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Nuovo bonus per genitori separati in arrivo: a chi spetta e come ottenerlo

Fondo abitativo per genitori separati o divorziati 2026
Antonio Maroscia20 Novembre 20254 Mins Read
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Nuovo aiuto per genitori separati: requisiti, tempi e cosa preparare in vista del fondo affitti previsto dalla Manovra 2026.

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Bonus genitori separati e divorziati
Bonus genitori separati e divorziati
Indice:
  • Un aiuto in arrivo per il genitore che paga un nuovo affitto dopo la separazione
  • Chi potrebbe rientrare tra i beneficiari
  • Come funzionerebbe il contributo
  • Cosa conviene fare nell’attesa
  • Esempi per capire a colpo d’occhio se si rientrerebbe
  • Perché potrebbe essere una misura importante
  • Cosa manca per renderlo operativo
  • Conclusione

Prima di entrare nel merito, è fondamentale chiarire subito un punto: il nuovo fondo per i genitori separati previsto nella bozza della Legge di Bilancio 2026 non va confuso con il vecchio contributo INPS, operativo dal 2024 e rivolto ai genitori in stato di bisogno che, durante l’emergenza Covid, non avevano ricevuto l’assegno di mantenimento. Quel bonus era destinato a chi aveva un reddito fino a 8.174 euro e si trovava in una situazione specifica: convivenza con figli minori o con figli maggiorenni con disabilità grave e mancato versamento dell’assegno da parte dell’altro genitore.

Il nuovo intervento è completamente diverso: non riguarda il mancato mantenimento! Si tratta di una misura nuova, con obiettivi e requisiti differenti, ancora in fase di definizione legislativa.

Un aiuto in arrivo per il genitore che paga un nuovo affitto dopo la separazione

Il nuovo contributo, inserito come emendamento nel Ddl Bilancio 2026, mira a sostenere i genitori separati o divorziati che hanno dovuto lasciare la casa familiare e affittare una nuova abitazione. Non è ancora legge: diventerà operativo solo con la conversione definitiva della manovra e, successivamente, con un decreto attuativo che specificherà criteri, modalità e importi.

L’idea alla base è quella di offrire un sostegno economico mirato, destinato a chi si ritrova in un passaggio abitativo delicato dopo la separazione.

Chi potrebbe rientrare tra i beneficiari

Secondo la bozza attuale, il fondo sarebbe rivolto ai genitori che non sono più assegnatari della casa familiare e che sostengono una nuova spesa di affitto. La presenza di figli fiscalmente a carico è un criterio essenziale: la soglia di età prevista arriverebbe fino ai 21 anni.

Non basterà però avere figli a carico: sarà necessario dimostrare una condizione economica fragile, probabilmente tramite ISEE, anche se le soglie precise saranno stabilite solo dal decreto attuativo. In altre parole, la norma individua i destinatari potenziali, ma la selezione concreta dipenderà dai criteri tecnici che devono ancora essere scritti.

Come funzionerebbe il contributo

La dotazione del fondo prevista nella bozza è di 20 milioni di euro all’anno, a partire dal 2026. L’obiettivo è quello di sostenere il pagamento dell’affitto della nuova abitazione del genitore separato.

Non sono ancora noti gli importi del contributo, né la durata, né le modalità di erogazione: la legge rinvia completamente al decreto attuativo la definizione di ogni aspetto operativo. Finché questi passaggi non saranno completati, il bonus non potrà essere richiesto.

Cosa conviene fare nell’attesa

Anche senza disposizioni concrete, è utile prepararsi. Chi pensa di rientrare nella misura può mettere ordine nei documenti principali: la sentenza di separazione o divorzio, il contratto di affitto dell’abitazione dove vive attualmente, le prove dei pagamenti del canone e un ISEE aggiornato.

Se i figli sono a carico, è importante avere a disposizione anche la documentazione fiscale che lo attesti.

Prepararsi in anticipo è particolarmente utile, considerando che il fondo avrà risorse limitate e che l’accesso potrebbe seguire criteri temporali o di priorità.

Esempi per capire a colpo d’occhio se si rientrerebbe

Un genitore che, dopo la separazione, vive in una nuova casa in affitto e ha due figli di 18 e 20 anni a carico potrebbe rientrare tra i potenziali beneficiari.

Non avrebbe invece accesso chi ha figli con più di 21 anni oppure chi continua ad abitare nella casa familiare.

L’obiettivo del fondo, infatti, è sostenere proprio il costo di una nuova sistemazione abitativa.

Perché potrebbe essere una misura importante

L’abbandono della casa familiare rappresenta spesso un momento economicamente critico: nuovo affitto, spese straordinarie, mantenimento dei figli. Per molti genitori il passaggio si traduce in un forte squilibrio finanziario.

Il fondo per il sostegno abitativo nascerebbe proprio per evitare che questa fase crei difficoltà durature o rischi di marginalità abitativa.

Cosa manca per renderlo operativo

Due passaggi sono imprescindibili:

  1. la conversione in legge del Ddl Bilancio, che sancirà l’esistenza formale del fondo;
  2. il decreto attuativo, che definirà requisiti, importi, criteri di accesso, modalità e tempi di domanda.

Solo dopo questi due step il contributo sarà chiarito e potrà essere richiesto.

Conclusione

Il nuovo fondo per il sostegno abitativo dei genitori separati non è ancora attivo e non va confuso con il precedente bonus INPS. Si tratta di una misura nuova, mirata a chi sostiene un affitto dopo aver lasciato la casa familiare, e che dovrà passare ancora attraverso vari passaggi normativi.

Chi pensa di rientrare nei requisiti farebbe bene a prepararsi fin da subito: quando la misura sarà operativa, arrivare pronti potrebbe fare la differenza.

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