In tempi di aumenti dei costi dei beni di prima necessità, delle bollette e dei carburanti, far quadrare il bilancio per molte famiglie è una vera impresa. E ciò specialmente nei casi in cui si sommano i pagamenti delle rate del mutuo.
In ragione di ciò si sta facendo strada una proposta di legge avente ad oggetto un ‘fondo salva mutui‘, che intende costituire una sorta di paracadute per i clienti morosi. Ci riferiamo a coloro che non riescono ad essere tempestivi con i versamenti dovuti, a causa ad es. delle difficoltà lavorative o dell’impossibilità di fronteggiare tutti vari costi gravanti sul nucleo familiare. E le difficoltà sul fronte mutui oggi riguardano anche tante aziende, che non riescono a saldare il debito contratto sull’immobile strumentale, proprio a causa del boom delle spese (ad es. quelle delle bollette).
Si tratta perciò di una iniziativa degna di nota, un progetto incluso in una proposta di legge approntata dalla Commissione Banche. A conferma della solidità dell’iniziativa vi è il fatto che quattro istituti italiani hanno manifestato il loro sostegno al piano per l’istituzione del fondo salva mutui. Si tratta di Cdp, doValue, Gruber, Gardant.
Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sul fondo salva mutui, un meccanismo che promette di costituire una boccata di ossigeno per non pochi cittadini.
Fondo salva mutui 2022: la finalità
Abbiamo appena accennato al progetto per l’introduzione di un’apposita normativa, che dovrà regolare le caratteristiche del fondo salva mutui per la casa. Esso è fondato sulla ben precisa esigenza di controbattere alle conseguenze economiche del conflitto tra Russia ed Ucraina e dell’incremento dell’inflazione. La proposta di legge, che contiene la previsione del fondo salva mutui, dovrebbe essere presentata entro breve tempo in Parlamento.
Ben si comprende l’iniziativa mirata al varo di un insieme di regole ad hoc per il fondo a sostegno delle famiglie. Queste ultime talvolta non riescono ad adempiere al pagamento del mutuo della casa. Anzi, gli aumenti di questa voce di spesa non fanno dormire sonni tranquilli a molti di coloro che hanno deciso di stipulare un mutuo per l’acquisto dell’immobile.
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Il citato fondo dovrebbe prendere il nome di ‘Fia’ e, secondo le informazioni in nostro possesso, consentirà ai cittadini morosi di sostituire una rata di mutuo o un canone di un leasing insostenibile con una locazione sostenibile. Ciò in modo da dar la possibilità a famiglie e aziende di riportare in equilibrio le varie spese e i conti.
Non solo. Il progetto della Commissione parlamentare sul sistema bancario e finanziario è di ampio respiro, giacché dovrebbe includere la costituzione di una società di gestione del risparmio, di matrice pubblica o privata, per la creazione di un fondo immobiliare a raccolta. Esso sarebbe riservato agli investitori istituzionali e le cui quote dovranno considerarsi oggetto di negoziazione su un mercato regolamentato ‘riservato’.
Fondo salva mutui, Fia: come funziona
E’ ancora presto per poter aver ben chiaro il quadro del funzionamento del fondo salva mutui, tuttavia è possibile fare qualche ipotesi con un certo fondamento. Ebbene, il meccanismo potrebbe avere le seguenti caratteristiche:
- l’istituto di credito o la società finanziaria, con cui è stato stipulato il contratto di leasing, dovrebbe poter proporre al fondo in oggetto la cessione di un immobile o di un insieme di cespiti a garanzia dei crediti deteriorati. Attenzione però: si tratterebbe di operazione attivata soltanto dall’istituto di credito titolare del credito e non dal debitore, né dal fondo salva mutui;
- le quote del Fia verrebbero negoziate su un mercato regolamentato ‘riservato’ e a seguito delle negoziazioni con l’istituto o la finanziaria, il fondo può proporre al creditore l’acquisto dell’immobile posto a garanzia del credito deteriorato, con un ‘prezzo di vendita’ determinato – stabilendo al contempo il valore di riacquisto da parte del debitore ed il canone di locazione che sarà versato da quest’ultimo;
- a seguito dell’eventuale accettazione della proposta da parte dell’istituto di credito, il fondo Fia dà all’ex debitore l’abitazione o il fabbricato in locazione per dieci anni, versando un canone annuale non al di sopra del 5% del prezzo di acquisto dell’immobile.
In ogni caso è la banca creditrice a scegliere cosa fare, in quanto avrà modo di valutare la citata proposta e decidere se concludere davvero l’operazione.
Dal punto di vista dell’ex debitore, invece, se questi scegliesse di accettar l’affitto dell’immobile avrebbe un’opzione per il riacquisto dello stesso della durata dieci anni a un valore prefissato. In caso di mancato esercizio dell’opzione, allo scadere del decennio o in un momento anteriore, o in ipotesi di inadempimenti da parte dell’affittuario sul pagamento del canone, il fondo salva mutui Fia si indirizzerebbe al mercato al fine di affittare o effettuare la cessione dell’immobile.