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Congedo straordinario Legge 104: cos’è, come funziona e a chi spetta

Congedo straordinario legge 104: come funziona per i dipendenti che devono assistere dei familiari disabili e quanto spetta di retribuzione


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di - 16 Maggio 2019

Il lavoratore dipendente del settore privato che deve assistere un familiare disabile grave, ha la possibilità di fruire di permessi previsti dalla Legge 104. Se ha necessità di altri periodi di assenza più lunghi, la normativa italiana ha previsto accanto ai permessi mensili un periodo di congedo straordinario retribuito di due anni dall’INPS, per le esigenze di assistenza dei familiari del disabile.

Il congedo straordinario INPS in oggetto è regolato dalla Legge 104/92 e presenta molti aspetti in comune con i permessi Legge 104, oltre al fatto che il lavoratore può fruirne anche in maniera frazionata e può godere di entrambi i benefici purché in giornate diverse.

Vediamo prima di tutto nel dettaglio il funzionamento del congedo straordinario retribuito legge 104 e in un secondo momento riassumere la disciplina dei permessi mensili.

Congedo straordinario Legge 104: a chi spetta e come funziona

Il congedo straordinario INPS spetta ai lavoratori dipendenti familiari di persona gravemente disabile.

Nella nozione di “familiari” rientrano:

Il cosiddetto congedo straordinario spetta a condizione che:

Di conseguenza in caso di sospensione del lavoro (se ad esempio l’azienda è in Cassa integrazione a zero ore) non è possibile fare domanda di congedo, che è invece ammissibile se la richiesta è stata presentata prima che l’azienda sospendesse il dipendente.

Congedo straordinario 104

Il congedo straordinario Legge 104 spetta ad uno solo dei familiari per l’assistenza alla medesima persona in situazione di gravità. Inoltre se già un familiare usufruisce dei permessi giornalieri previsti dalla Legge n. 104/92 per l’assistenza al disabile, il congedo straordinario può essere richiesto unicamente dal medesimo familiare.

Eccezion fatta per i genitori, che possono godere (anche alternativamente) di entrambi i benefici, a patto che nel giorno in cui uno fruisce dei permessi l’altro non sia in congedo straordinario.

Ricovero del familiare in disabilità grave

Il congedo non spetta se il familiare da assistere è ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati. Tuttavia si ha comunque diritto al congedo in caso di ricovero se:

Il congedo viene altresì riconosciuto quando il disabile deve uscire dalla struttura che lo ospita a tempo pieno, per svolgere delle visite specialistiche.

Assistenza non esclusiva

L’assistenza al disabile non dev’essere esclusiva, potendo il familiare richiedente dedicarsi anche ai propri impegni e interessi personali altrimenti impossibili da curare per via del tempo dedicato all’assistito o passato sul luogo di lavoro.

Congedo straordinario 104: quanto spetta di retribuzione

Il congedo non può eccedere i 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa. Lo stesso limite si applica a tutti i familiari che in periodi diversi assistono il medesimo disabile. In caso di più figli disabili il limite massimo si applica a ciascuno di essi.

Durante il congedo la retribuzione è a carico dell’INPS ma anticipata dal datore in busta paga. Questi la recupererà in un secondo momento riducendo dello stesso importo l’ammontare dei contributi da pagare all’INPS con modello F24. I periodi di congedo sono altresì coperti ai fini pensionistici.

Al contrario, nei periodi di assenza non maturano ferie, TFR e mensilità aggiuntive (come tredicesima e quattordicesima se prevista dal contratto collettivo applicato).

Il congedo è calcolato in base alla retribuzione percepita nell’ultimo mese lavorato che precede l’assenza. Se il dipendente è in congedo durante i periodi di sospensione parziale per via della Cassa integrazione o del contratto di solidarietà, l’indennità INPS dev’essere calcolata in base alla retribuzione percepita al netto dell’integrazione salariale.

Per gli operai agricoli a tempo determinato (OTD) e indeterminato (OTI), i lavoratori dello spettacolo o a tempo determinato, l’indennità non viene anticipata dall’azienda ma pagata direttamente dall’INPS.

Congedo 104: come fare domanda all’INPS

Per ottenere il congedo straordinario legge 151 è necessario inoltrare domanda all’INPS in modalità telematica con uno dei seguenti canali:

Il congedo può essere fruito entro 60 giorni dalla richiesta.

Disabilità grave 104

La persona da assistere usufruendo del congedo straordinario legge 104 dev’essere affetta da grave disabilità accertata dall’apposita Commissione Medica ASL / INPS. Lo stesso tipo di disabilità richiesta per coloro che intendono fruire dei permessi giornalieri previsti dalla Legge n. 104/92. Peraltro, non è possibile fruire del congedo straordinario e dei permessi Legge 104 per lo stesso disabile e nelle medesime giornate. Ammesso invece il godimento dei due benefici in giornate diverse.

Rientrano nella definizione di “disabili gravi” coloro che presentano una minorazione psichica, fisica o sensoriale che ha ridotto l’autonomia personale tale da rendere necessaria un’assistenza permanente, globale e continuativa.

Leggi anche: Legge 104 art. comma 3

INPS, congedo straordinario: a chi NON spetta

Come specificato dalla legge e anche dalla normativa INPS il congedo straordinario di due anni non spetta a:

Altri permessi legge 104

Come anticipato, chi fruisce del congedo straordinario per assistere il familiare disabile grave può richiedere per lo stesso soggetto dei giorni di permesso retribuiti dall’INPS.

Leggi anche: Permessi Legge 104: chi ne ha diritto e come usufruirne

Al coniuge (o parte dell’unione civile), al convivente “di fatto”, nonché ai parenti e affini entro il 2° grado spettano 3 giorni al mese di permessi anche continuativi.

I giorni di permesso sono a carico dell’INPS ma la loro retribuzione è anticipata dall’azienda in busta paga, per poi essere da questa recuperata sull’ammontare dei contributi previdenziali da versare mensilmente all’Istituto con modello F24.

A differenza del congedo straordinario INPS, durante i periodi di permesso Legge 104 maturano ferie, anzianità di servizio, TFR e mensilità aggiuntive oltre, ovviamente, all’accredito dei contributi utili per la pensione.

Per ottenere i permessi è necessario presentare domanda telematica all’INPS allegando i documenti comprovanti la disabilità dell’assistito. Eventuali variazioni successive devono essere comunicate dal richiedente entro 30 giorni dal loro verificarsi.

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Tags: permessi e congedi