Il certificato di malattia ha una funzione precisa: attestare ufficialmente lo stato di salute del lavoratore, indicando che non è in grado di svolgere la propria attività lavorativa per un determinato periodo.
In concreto, serve a:
- giustificare l’assenza presso il datore di lavoro;
- attivare la tutela economica, quando prevista (es. nel settore privato tramite indennità Inps);
- definire il periodo e l’indirizzo di reperibilità per eventuali visite fiscali;
- evitare che l’assenza venga considerata ingiustificata o disciplinarmente rilevante.
Oggi l’intero processo passa attraverso un sistema telematico: il medico invia il certificato all’Inps, che lo rende disponibile al datore di lavoro. Ma la valutazione clinica alla base del documento è sempre stato il vero nodo.
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Come funziona oggi? Obbligo di visita in presenza o domiciliare
Prima della riforma, il medico poteva rilasciare il certificato solo dopo una visita fisica, in una delle due forme:
- visita in studio, con il paziente costretto a raggiungere l’ambulatorio anche con malesseri importanti;
- visita domiciliare, quando le condizioni non permettevano di uscire (ma con tempi più lunghi e carico organizzativo maggiore).
Questo sistema, nato in un’epoca in cui la tecnologia non permetteva alternative, oggi risulta spesso anacronistico: il lavoratore deve uscire di casa anche se ha febbre, vomito, influenza o un forte malessere che rendono gli spostamenti difficili.
La nuova modalità a distanza elimina proprio questo passaggio.
Come funziona la televisita
La riforma introduce la possibilità per il medico di rilasciare il certificato anche tramite televisita, cioè attraverso una valutazione a distanza, senza contatto diretto.
Il medico potrà quindi verificare le condizioni del paziente tramite:
- videochiamata;
- consulto telefonico strutturato;
- strumenti digitali integrati nella medicina generale.
Quando diventerà operativa la novità?
Nonostante la legge sia già in vigore, l’utilizzo effettivo della televisita scatterà solo dopo il recepimento da parte delle Regioni.
La Conferenza Stato-Regioni dovrà stabilire:
- quando è consentita la televisita;
- come documentare lo stato di malattia;
- quali patologie o situazioni richiedono ancora una visita in presenza;
- quali strumenti tecnologici dovranno essere utilizzati.
I tempi stimati sono fino a 3 mesi, ma la misura è già certa: occorre solo il via libera operativo.
Perché il certificato di malattia a distanza è un vero passo avanti per i lavoratori
Quando la misura sarà attiva, le conseguenze saranno immediate:
1. Niente più spostamenti quando si è malati
Oggi molti lavoratori devono uscire di casa anche in condizioni fisiche pessime solo per ottenere il certificato da inviare telematicamente al datore di lavoro. La televisita eliminerà questa forzatura.
2. Meno rischi di contagio
Nelle stagioni influenzali gli studi dei medici si riempiono di pazienti: questo favorisce la diffusione di virus. La telecertificazione riduce gli accessi non necessari.
3. Meno attese e procedure più rapide
Un consulto a distanza richiede meno tempo: il certificato potrà essere emesso più velocemente.
4. Maggiore tutela per chi vive lontano dallo studio medico
Pazienti senza auto, genitori soli con bambini, persone fragili o con mobilità ridotta avranno un percorso più semplice.
Le tutele contro gli abusi restano intatte
La possibilità di certificare a distanza non indebolisce i controlli.
Rimangono in vigore:
- le sanzioni per certificazioni false;
- le visite fiscali nelle fasce di reperibilità;
- l’obbligo del medico di attestare condizioni reali e verificabili.
Nel 2025, solo nel primo trimestre, sono state effettuate oltre 223.000 visite fiscali, segno che il sistema continuerà a usare questo strumento.
Certificato di malattia a distanza: cosa deve fare il lavoratore
Fino al recepimento della riforma da parte delle Regioni:
- per il certificato serve ancora la visita fisica;
- il medico invia telematicamente il certificato all’Inps e al datore di lavoro come previsto;
- il lavoratore comunica l’assenza al datore di lavoro secondo le modalità interne.
Non è richiesto alcun nuovo adempimento, app, registrazione o modulo: quando la televisita sarà attiva, tutto sarà integrato negli strumenti già in uso dai medici di famiglia.
Una importante novità per gestione della malattia del lavoratore
La certificazione di malattia a distanza non è solo una semplificazione burocratica: è un modo più moderno, più umano e più efficiente di gestire uno dei momenti più delicati della vita lavorativa, quando ci si trova a dover pensare prima di tutto alla salute.
Con l’avvio della telecertificazione — previsto entro poche settimane o mesi — il sistema sanitario si avvicinerà davvero ai bisogni delle persone: niente più spostamenti inutili, niente ore in sala d’attesa, niente certificati difficili da ottenere. Solo un percorso più semplice e coerente con la tecnologia e con la realtà di oggi.
