Le nuove misure per l’autoimpiego giovanile sono finalmente operative. Si tratta di un pacchetto di incentivi pensato per aiutare i giovani under 35 ad avviare una propria attività, sia al Centro-Nord che nel Mezzogiorno, grazie a due strumenti: Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0.
La formula è semplice ma potente: un mix di voucher a fondo perduto e contributi sugli investimenti, con un supporto extra in termini di tutoraggio e formazione. In altre parole, non solo risorse economiche, ma anche un accompagnamento concreto per chi vuole trasformare un’idea in impresa.
A chi sono rivolti gli incentivi
Possono accedere alle misure i giovani fino a 35 anni che si trovano in una di queste condizioni:
- disoccupati o inoccupati;
- inattivi (anche non iscritti ai centri per l’impiego);
- beneficiari del programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori);
- persone in condizioni di vulnerabilità o marginalità sociale.
L’obiettivo è quello di dare una spinta a chi vuole costruirsi un futuro partendo da zero, con un aiuto concreto sia nelle regioni del Centro-Nord sia in quelle del Sud.
Dove si può avviare l’attività
- Autoimpiego Centro-Nord: per chi avvia un’attività nelle regioni del Centro e Nord Italia.
- Resto al Sud 2.0: dedicato ai giovani che decidono di insediarsi nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Cosa si può ottenere: voucher e contributi a fondo perduto
Le agevolazioni si articolano in due forme principali:
Voucher a fondo perduto
- Centro-Nord: fino a 30.000 euro, che diventano 40.000 se l’investimento riguarda innovazione, digitale o sostenibilità.
- Sud: fino a 40.000 euro, che salgono a 50.000 per progetti legati a beni e servizi green o innovativi.
Contributi sugli investimenti strutturati
- Centro-Nord:
- fino al 65% per investimenti fino a 120.000 euro;
- fino al 60% per investimenti fino a 200.000 euro.
- Sud:
- fino al 75% per investimenti fino a 120.000 euro;
- fino al 70% per investimenti fino a 200.000 euro.
Servizi aggiuntivi
Oltre al contributo economico, sono previsti:
- un percorso di tutoraggio personalizzato (per un valore massimo di 5.000 euro);
- una formazione dedicata, che non è obbligatoria ma può dare punteggio extra in fase di valutazione del progetto.
Quali spese sono ammissibili
Gli incentivi possono coprire:
- acquisto di macchinari, attrezzature e arredi;
- software, licenze e strumenti digitali;
- spese di marketing, branding e consulenze specialistiche;
- piccoli lavori edili necessari all’attività.
Non sono invece finanziabili spese come affitti, bollette, costi per il personale o consulenze legali e fiscali.
Tabella riepilogativa
Misura | Voucher (fondo perduto) | Contributo su investimento strutturato |
---|---|---|
Centro-Nord | 30.000 € (40.000 € se digitale/green) | 65% fino a 120.000 € → 60% fino a 200.000 € |
Resto al Sud 2.0 | 40.000 € (50.000 € se digitale/green) | 75% fino a 120.000 € → 70% fino a 200.000 € |
Servizi aggiuntivi | Tutoraggio e formazione fino a 5.000 € | – |
Spese ammissibili | Strumentali, digitali, branding, lavori | – |
Spese escluse | Affitti, utenze, personale, legali | – |
Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego: un’opportunità da cogliere
Per un giovane che sogna di mettersi in proprio, questi incentivi possono rappresentare una vera svolta. Il vantaggio principale è che non si tratta di prestiti da restituire, ma di fondi a fondo perduto: un aiuto reale che consente di partire con meno rischi e più risorse.
Inoltre, il percorso di tutoraggio e formazione permette di non sentirsi soli nei primi passi, spesso i più delicati, quando bisogna fare scelte strategiche e organizzative.
Se hai un progetto nel cassetto, questo potrebbe essere il momento giusto per farlo diventare realtà.
Maggiori informazioni qui: https://www.programmagoverno.gov.it/it/notizie/incentivi-all-autoimpiego-firmato-il-decreto-attuativo-per-un-importo-di-800-milioni-di-euro/
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