A che età si potrà andare in pensione nei prossimi anni? A questo interrogativo ha risposto l’INPS, con la Circolare n. 19 del 7 febbraio 2020. Nel documento di prassi, l’Istituto previdenziale ha richiamato quanto contenuto dal Decreto MPLS-MEF del 5 novembre 2020 in materia di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.
Il decreto ha disposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2021, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati. Ecco quando andare in pensione e cosa cambia per il requisito di età pensionabile.
Sommario
Età pensionabile, quando andare in pensione nel biennio 2021/2022
Ciò riportato in premessa ha comportato lo stallo, per il biennio “2021/2022”, dei requisiti pensionistici dei vari meccanismi di pensionato: dalla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata, passando per il cd. “sistema delle quote”.
Nelle seguenti righe, quindi, si riportano i requisiti pensionistici delle maggiori tipologie di pensionamento.
Età Pensione di vecchiaia
Iniziando dalla pensione di vecchiaia, il requisito anagrafico rimane a 67 anni, per il biennio 2021/2022. Oltre al requisito anagrafico occorre avere anche almeno 20 di contributi.
Con riferimento, invece, ai soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, il requisito anagrafico che consente l’accesso alla pensione di vecchiaia con un’anzianità contributiva minima effettiva di cinque anni, si perfeziona, anche nel biennio 2021/2022, al raggiungimento dei 71 anni.
Età Pensione anticipata
Passando alla pensione anticipata, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2026, i requisiti sono di:
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi per le donne.
Il pensionamento è garantito a prescindere dall’età anagrafica.
Con riferimento, invece, ai soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, che consente l’accesso alla pensione con almeno 20 anni di contribuzione effettiva e con il requisito del c.d. importo soglia mensile, è di 64 anni.
Età pensione lavoratori precoci
I lavoratori cd. “precoci” andranno in pensione, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2026, con almeno 41 anni di contributi.
Sistema delle “quote: i requisiti pensionistici
Per il biennio 2021-2022, ai soggetti per i quali continuano a trovare applicazione il sistema delle cd. “quote”, possono conseguire tale diritto se in possesso:
- di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni;
- di un’età anagrafica minima di 62 anni.
Resta fermo il raggiungimento di:
- quota 98, se lavoratori dipendenti pubblici e privati, ovvero di un’età anagrafica minima di 63 anni;
- quota 99, se lavoratori autonomi iscritti all’INPS.
Comparto difesa: i requisiti pensionistici
Tutto invariato per il personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco, ossia del personale delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di finanza, del personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per il biennio 2021/2022 tali soggetti dovranno maturare gli stessi requisiti anagrafici dell’anno in corso.
Lavoratori iscritti alla Gestione spettacolo e sport professionistico
Nessun incremento per i lavoratori assicurati alla Gestione spettacolo e sport professionistico, strutturata nel Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (FPLS) e nel Fondo pensione sportivi professionisti. I ballerini, ad esempio, andranno in pensione – dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, a 47 anni (sia uomini che donne).
Diversamente, i cantanti, gli artisti lirici e orchestrali andranno in pensione – dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 – a 62 anni (61 anni per le donne). Dal 1° gennaio 2022, invece, anche le donne andranno in pensione a 62 anni d’età.
INPS, Circolare n. 19 del 7 febbraio 2020
Ecco il testo completo della circolare INPS in oggetto.

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