Con l’arrivo di luglio, cresce l’attesa tra chi percepisce la NASpI, l’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’INPS. Per molti, si tratta dell’unica fonte di reddito in un periodo delicato della propria vita lavorativa. Ma quando arriverà il pagamento? E quali sono le novità introdotte nel 2025? In questo articolo proviamo a fare chiarezza, con un linguaggio semplice, diretto e vicino a chi sta affrontando questa situazione.
Quando arriva la NASpI a luglio 2025?
Anche se non esiste una data unica e fissa per tutti, il pagamento della NASpI viene generalmente accreditato tra il 10 e il 15 del mese. Tuttavia, per chi ha presentato una nuova domanda di recente, i tempi potrebbero allungarsi e l’erogazione slittare verso fine luglio.
La data esatta può variare in base a fattori come la tempistica dell’invio della domanda, la lavorazione della pratica da parte dell’INPS, eventuali integrazioni richieste o anomalie nei dati. Il modo più affidabile per sapere quando sarà erogato il proprio importo è accedere al Fascicolo Previdenziale del cittadino sul sito INPS tramite SPID, CIE o CNS.
Quali sono gli importi aggiornati per il 2025?
Dal 1° gennaio 2025, l’importo massimo mensile della NASpI è stato rivalutato, passando a 1.562,82 euro mensili. Si tratta di un piccolo ma importante adeguamento, soprattutto in un periodo in cui il potere d’acquisto di molte famiglie è messo alla prova dall’inflazione e dall’incertezza lavorativa.
L’importo effettivo spettante dipende comunque dalla retribuzione media percepita nei quattro anni precedenti alla perdita del lavoro. La regola generale prevede che si abbia diritto al 75% della retribuzione media, fino a un tetto massimo, appunto, di 1.562,82 euro.
Va ricordato che l’importo si riduce del 3% ogni mese a partire:
- dal sesto mese di fruizione per chi ha meno di 55 anni;
- dall’ottavo mese per chi ha più di 55 anni.
Quanto dura la NASpI?
La durata massima della NASpI è pari alla metà delle settimane contributive maturate nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione, fino a un massimo di 24 mesi. È quindi importante aver avuto una certa continuità lavorativa prima della perdita dell’impiego per accedere al periodo massimo previsto.
Leggi anche: NASpI 2025, guida completa e aggiornata alla disoccupazione INPS
Cosa è cambiato con le nuove regole del 2025?
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune modifiche rilevanti per l’accesso e la gestione della NASpI. Le principali sono:
- Nuove regole per le dimissioni volontarie: chi si dimette volontariamente e successivamente viene licenziato ha diritto alla NASpI solo se ha maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo impiego.
- Assenze equiparate a dimissioni: dal 2025, anche un periodo di assenza ingiustificata prolungata può essere considerato come dimissioni volontarie, con la conseguente esclusione dall’indennità.
- Maggiore attenzione alle comunicazioni: il mancato aggiornamento dei dati personali, la mancata partecipazione a corsi di formazione obbligatori o il non rispetto degli obblighi previsti dal patto di servizio personalizzato possono comportare sospensioni o, nei casi più gravi, la decadenza del beneficio.
Ritardi nei pagamenti della NASpI: quando possono verificarsi
Nonostante la buona volontà, capita spesso che i pagamenti non arrivino nei tempi previsti. I motivi possono essere diversi:
- Domanda presentata da poco, ancora in fase di istruttoria;
- Documentazione incompleta o da integrare;
- Dati bancari errati o non aggiornati;
- Nuova attività lavorativa iniziata senza comunicazione all’INPS;
- Partecipazione non conforme ai percorsi formativi obbligatori.
Per evitare brutte sorprese, è fondamentale tenere sotto controllo la propria situazione accedendo regolarmente al portale INPS e rispondendo tempestivamente a eventuali richieste di chiarimenti o integrazioni.
La NASpI non è solo un numero: è un sostegno concreto
Dietro ogni pagamento in attesa, c’è una storia. C’è chi ha perso il lavoro dopo anni di impegno, chi ha interrotto un contratto a termine che sperava di rinnovare, chi deve riorganizzarsi con figli, affitto e bollette. La NASpI non è solo un’indennità, è un ancora che permette di respirare, di programmare il futuro, di rimettersi in piedi con dignità.
È importante parlare di questi temi non solo con tecnicismi, ma con empatia. Perché chi attende un bonifico da parte dell’INPS non sta semplicemente facendo i conti, ma spesso affronta una fase di transizione, fatta di dubbi, paure e speranze.
Cosa fare se stai aspettando e la NASpI non arriva
- Accedi al tuo fascicolo previdenziale e verifica lo stato del pagamento.
- Se non visualizzi una data di accredito, controlla se ci sono richieste in sospeso.
- Se il pagamento non arriva entro la metà di luglio, contatta l’INPS tramite i canali ufficiali.
- Comunica tempestivamente ogni variazione lavorativa o anagrafica.
- Non trascurare le convocazioni dai centri per l’impiego: sono parte integrante del tuo diritto alla NASpI.
Per concludere…
La NASpI è uno strumento fondamentale per garantire un minimo di stabilità economica durante la ricerca di una nuova occupazione. Ma perché funzioni davvero, richiede consapevolezza, attenzione alle scadenze e capacità di interagire con il sistema INPS.
Informarsi è il primo passo per tutelare i propri diritti. E anche se la burocrazia può essere faticosa, sapere cosa aspettarsi aiuta a sentirsi meno soli. Questo blog è qui per questo: per spiegare, accompagnare e offrire un punto di riferimento a chi ogni mese aspetta non solo un pagamento, ma un segnale di ripartenza.