Secondo il XX rapporto sull’Immigrazione, presentato ieri dalla Carita Migrantes, i residenti stranieri sono 4 milioni 919mila (1 immigrato ogni 12 residenti). La Lombardia ne accoglie un quinto (982.225, 23,2%); poco più di un decimo vive nel Lazio (497.940, 11,8%), il cui livello viene quasi raggiunto da altre due grandi regioni di immigrazione (Veneto 480.616, 11,3%) e Emilia Romagna (461.321, 10,9%), mentre il Piemonte e la Toscana stanno un po’ al di sotto (rispettivamente 377.241, 8,9% e 338.746, 8,0%).
Milano supera Roma come provincia con più immigrati (405.657 rispetto a 407.191). L’incidenza media sulla popolazione residente è del 7%, ma in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si va oltre il 10% e in alcune province anche oltre il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia).
Le donne incidono mediamente per il 51,3%, con la punta massima del 58,3% in Campania e del 63,5% a Oristano, e quella più bassa in Lombardia (48,7%) e a Ragusa (41,5%).
Secondo lo studio, oltre un ottavo degli immigrati, quasi 600 mila, sono di seconda generazione e, solo negli ultimi dieci anni l’aumento degli immigrati residenti è stato di circa 3 milioni, mentre nell’ultimo biennio di quasi un milione.
I figli degli immigrati iscritti a scuola sono 673.592 e incidono per il 7,5% sulla popolazione scolastica. I dati, inoltre, mettono in evidenza un ritardo scolastico tre volte più elevato rispetto agli italiani.
Gli immigrati sono indispensabili allo sviluppo dell’economia italiana: il 10% degli occupati sono lavoratori dipendenti, sono titolari del 3,5% delle imprese, incidono per l’11,1% sul prodotto interno lordo (dato del 2008), pagano 7,5 miliardi di euro di contributi previdenziali, dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro.
Il rapporto tra spese pubbliche sostenute per gli immigrati e i contributi e le tasse da loro pagati (2.665.791 la stima dei dichiaranti) va a vantaggio del sistema Italia: le uscite sono state valutate pari a circa 10 miliardi di euro; le entrate assicurate dagli immigrati, invece, si avvicinano agli 11 miliardi di euro (10,827).
Ultimo aspetto rilevato è il calo degli irregolari che, secondo la Caritas sono 500-700mila; numero in calo rispetto allo scorso anno dove si contavano circa un milione di irregolari. Molti degli “irregolari” però, lo diventano dopo che, entrati in territorio Italiano regolarmente, non riescono a rinnovare il permesso alla scadenza, diventando solo per questo “clandestini”,
Fonte: www. caritasitaliana.it
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