Legge di stabilità 2015, via libera definitivo alla Camera

La Camera ha approvato in via definitiva la Legge di Stabilità 2015, in attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ecco le misure più importanti


Nel pomeriggio di ieri, la Camera ha approvato, in via definitiva, con 307 voti favorevoli, 116 voti contrari e 2 astenuti, il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015), approvato dalla Camera in prima lettura e approvato con modifiche dal Senato sabato 20 dicembre (C. 2679-bis-B).

Diventa quindi operativo il Disegno di Legge di Stabilità 2015 approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso e modificato nell’esame parlamentare, prima alla Camera in prima lettura, poi dal Senato, con l’approvazione del maxiemendamento, e ieri definitivamente alla Camera.

Sono molte le novità introdotte e bisogna riconoscere al Governo la volontà di smuovere le acque stagnanti dell’economia e del mercato del lavoro, però nel contempo non è difficile notare, a nostro modesto avviso, come alcune misure vanno un po’ controtendenza e si sarebbe potuto fare meglio.

Di seguito elenchiamo alcuni degli interventi più significativi per imprese, professionisti, lavoratori e contribuenti:

  • deducibilità dall’IRAP del costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato; inoltre è stato introdotto un credito d’imposta del 10% Irap per gli autonomi e per le PMI senza dipendenti per compensare l’aumento dell’IRAP al 3.9%;
  • bonus per i fondi pensione e per le casse di previdenza da utilizzare per gli investimenti;
  • blocco del canone RAI e blocco della Tasi, l’aliquota massima rimane fissa al 2.5 per mille anche per il 2015;
  • taglio di 35 milioni delle risorse destinate per il 2015 al finanziamento dei Patronati;
  • la quota non sottoposta a tassazione dei buoni pasto è elevata da 5,29 euro a 7 euro, nel solo caso in cui essi siano in formato elettronico;
  • estesa al 2015 la possibilità di compensare le cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti certificati nei confronti della PA;
  • IVA al 4% anche per gli eBook;
  • passa dal 10% al 22% la tassazione IVA sul Pellet;
  • rifinanziata la c.d. legge Sabatini;
  • si rende strutturale, ma sotto forma di detrazione il bonus 80 euro in busta paga, quindi per il 2015 le detrazioni da lavoro dipendente aumenteranno di 960 euro per i redditi fino a 24.000, la detrazione varrà anche per i redditi compresi fra i 24.000 e i 26.000 ma verrà ridotta proporzionalmente;
  • si introduce in via sperimentale la possibilità per i lavoratori dipendenti privati, assunti da almeno 6 mesi presso la stessa azienda, di richiedere l’erogazione del TFR in busta paga. Attenzione però va posta sul fatto che in questo caso il TFR non avrà una tassazione separata e ridotta, ma sarà sottoposto a tassazione ordinaria;
  • introduzione di un nuovo regime forfetario al 15% agevolato per i cd. “minimi”. La nuova tassazione agevolata passa dal 5% al 15% per le partite IVA dal 1° gennaio 2015, anche se il tetto di fatturato massimo varia a seconda della attività che si andrà ad intraprendere. Il Senato inoltre ha modificato il testo iniziale, vietando l’accesso al nuovo Regime dei Minimi 2015 per chi cumula reddito dipendente e autonomo e supera i 20 mila euro di reddito annui;
  • è stato introdotto uno sgravio sui contributi INPS, fino a 8060 euro per 3 anni, per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato decorrenti dal 1° gennaio 2015 e stipulati entro il 31 dicembre 2015. Non potranno accedere all’agevolazione le aziende che hanno effettuato licenziamenti nei 6 mesi precedenti e le aziende, che assumono a tempo indeterminato lavoratori che già risultavano alle loro dipendenze a tempo indeterminato, nei tre mesi precedenti l’entrata in vigore della Legge di Stabilità;
  • sono soppressi, con riferimento alle assunzioni decorrenti dal 1° gennaio 2015, i benefici contributivi (ai sensi dell’art. 8, co. 9 della L. n. 407/1990) nei confronti dei datori di lavoro in caso di assunzioni con contratto a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno ventiquattro mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di trattamento straordinario di integrazione salariale da un periodo uguale (vi consigliamo comunque la lettura di I Consulenti del Lavoro contro l’eliminazione della 407/90 per approfondimenti); 
  • introduzione del cosiddetto Bonus Bebè, per i figli entrati in famiglia dal 2015 al 2017 quindi per i nuovi nati e per le adozioni, è stato introdotto un bonus in denaro di 960 euro per nuclei con ISEE sotto i 25mila euro e di 1920 euro con ISEE al di sotto dei 7 mila euro (vi consigliamo comunque la lettura di Nuovo Isee 2015, istruzioni dell’INPS per approfondimenti);
  • proroga fino al 31 dicembre 2015 il blocco economico della contrattazione nel pubblico impiego;
  • stanziati 45 milioni di euro per le madri con almeno 4 figli ed ISEE fino a 8.500 euro, cosiddetto Bonus Mamma;
  • sale l’imposizione al 20% sui fondi pensione e al 26% sulle casse previdenziali dei professionisti, ma vengono introdotti dei crediti d’imposta, rispettivamente al 9% e 6%, per gli enti che investono in infrastrutture;
  • sia il Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus rimangono invariati per il 2015, quindi al 50% per lavori edili e 65% per le opere di efficientamento energetico, che viene inoltre esteso ai lavori di prevenzione antisismica.

Il testo del maxiemendanto approvato dal Senato e approvato in via definitiva dalla Camera

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