Giugno è un mese decisivo per milioni di famiglie italiane che beneficiano dell’assegno unico universale per i figli a carico. Oltre all’attesa per le nuove date di pagamento, c’è anche una scadenza cruciale da segnare in agenda: il 30 giugno 2025, termine ultimo per presentare l’ISEE aggiornato e recuperare gli eventuali arretrati da marzo in poi.
Pagamenti Assegno Unico di giugno: niente anticipo, si parte dal 20
Dopo l’esperienza del mese di maggio, anche per giugno non sono previsti anticipi nei pagamenti dell’assegno unico. Per le famiglie che ricevono regolarmente il sussidio senza particolari modifiche nella domanda, le erogazioni dovrebbero iniziare venerdì 20 giugno, con una distribuzione scaglionata che proseguirà lunedì 23 e nei giorni successivi.
Come da prassi, le date possono variare leggermente da beneficiario a beneficiario, in base al calendario predisposto dall’INPS e visibile nella sezione “Miei pagamenti” dell’app o del portale ufficiale.
Quando viene pagato l’assegno per chi ha domande in evidenza
Diverso il discorso per chi si trova in una situazione “in evidenza”, ovvero per coloro che:
- Hanno segnalato variazioni (nuovi figli, cambi di residenza, modifiche reddituali);
- Hanno inviato una nuova domanda per la prima volta;
- Hanno una pratica in verifica presso la sede INPS o nella sezione cittadino.
Per queste famiglie, l’erogazione dell’assegno dovrebbe partire a fine mese, orientativamente dal 23 giugno in poi, come già indicato in via informale dall’Istituto in altre comunicazioni precedenti.
Ultima chiamata: ISEE entro il 30 giugno per non perdere gli arretrati
Se da una parte si attendono i pagamenti di giugno, dall’altra c’è una scadenza importantissima che riguarda la presentazione del modello ISEE 2025.
Chi non ha aggiornato l’ISEE entro il 29 febbraio 2025, infatti, riceve dal mese di marzo soltanto l’importo minimo dell’assegno unico (pari a circa 57,50 euro per figlio).
C’è però tempo fino al 30 giugno 2025 per rimediare: presentando l’ISEE entro questa data, l’INPS provvederà al ricalcolo degli importi spettanti e all’erogazione degli arretrati per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.
Chi invece non presenta l’ISEE entro il 30 giugno, continuerà a ricevere solo l’importo minimo per il primo quadrimestre (marzo–giugno), e non potrà più recuperare la quota maggiorata che gli sarebbe spettata. Il nuovo importo sarà poi adeguato in base all’ISEE presentato successivamente, ma senza diritto al conguaglio per i mesi precedenti.

Come controllare le date e gli importi dell’assegno unico sul sito INPS
Per chi sta aspettando il pagamento dell’assegno unico, una delle prime cose da fare è controllare direttamente sul sito INPS se l’accredito è stato disposto e con quale importo.
Accedendo con SPID, CIE o CNS all’area personale dell’INPS, è possibile entrare nella sezione “Miei pagamenti” e cercare la voce relativa all’assegno unico universale. Da lì si possono visualizzare:
- la data di accredito prevista,
- l’importo netto erogato,
- eventuali conguagli o arretrati,
- e l’IBAN su cui verrà versato l’importo.
Va però ricordato che dal 2025, con il passaggio a una nuova gestione informatica dei flussi INPS, le date di pagamento non vengono più pubblicate con largo anticipo come avveniva in passato. Di solito, la data di accredito compare solo pochi giorni prima dell’effettiva erogazione, rendendo più difficile la pianificazione per le famiglie.
Per questo motivo è consigliabile monitorare frequentemente l’area personale e verificare l’arrivo delle informazioni aggiornate man mano che ci si avvicina alla fine del mese. Se qualcosa non torna, è sempre possibile chiedere assistenza a un patronato o rivolgersi all’INPS per chiarimenti.
In sintesi: cosa fare entro giugno
- Controllare il proprio ISEE: se non è stato ancora aggiornato per il 2025, farlo entro il 30 giugno per non perdere gli arretrati.
- Verificare le date di pagamento: sul sito INPS, nella sezione “Prestazioni –> Pagamenti”.
- Contattare l’INPS in caso di anomalie: se la domanda è in evidenza o non risulta alcun pagamento, può essere utile rivolgersi direttamente all’ente o tramite patronato.
Conclusione
Il mese di giugno 2025 segna una doppia scadenza: quella dei pagamenti regolari dell’assegno unico, e quella amministrativa legata all’ISEE. Chi agisce in tempo può ottenere il dovuto senza perdere somme importanti, chi invece ritarda rischia di lasciare indietro importi spettanti. Un promemoria valido per ogni famiglia: meglio controllare oggi, che rincorrere domani.