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di Claudio Garau - 22 Febbraio 2022
Busta paga statali, un notevole aumento dello stipendio dal mese di marzo 2022 è in arrivo per i dipendenti pubblici, ma non per tutti. Si tratta di fatto di un super aumento della retribuzione, in quanto potrà arrivare a toccare anche 10mila euro annui (compresi gli arretrati) per alcuni dipendenti dei Ministeri.
Tra pochi giorni – ovvero a partire dal mese di marzo – saranno circa 140mila i dipendenti della PA che vedranno il loro cedolino diventare più consistente, per la combinazione di alcuni fattori. Ed è subito da notare che più si sale di livello, più cresce l’entità dell’aumento. Di seguito alcuni dettagli.
In verità quella dell’aumento stipendio statali è una notizia che non sorprende: come appena detto, dal prossimo mese di marzo 2022, decine di migliaia di dipendenti della pubblica amministrazione potranno contare su una busta paga più corposa in ragione:
Interessante notare che l’aumento dello stipendio dei dipendenti statali è, a livello medio, pari a 1.625 euro – distribuiti sulle 13 mensilità – ma ad essi sono da sommarsi gli arretrati contrattuali medi (circa 1.800 euro variabili).
Abbiamo ricordato poco sopra che l’aumento stipendio statali potrà superare anche i 10mila euro annui e per questo motivo si può certamente parlare di maxi aumento delle retribuzioni, specialmente se confrontato, ad esempio, con quello previsto per chi è parte del personale scolastico.
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Un decreto interministeriale ad hoc del MEF e della Pubblica Amministrazione costituirà il provvedimento mirato a equilibrare la differenza di stipendio con altri organi ministeriali. Il decreto ad hoc avrà efficacia a regime per l’anno in corso, ma sono disposti incrementi percentuali anche per gli anni 2020 e 2021 (assegnazione di arretrati).
All’inizio del nostro articolo abbiamo ricordato che l’incremento non riguarda la generalità degli statali, ma piuttosto i meri dipendenti dei Ministeri. Da notare che il gruppo di ministeri con gli incrementi più significativi comprende i seguenti: Lavoro, Salute, Istruzione, Esteri, Università e Politiche Agricole. A seguire gli aumenti per i ministeri dello Sviluppo Economico, Interni e Transizione ecologica. Gli aumenti nel complesso minori sono previsti per coloro che lavorano presso i ministeri della Difesa, Cultura e Turismo, Infrastrutture, Giustizia e Mef.
Per completezza, vale la pena rimarcare che laddove si parli della generalità dei dipendenti statali, si intendono tutti coloro che lavorano presso le PA statali, siano esse centrali o locali. In particolare, fanno parte della classificazione di dipendenti statali coloro che lavorano presso:
Secondo il senso comune, quando si parla di ‘dipendenti statali’, si fa riferimento a ogni lavoratore che sia impiegato presso il pubblico impiego, ma vero è che c’è una differenza sostanziale tra chi lavora nell’ambito statale e chi, invece, nel settore del pubblico impiego. Infatti quest’ultimo gruppo di dipendenti non lavora propriamente per le amministrazioni statali, ma per enti come gli ospedali, le ASL e gli enti locali.
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Da rimarcare infine che l’incremento della retribuzione per chi opera all’interno dei ministeri è frutto altresì del rinnovo del CCNL della categoria, che tocca più di 220mila lavoratori. Come detto sopra, l’incremento medio sarà pari a 1625 euro su 13 mensilità, al quale è da aggiungersi anche la mole degli arretrati contrattuali medi, corrispondenti a circa 1800 euro ma tuttavia variabili.
I vertici dell’organizzazione dei ministeri potranno contare sugli aumenti maggiori. Si stima circa 302 euro al mese, a cui si aggiungono più di 6mila euro come arretrati, assegnati ai ‘dipendenti con elevate professionalità’.