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Come andare in pensione con pochi o senza contributi versati

Guida completa sulle pensioni accessibili con pochi (o senza) contributi versati in deroga alla pensione di vecchiaia e anticipata.


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di - 7 Giugno 2023

E’ possibile andare in pensione con pochi contributi versati durante l’arco della vita lavorativa? E addirittura come prendere la pensione senza contributi? Partiamo col dire che la normativa attualmente vigente prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia con almeno 67 anni di età e 20 di contributi per coloro che sono in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (cosiddetti “vecchi iscritti”). Identici requisiti per quanti hanno iniziato a totalizzare contributi dal 1° gennaio 1996 (“nuovi iscritti”).

La pensione anticipata (ovvero la normale via per andare in pensione per i lavoratori), al contrario, richiede per i vecchi iscritti un’anzianità contributiva pari a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Per i nuovi iscritti l’accesso alla pensione anticipata, oltre che con i requisiti appena indicati, è altresì contemplato al compimento dei 64 anni di età (uomini e donne), in presenza di un minimo di contribuzione effettiva di 20 anni e a condizione che l’ammontare mensile della pensione sia almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale (euro 1.409,16 per l’anno 2023).

Pensione con pochi (o senza) contributi versati: quando è possibile

Esistono tuttavia una serie di ipotesi in cui si può andare in pensione con pochi contributi o senza contributi versati, come ad esempio l’assegno sociale o la pensione di invalidità.

Analizziamo le principali fattispecie in dettaglio.

Cos’è e come funziona la pensione di vecchiaia per i vecchi iscritti

A partire dal 1° gennaio 2012 i lavoratori che hanno acquisito il primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996 ovvero che, già titolari di un conto assicurativo a quella data, optano per il sistema contributivo, conseguono la pensione di vecchiaia alle seguenti condizioni:

Cos’è e come funziona la pensione di inabilità per invalidi civili

La pensione di inabilità spetta a quanti sono in possesso di un’inabilità lavorativa totale (100%) e permanente (invalidi totali) in situazione di difficoltà economica.

Per accedere alla prestazione, previa domanda all’Inps, sono necessari i seguenti requisiti:

La pensione è corrisposta direttamente dall’Inps, per tredici mensilità, dal primo giorno del mese successivo la presentazione dell’istanza o, eccezionalmente, dalla data indicata dalle commissioni sanitarie competenti.

A quanto ammonta la pensione di inabilità per invalidi civili

L’importo mensile è pari a 313,91 euro con riferimento all’anno corrente.

Al compimento dei 67 anni di età, la pensione di inabilità si trasforma in assegno sociale sostitutivo.

Cos’è e come funziona l’assegno sociale, pensione senza contributi

L’Assegno sociale spetta, previa domanda all’Inps, a coloro che sono in condizioni economiche disagiate con un reddito pari, per il 2023, a 6.542,51 euro annui, elevati a 13.085,02 euro se il soggetto è coniugato.

La prestazione è riconosciuta in misura intera a beneficio di:

Al contrario, la prestazione in misura ridotta è diretta a:

A quanto ammonta l’assegno sociale e quali sono i requisiti richiesti

L’importo dell’assegno, per il 2023, è pari a 503,27 euro per 13 mensilità.

Per ottenere l’Assegno è necessario rispettare i seguenti requisiti:

Leggi anche: Assegno sociale 2023, la domanda è ora più facile: le ultime novità Inps

Cos’è e come funziona la pensione di inabilità

Hanno diritto alla pensione di inabilità i lavoratori dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri), iscritti alla Gestione separata, per i quali viene accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa.

La pensione di inabilità decorre dal 1° giorno del mese successivo quello di presentazione della domanda, se risultano soddisfatti tutti i requisiti amministrativi e sanitari, nello specifico:

L’ammontare spettante a titolo di pensione di inabilità è determinato con il sistema di calcolo misto (una quota con il metodo retributivo ed un’altra con quello contributivo) o contributivo (quest’ultimo riservato a quanti abbiano iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995).

L’anzianità contributiva maturata viene incrementata (nel limite massimo di 2.080 contributi settimanali) dal numero di settimane intercorrenti tra la decorrenza della pensione e il compimento dei 60 anni di età, tanto per le donne quanto per gli uomini, a seguito dell’introduzione del sistema contributivo per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012.

I pensionati di inabilità che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, possono presentare domanda per l’assegno per l’assistenza personale e continuativa. Quest’ultimo non è dovuto in caso di ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico della pubblica amministrazione.

Chi ha diritto alla pensione privilegiata di inabilità

Hanno diritto alla pensione privilegiata di inabilità i soli iscritti all’AGO per i lavoratori dipendenti, nel caso in cui l’inabilità risulti riconducibile, con nesso diretto di causalità, al servizio prestato dall’assicurato nel corso di un rapporto di lavoro soggetto all’obbligo assicurativo per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti.

Il diritto alla pensione in parola non spetta quando dall’evento inabilitante derivi il diritto di rendita a carico dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ovvero a trattamenti a carattere continuativo di natura previdenziale ed assistenziale a carico dello Stato e di altri enti pubblici.

Cos’è e come funziona la pensione casalinghe e casalinghi

Il Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari, detto anche Fondo “casalinghe e casalinghi”, permette l’accesso alla pensione di vecchiaia in presenza dei seguenti requisiti:

Al compimento del 65° anno di età, fermo restando il requisito di 5 anni di contribuzione, il diritto alla pensione si consegue senza limiti di importo.

Ai fini del perfezionamento del requisito di 5 anni di contribuzione devono risultare accreditati in favore dell’iscritto 60 mesi di contribuzione.

Cos’è e come funziona la pensione di reversibilità

In ultimo non possiamo non citare la pensione di reversibilità e ai superstiti indiretta. Si tratta di un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta) in favore dei familiari superstiti.

  1. La pensione di reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa.
  2. La pensione indiretta invece è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.

In tal caso quindi il coniuge superstite può ricevere la pensione senza contributi.

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This post was last modified on 3 Agosto 2023

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Tags: ABC Pensioni