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di Antonio Maroscia - 27 Maggio 2011
Ieri, 26 maggio, si è svolto a Roma il Convegno organizzato dall’Istituto Isfol per presentare il “Rapporto orientamento 2010”, una fotografia dell’offerta e della domanda di orientamento in Italia nell’ambito dei sistemi dell’istruzione, della formazione, dell’università e del lavoro.
Dal rapporto è emerso che il 60% circa dei giovani dichiara di aver fruito, almeno per una volta, dei servizi di orientamento nel sistema scolastico, anche se i canali di scelta privilegiati restano la famiglia e gli insegnanti.
I maggiori fruitori di servizi di orientamento sono i soggetti più “deboli” rispetto al mercato del lavoro, ossia le donne, i giovani, i disoccupati e i lavoratori in cassa integrazione, ma anche persone con titolo di studio più elevato. Il 90,2% del campione intervistato è a conoscenza dei servizi di orientamento, ma assai inferiore è la percentuale di coloro che ne fruiscono (meno del 50%).
Il rapporto, inoltre, conferma una maggiore diffusione dell’orientamento nel sistema universitario, in particolar modo al Centro, al Sud e nelle Isole. Sempre al Sud e nelle Isole sono risultati essere molto attivi i Centri per l’orientamento e i Servizi per il lavoro.