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Resto al Sud, contributi a fondo perduto per Covid-19 nel decreto Rilancio

Novità nel Decreto Rilancio per i soggetti già beneficiari della misura Resto al Sud, contributi a fondo perduto per covid-19.


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di - 26 Maggio 2020

In considerazione dell’emergenza economico-sanitaria da Covid-19, il Decreto Rilancio, prevede specifici contributi a fondo perduto per i soggetti già beneficiari della misura Resto al Sud. L’entità dei contributi è collegata alla tipologia del soggetto richiedente.

Il contributo è pari a 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale e 10.000 euro per ciascun socio dell’impresa svolta anche in forma societaria, fino ad un importo massimo di 40.000 euro.

Ecco in chiaro chi può richiedere tali contributi e quali sono le condizioni da rispettare.

Resto al sud nel decreto Rilancio: ecco le novità

Il decreto Rilancio, in considerazione dell’emergenza economica- sanitaria da Covid-19, dispone la concessione di contributi  a fondo perduto in favore dei soggetti beneficiari della misura agevolativa Resto al Sud.

Leggi anche: Decreto Rilancio, testo definitivo in Gazzetta Ufficiale (pdf)

In particolare,  l’obiettivo è quello di sostenere i beneficiari della suddetta misura che si trovano ad avere ad oggi specifiche esigenze di liquidità; la normativa fa riferimento al “fabbisogno di circolante”ossia spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti ecc. I contributi devono dunque essere destinati alla copertura di tali esigenze di spesa.

I contributi sono pari a:

  1. 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
  2. 10.000 euro per ciascun socio dell’impresa beneficiaria fino ad un importo massimo di 40.000 euro.

Come accedere ai contributi a fondo perduto

Affinché possano essere richiesti i contributi in esame è necessario/a :

E’ da precisare che, l’erogazione del contributo a fondo perduto avviene tramite Invitalia entro 60 gg dalla presentazione dell’apposita richiesta ovvero  contestualmente  all’erogazione della quota a saldo prevista dall’articolo 11, comma 5, del D.M. n. 174/2017.

Si attendono indicazioni ufficiali dalla stessa Invitalia sulle modalità ti presentazione delle richieste di contributo.

Risorse disponibili

Le risorse destinate ai contributi a fondo perduto sono attinte da fondi già in essere. In particolare, si ricorrerà  sulle risorse ancora disponibili assegnate dal CIPE alla misura Resto al Sud, con le delibere n. 74 del 7 agosto 2017 e n. 102 del 22 dicembre 2017, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), senza recare pertanto nuovi o maggiori oneri per lo Stato.

Resto al Sud 2020: cos’è e come funziona

La misura Resto al Sud, gestita da Invitalia“, ha l’obiettivo di promuovere la nascita di nuove attività imprenditoriali nell’area geografica del mezzogiorno.

Cosa Resto al Sud
Finalità dell’Agevolazione  Promuovere  la nascita di nuove attività imprenditoriali e dal 2019, anche professionali da parte si soggetti con età compresa tra 18 e 45 anni.
In cosa consiste? Concessione di un finanziamento a condizioni agevolate:
  • 35%   a fondo perduto;
  •  65%   prestito bancario a tasso zero (perché li paga Invitalia) da rimborsare, complessivamente, in otto anni; i primi due anni sono di  prea-mmortamento.
Quanto può essere richiesto? 50.000 € per ogni richiedente. Nel caso di richiesta da parte più soggetti costituiti  in forma societaria,  incluse le società cooperative, l’importo massimo erogabile è pari a 50 mila euro per socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro.
Condizioni di accesso
  • Non essere  titolare di attività di impresa in esercizio o beneficiari, nell’ultimo triennio, di altre misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità;
  • avere la residenza al momento della presentazione della domanda, nelle regioni agevolabili ovvero trasferirla entro 60 gg dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria. Residenza da mantenere per tutta la durata del finanziamento;
  • non avere un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento.
Le regioni agevolabili  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia (Mezzogiorno). Dal 2019 anche le regioni colpite dagli eventi sismici  2016/2017 ossia  Lazio, Marche, Umbria.

Come in parte sopra anticipato, i finanziamenti, garantiti dal Fondo di Garanzia PMI, possono essere richiesti anche per nuove attività professionali.

Leggi anche: Resto al Sud 2020: via alle domande per professionisti e under 46

In tale caso è necessario solo che i beneficiari della misura non siano titolari di partita Iva per lo svolgimento di un’attività analoga (codice ateco non identifico fino alla 3° cifra) a quella per la quale si intende accedere alla stessa..

Attività agevolate e le spese ammissibili nel programma Resto al Sud

Rientrano tra le attività agevolate la:

Sono agevolabili le spese quali ad esempio, quelle per  macchinari, impianti e attrezzature nuovi,  programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione nonché le spese di gestione (materie prime, materiali di consumo ecc).

Si veda a tal proposito il Decreto 174/2017 come modificato dal  successivo decreto 5 agosto 2019, n. 134 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche e la Coesione.

E’ da ricordare che, fino al 31 dicembre 2020, è ammessa la presentazione della domanda  chi era in possesso del requisito anagrafico (under 46) alla data del 01/01/2019.

L’istanza di accesso alla misura, insieme a tutta la documentazione necessaria,  è presentata tramite apposita piattaforma di Invitalia.

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Tags: coronavirusresto al sud