Nel 2024, l’ora solare tornerà nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, quando le lancette verranno spostate indietro di un’ora, dalle 3 alle 2 del mattino. Questo cambiamento avrà degli effetti sulla gestione della busta paga dei lavoratori dipendenti, in particolare per coloro che lavorano nel turno di notte.
Durante questo periodo, i lavoratori si troveranno a lavorare letteralmente un’ora in più, anche se, a livello formale, per lo Stato quella stessa ora “scompare” dal conteggio. Vediamo quindi in breve cosa prevede la legge e cosa succede alla retribuzione di questi lavoratori.
Come influisce il cambio dell’ora solare sui turni notturni?
Per comprendere l’impatto del cambio dell’ora sulla busta paga dei lavoratori notturni, è necessario considerare come viene calcolato il tempo di lavoro. In generale, il numero di ore lavorate viene misurato in base agli orari di inizio e fine del turno.
Se un lavoratore ha un turno che va, ad esempio, dalle 22:00 alle 6:00, il passaggio dall’ora legale all’ora solare implica che il suo turno durerà effettivamente nove ore anziché otto.
Ciò avviene perché, alle 3 del mattino, le lancette vengono spostate indietro di un’ora, tornando alle 2. Di conseguenza, il lavoratore continuerà a lavorare nel corso di questa “ora extra”, pur avendo attaccato e staccato agli orari previsti dal contratto.
Trattamento economico: straordinario o ora supplementare?
La gestione economica di questa ora di lavoro in più dipende dalle disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile. Nella maggior parte dei casi, l’ora in più dovrebbe essere considerata come lavoro straordinario o ora supplementare, e quindi retribuita con le maggiorazioni previste per tali situazioni. Questo perché il lavoratore ha effettivamente prestato un’ora aggiuntiva rispetto alle ore contrattualmente previste.
In altre parole, per chi ha un turno notturno che attraversa il cambio d’orario, l’ora di lavoro in più va contabilizzata e riconosciuta economicamente. Tuttavia, se il CCNL di riferimento non prevede il riconoscimento di straordinari o supplementari in questo caso specifico, c’è il rischio che quest’ora aggiuntiva possa andare “persa”, senza alcun effetto in busta paga.
Esempi pratici
Vediamo alcuni esempi pratici per comprendere meglio la situazione:
- Turno dalle 22:00 alle 6:00: Questo è il classico turno notturno. Durante il passaggio all’ora solare, il lavoratore si troverà a lavorare dalle 22:00 fino alle 6:00 del mattino, ma in realtà avrà prestato servizio per 9 ore a causa dello spostamento delle lancette indietro di un’ora. Il lavoratore dovrebbe vedersi riconosciuta l’ora extra come straordinario.
- Turno dalle 3:00 in poi: Questo caso è particolare perché il lavoratore inizierà il turno alle 2:00 (nonostante il contratto preveda l’inizio alle 3:00, in quanto l’orologio sarà spostato indietro). Di fatto, il lavoratore presterà comunque le ore contrattualmente previste, senza straordinari, ma l’orario di lavoro si svolgerà in un contesto temporale diverso.
Disposizioni contrattuali e implicazioni legali
Come accennato, la gestione di quest’ora in più dipende dalle clausole contrattuali del CCNL applicato. In molti casi, il lavoro straordinario deve essere retribuito con una maggiorazione, che varia tra il 15% e il 30% a seconda del settore lavorativo e delle specifiche disposizioni del contratto.
Tuttavia, alcuni contratti potrebbero non prevedere un compenso aggiuntivo per quest’ora extra. In tal caso, il lavoratore potrebbe trovarsi a lavorare un’ora in più senza ricevere una retribuzione aggiuntiva, generando potenziali controversie. Per evitare problemi, è importante che i datori di lavoro e i lavoratori verifichino attentamente le disposizioni del proprio contratto collettivo e adottino misure preventive, se necessario.
Conclusione
Il cambio dell’ora solare nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2024 avrà un impatto diretto sulla gestione delle ore lavorate dai dipendenti notturni. Mentre il lavoratore si troverà a lavorare un’ora in più, la retribuzione di quest’ora dipenderà dalle disposizioni del CCNL applicato.
Per evitare confusione o mancati compensi, è importante che le aziende gestiscano correttamente questa transizione e assicurino un trattamento equo per i lavoratori coinvolti.
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