Potrebbe arrivare un piccolo ma importante aumento per oltre un milione di pensionati italiani. Nella bozza della manovra economica 2026 appena varata dal Governo – ora all’esame del Parlamento per la conversione in legge entro il 31 dicembre 2025 – è prevista una maggiorazione straordinaria di 20 euro al mese, pari a 260 euro all’anno.
L’aumento si aggiunge alla consueta rivalutazione annuale delle pensioni, che scatterà a gennaio 2026 per adeguare gli importi al costo della vita. Si tratta quindi di un intervento doppio: da un lato l’adeguamento automatico all’inflazione, dall’altro un incremento fisso rivolto ai pensionati con assegni più bassi, come titolari di pensioni minime, sociali e di invalidità totale. Se confermata in via definitiva, la misura entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026.
Aumento pensioni di 20 euro al mese: cosa prevede la manovra 2026
La novità è inserita nell’articolo 41 della manovra di bilancio 2026 e rappresenta, di fatto, una versione potenziata di quanto previsto un anno fa. Nel 2025, infatti, l’incremento era stato di 8 euro mensili: ora l’importo più che raddoppia, salendo a 20 euro al mese.
Si tratta di un aumento aggiuntivo rispetto alla rivalutazione automatica delle pensioni, che scatterà come di consueto a inizio anno per adeguare gli importi al costo della vita. L’incremento straordinario verrà riconosciuto sotto forma di maggiorazione sociale, quindi come un’integrazione destinata a chi percepisce già trattamenti previdenziali di importo basso o in condizione di disagio economico.
A chi spetta l’aumento delle pensioni nel 2026
Il nuovo bonus mensile non sarà riservato esclusivamente alle pensioni minime da lavoro. A beneficiarne saranno i pensionati che già ricevono la cosiddetta maggiorazione sociale o l’incremento al milione, cioè coloro che, oltre alla pensione di base, hanno diritto a un’integrazione fino a una soglia minima di reddito.
Nel dettaglio, la platea comprende:
- i titolari di pensione minima da lavoro che rientrano nei limiti di reddito previsti;
- i beneficiari di pensione di reversibilità che percepiscono la maggiorazione sociale;
- i titolari di assegno sociale;
- gli invalidi civili totali al 100% che già godono dell’incremento al milione.
Restano invece esclusi, almeno per ora, gli invalidi parziali, una categoria che continua a non rientrare negli interventi di rafforzamento economico previsti per i pensionati fragili.
Quando potrebbero arrivare gli aumenti
L’aumento sarà operativo a partire da gennaio 2026, e sarà corrisposto automaticamente dall’INPS ai pensionati aventi diritto, senza necessità di presentare domanda. Si tratta di un’integrazione fissa, quindi indipendente dall’importo della pensione o dall’andamento dell’inflazione, che si sommerà alla rivalutazione ordinaria prevista per tutti i trattamenti.
Secondo le prime stime, l’incremento interesserà circa un milione di pensionati, soprattutto anziani soli e persone con redditi molto bassi, che già oggi beneficiano dell’incremento al milione introdotto per garantire un minimo vitale.
Le altre novità sulle pensioni: addio a Quota 103 e Opzione Donna
Accanto a questo segnale positivo per i pensionati più deboli, la manovra 2026 segna anche una stretta sul fronte delle uscite anticipate. Non è infatti prevista la proroga di Quota 103 né di Opzione Donna, due strumenti che negli ultimi anni avevano permesso una certa flessibilità in uscita dal lavoro.
Resta in vigore solo l’APE Sociale, confermata per tutto il 2026 ma con una revisione dei requisiti a partire dal 2027, quando l’età minima salirà in linea con l’aumento dell’aspettativa di vita. Saranno esentati da questo incremento soltanto i lavoratori impegnati in attività gravose o usuranti.
Un piccolo passo per i pensionati più fragili
L’aumento di 20 euro al mese non cambierà certo in modo sostanziale la vita dei pensionati, ma rappresenta un riconoscimento concreto a chi vive con assegni molto bassi. È una misura che, sommata alla rivalutazione annuale, potrà offrire un piccolo ma significativo sostegno al potere d’acquisto di chi si trova in maggiore difficoltà economica.
Per molti pensionati, 20 euro al mese possono sembrare una cifra simbolica, ma per chi vive con meno di 600 euro può fare la differenza tra riuscire a pagare una bolletta o doverla rimandare.
La speranza è che nel corso dell’iter parlamentare la misura possa essere migliorata, magari estendendo il beneficio anche agli invalidi parziali e ad altre categorie oggi escluse.
Riepilogo: aumento pensioni 2026 in breve
| Categoria | Importo aggiuntivo | Note |
|---|---|---|
| Pensioni minime da lavoro | +20 € al mese (260 €/anno) | Somma alla rivalutazione ordinaria |
| Pensioni di reversibilità | +20 € al mese | Solo se beneficiarie della maggiorazione sociale |
| Assegni sociali | +20 € al mese | In automatico per chi ha diritto all’incremento al milione |
| Invalidi civili totali (100%) | +20 € al mese | Solo se già titolari di incremento al milione |
| Invalidi parziali | — | Al momento esclusi dalla misura |
