Conguaglio IRPEF di fine anno 2022: occhio alla busta paga di dicembre

Il conguaglio IRPEF di fine anno è il ricalcolo definitivo, nella busta paga di dicembre, delle imposte che il dipendente deve pagare.


Conguaglio IRPEF di fine anno: cos’è e come funziona? La busta paga di dicembre coincide con quell’operazione chiamata conguaglio fiscale ovvero il conguaglio Irpef di fine anno tramite il sostituto d’imposta. Questa operazione serve a stabilire in via definitiva l’ammontare delle imposte (Irpef) che il dipendente deve versare all’Erario sulla retribuzione erogata nel corso dell’anno dal datore di lavoro, che sarà pari al totale dell’imposta lorda al netto delle detrazioni fiscali conosciute dal datore di lavoro.

E’ noto infatti che sulle retribuzioni percepite nel corso di ciascun anno solare o periodo d’imposta (1 gennaio – 31 dicembre) il dipendente deve pagare delle “tasse” (non me ne vogliano i tecnici, si tratta solo di una semplificazione). Di conseguenza l’ammontare delle imposte definitivo dovuto allo Stato è noto solo in corrispondenza della retribuzione di dicembre. Il datore di lavoro, quale sostituto d’imposta, trattiene le imposte dalla busta paga e le versa all’erario tramite modello F24. NB Questa operazione di conguaglio può avvenire anche al termine di un contratto a tempo determinato. Infine il conguaglio dell’IRPEF definitivo, ove fosse necessario, si potrà fare nella dichiarazione dei redditi da presentare nell’anno solare successivo al periodo d’imposta: pensiamo ad esempio a redditi aggiuntivi da dichiarare, oppure a detrazioni d’imposta non inserite in busta paga.

Questa operazione di fine anno potrebbe portare ad un rimborso oppure ad una trattenuta nella busta paga di dicembre e di conseguenza la retribuzione potrebbe essere maggiore o inferiore al normale. Ma vediamo come si procede.

Calcolo e tassazione IRPEF in busta paga: come funziona

Conguaglio fiscale Nel corso dell’anno l’azienda, quale sostituto d’imposta, calcola e trattiene le imposte per conto del lavoratore, attraverso una diminuzione del suo compenso mensile. L’imposta, al netto delle detrazioni (lavoro dipendente e familiari a carico) così trattenuta dalla busta paga viene pagata poi dal datore di lavoro tramite F24 il 16 del mese successivo a quello di paga.

Ma come si calcola l’imposta da trattenere? Quando vengono elaborati i cedolini, l’ufficio paghe o il consulente / professionista per conto del datore, simula quale sarà la retribuzione complessiva dell’anno, prendendo a riferimento il compenso dello stesso mese di gennaio, perché è l’unico dato noto.

Il risultato della simulazione è preso come riferimento per calcolare le tasse da trattenere dal compenso mensile. Dalla tassazione IRPEF lorda vanno poi scalate le eventuali detrazioni fiscali per lavoro dipendente e per familiari (figli o moglie) a carico, sulla base della documentazione fornita dal lavoratore.

Lo stesso meccanismo avviene per i mesi successivi fino ad arrivare a dicembre (mese del conguaglio fiscale di fine anno).

Leggi anche: Come si legge una busta paga

Conguaglio IRPEF di fine anno: credito o debito in busta paga di dicembre 2022

rimborso irpef Se dalle operazioni di conguaglio emerge che le tasse prelevate nel corso dell’anno al dipendente sono superiori rispetto a quanto effettivamente dovuto nel periodo d’imposta (sulla base del reddito complessivo e definitivo) si parla di “conguaglio a credito” e al dipendente spetta un rimborso in busta paga (sempre di dicembre) pari all’importo delle imposte trattenute in più.

Qualora invece dal conguaglio emerge che l’Irpef pagata dal dipendente nel corso dell’anno è inferiore a quella effettivamente dovuta si tratta di un “conguaglio a debito” e al dipendente verrà trattenuta in busta paga una somma pari alle tasse non versate.

Ricordiamo infine che il conguaglio definitivo potrà essere fatto anche con la dichiarazione dei redditi, ovvero tramite modello 730. Può capitare ad esempio che vi siano maggiori detrazioni, perchè il lavoratore non le ha comunicate prontamente al datore di lavoro, oppure vi siano da calcolare nuovi bonus fiscali o detrazioni fiscali per spese sostenute nel corso dell’anno. In questo caso si avrà ancora Irpef a debito o a credito da calcolare tramite il 730.

Vediamo nel dettaglio come vengono effettuate le operazioni di conguaglio da parte del datore di lavoro e quali sono gli elementi da considerare.

Conguaglio irpef: come si procede al calcolo

In corrispondenza della busta paga di dicembre, il consulente del lavoro o l’addetto paghe e contributi procede, attraverso l’ausilio di appositi software, ad una serie di operazioni per il calcolo del Conguaglio IRPEF di fine anno; ovvero al calcolo definitivo dell’IRPEF, delle addizionali comunali e regionali.

Calcolo del totale delle retribuzioni

Stabilire l’ammontare delle retribuzioni è il primo passo da compiere per le operazioni di conguaglio. L’ufficio paghe o il professionista / studio per conto dell’azienda sommerà i compensi su cui calcolare le tasse (cosiddetto imponibile fiscale) maturati dal dipendente ogni mese da gennaio a dicembre (comprese le mensilità aggiuntive come tredicesima e quattordicesima).

Il totale rappresenta il monte retributivo per stabilire l’Irpef effettivamente dovuta dal dipendente.

Esempio:

  • Gennaio 2022 imponibile Irpef euro 1.520,00;
  • Febbraio 2022 imponibile Irpef euro 1.520,00.

Ipotizzando che per tutti i mesi restanti (tredicesima compresa) l’imponibile sia sempre pari a euro 1.520,00 ne consegue che la retribuzione utile ai fini del calcolo dell’Irpef (complessiva ed effettiva) dell’anno sarà pari a 1.520,00 * 13 = 19.760,00 euro.

Calcolo dell’imposta lorda attraverso aliquote e scaglioni IRPEF

Il secondo passo è stabilire l’imposta lorda (che non è l’importo definitivo dovuto dal dipendente). Per farlo, è necessario applicare le aliquote Irpef fissate dalla legge (art. 11 DPR n. 917/86), diverse a seconda degli scaglioni di reddito complessivo; a tal proposito ricordiamo che aliquote e scaglioni sono cambiati nel 2022, riportiamo qui di seguito la tabella aggiornata e a titolo di informazione anche la tabella valida fino al 2021:

IRPEF 2022: le nuove aliquote

Scaglioni IRPEF 2022 Aliquota IRPEF 2022
fino a 15.000 euro 23%
da 15.001 fino a 28.000 euro 25%
da 28.000 fino a 50.000 euro 35%
da 50.000 in poi 43%

IRPEF, aliquote e gli scaglioni fino al 2021

Di seguito le modalità di calcolo dell’IRPEF valide fino al 2021

Scaglioni IRPEF 2021 Aliquota IRPEF 2021 Imposta dovuta
fino a 15.000 euro 23% 23% del reddito
da 15.001 fino a 28.000 euro 27% 3.450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000,00 euro
da 28.001 fino a 55.000 euro 38% 6.960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000,00 euro
da 55.001 fino a 75.000 euro 41% 17.220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000,00 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000,00 euro

Esempio di calcolo IRPEF a conguaglio

Il calcolo si effettua prendendo il reddito complessivo (riprendendo il nostro esempio 19.760,00 euro) e assoggettare la quota fino a 15.000 euro all’aliquota del 23%, l’eccedenza al 25% (anziché il 27% come era fino al 2021):

  • 15.000 * 23% = 3.450 euro;
  • Il reddito restante al 25% cioè (19.760 – 15.000 = 4.760) 4760 * 25% = 1190,00.

Di conseguenza l’imposta lorda dovuta per l’anno 2022 sarà pari a 3.450 + 1.190,00 = 4.640,00.

Confronto con le ritenute già operate

Ultimo passaggio è il confronto con le ritenute già operate nell’anno. Si somma l’Irpef trattenuta in ogni mese da gennaio a dicembre e la si confronta con l’imposta netta ottenuta dalle operazioni di conguaglio e calcolata sulla retribuzione annua effettiva.

Riprendendo l’esempio precedente le situazioni che possono svilupparsi sono due:

  • Le ritenute già operate nell’anno dal datore (esempio euro 2.530,00) sono inferiori all’imposta netta calcolata in sede di conguaglio (euro 2.884,90 di cui sopra), in questo caso il datore dovrà trattenere dalla busta paga di dicembre 2022 la differenza di euro 354,90 (2.884,90 – 2530,00);
  • Le ritenute già operate nell’anno dal datore (esempio euro 2.985,30) sono superiori all’imposta netta calcolata in sede di conguaglio (euro 2.884,90 di cui sopra), in questo caso il datore dovrà rimborsare la differenza al dipendente nella busta paga di dicembre 2019 pari ad euro 100,40 (2.985,30 – 2.884,90).

Addizionale regionale e comunale in busta paga

Il reddito effettivo dell’anno proveniente dalle operazioni di conguaglio è la base su cui si calcoleranno le addizionali regionali e comunali.

L’addizionale regionale si calcola sul reddito complessivo del 2021 e si tratterrà nel corso del 2021.

Per l’addizionale comunale, invece, vige un sistema di acconto / saldo:

  • L’acconto 2023 (pari al 30%) da trattenere nello stesso anno è calcolato sul reddito effettivo del 2021 proveniente dalle operazioni di conguaglio;
  • Il saldo 2022 (da trattenere nel 2022) è pari all’aliquota applicata al reddito effettivo del 2022 cui è sottratto l’eventuale acconto 2022 pagato l’anno precedente.

Detrazioni fiscali

Dal calcolo dell’imposta lorda andranno sottratte le detrazioni fiscali note al datore di lavoro, come quelle da lavoro dipendente o moglie e altri familiari a carico. Fatta questa operazione avremo l’imposta netta dovuta dal dipendente all’erario.

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