Dal 15 luglio sono entrate in vigore le nuove regole sul whistleblowing, ovvero sulle tutele dei lavoratori che segnalano illeciti sul lavoro e i nuovi adempimenti obbligatori per i datori di lavoro con le relative sanzioni. Le novità riguardano i soggetti del settore privato con 250 lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato. La normativa italiana è contenuta nel decreto whistleblowing D. Lgs n. 24 del 10 marzo 2023, di attuazione della Direttiva (UE) 2019/1937 (Direttiva Whistleblowing). Le sanzioni possono arrivare fino a 50000 euro e la loro applicazione è demandata all’ANAC, Autorità Nazionale Anti Corruzione.
Dal 17 dicembre 2023 le aziende private sopra i 49 dipendenti dovranno adeguare o istituire un canale interno all’impresa a tutela dei dipendenti che denunciano illeciti di cui sono testimoni sul posto di lavoro. In caso di mancata attivazione del canale di segnalazione interno comporta l’applicazione, da parte dell’ANAC, di una sanzione amministrativa che può arrivare a 50.000 euro. Inoltre ANAC potrà inviare una segnalazione all’INL per la verifica.
Ma andiamo per ordine e vediamo le nuove tutele previste dalla Diretta UE sul whistleblowing e qual è il suo obiettivo.
Whistleblowing: cosa significa
Innanzitutto è bene capire qual è il significato del termine “whistleblowing”. La traduzione letterale significa fischiettare o sussurrare: è un neologismo americano e viene anche detto in gergo “gola profonda”.
La traduzione di wistleblower è “soffiatore di fischietto”: lasciando stare la traduzione letteraria il significato di wistleblower è un lavoratore che, durante l’attività lavorativa, sia in ambito pubblico che privato, rileva e vuole “segnalare” un illecito, una possibile frode, un pericolo o un altro serio rischio che possa danneggiare clienti, colleghi, azionisti, il pubblico o la stessa reputazione dell’impresa/ente pubblico/fondazione (fonte Wikipedia).
L’obiettivo della normativa europea è quello di rafforzare i principi di trasparenza e responsabilità al fine di prevenire la commissione di reati. Tramite questo strumento messo a disposizione del lavoratore si possono segnalare tempestivamente eventuali tipologie di rischi, quali:
- pericoli sul luogo di lavoro;
- frodi all’interno, ai danni o ad opera dell’organizzazione;
- danni ambientali;
- false comunicazioni sociali;
- negligenze mediche;
- illecite operazioni finanziarie;
- minacce alla salute;
- casi di corruzione o concussione e molti altri ancora.
Di recente, la disciplina contenente la tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti ha subito una profonda revisione normativa per effetto della Legge 30 novembre 2017, n. 179.
Tale disposizione normativa, entrata in vigore il 29 dicembre 2017, ha introdotto nuove disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato.
Garanzia di anonimato per il chi fa whistelblowing
Tra le tutele principali garantiti al whistleblower troviamo senz’altro l’anonimato, l’identità del segnalante infatti non può essere rivelata. Nell’ambito del procedimento penale, l’identità del segnalante è coperta dal segreto nei modi e nei limiti previsti dall’articolo 329 del Codice di procedura penale.
Quindi la Diretta UE prevede che gli enti avranno l’obbligo di prendere in esame le segnalazioni dei whistleblower anonimi e, se questi dovessero perdere l’anonimato, avranno sempre tutte le tutele che gli spettano. Ma non solo.
La protezione è allargata anche ai facilitatori, ovvero ai colleghi ed ai parenti che aiutano il whistleblower nel suo percorso di segnalazione.
Procedura di whistleblowing: come fare la segnalazione
Ma dopo essere venuto a conoscenza, ad esempio, di un illecito, in che modo bisogna segnalarlo? Al riguardo, la Diretta UE stabilisce che è possibile effettuare la comunicazione in tre modi diversi:
- all’interno dell’ente interessato (ad esempio all’azienda);
- direttamente alle autorità nazionali competenti;
- nonché agli organi e le agenzie competenti dell’Ue.
Questo porta le imprese e la autorità pubbliche a offrire obbligatoriamente ai propri dipendenti dei canali idonei per poter comunicare gli illeciti riscontrati durante lo svolgimento della prestazione lavorativa. Ma esistono anche delle deroghe. Infatti, le piccole aziende e i piccoli municipi non sono tenuti a garantite i predetti canali di comunicazione.
Pertanto, le imprese e le autorità pubbliche dovranno offrire canali di comunicazione. Sono esonerate le piccole aziende e i piccoli municipi.
E se l’azienda non garantisce comunque i canali di comunicazione? Il lavoratore, in questi casi, resta comunque tutelato se decidesse di divulgare pubblicamente le informazioni.
Normativa whistleblowing, decreto lgs 24/2023
Alleghiamo il testo del cd. decreto whistleblowing D. Lgs 24/2023 del 10 marzo approvato in attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019 e pubblicato in GU Serie Generale n. 63 del 15-03-2023 riguardante la normativa sulla
protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali.
Entrata in vigore del provvedimento: 30/03/2023.
DECRETO LEGISLATIVO 10 marzo 2023, n. 24 (241,7 KiB, 248 hits)
INPS: un esempio di procedura di whistleblowing nella PA
Un esempio di applicazione del whistelblowing è quello dell’INPS. L’Istituto infatti con la Circolare numero 54 del 26-03-2018 ha regolamentato la segnalazione
- che deve essere effettuata mediante l’apposito modulo reso disponibile dall’INPS (vedi allegato della Circolare INPS in commento),
- e deve riguardare situazioni di illecito intese quali abusi delle funzioni di servizio, anche non rilevanti penalmente, posti in essere o anche soltanto tentati da parte di dipendenti dell’Istituto, per il perseguimento di interessi privati, con danno, anche soltanto d’immagine, per l’Istituto medesimo.
La segnalazione di whistle blowing deve essere effettuata nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione. Sono escluse dal procedimento le segnalazioni aventi ad oggetto rimostranze di carattere personale del segnalante o richieste che attengono alla disciplina del rapporto di lavoro o ai rapporti con superiori gerarchici o colleghi. Infine devono costituire oggetto di segnalazione anche le situazioni di illecito rilevate a carico di collaboratori, a qualsiasi titolo, dell’amministrazione.
Alleghiamo la Circolare INPS in formato PDF per una comoda e completa lettura.
Circolare INPS numero 54 del 26-03-2018 (1,5 MiB, 774 hits)
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