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di Redazione Lavoro e Diritti - 7 Gennaio 2022
Irpef, scaglioni, aliquote e calcolo imponibile e tassazione per il 2022, ecco la guida aggiornata alla riforma fiscale contenuta nella Legge di Bilancio.
Prima di entrare nel merito del calcolo dell’imposta partiamo dalla definizione Irpef: è un’imposta diretta, personale e progressiva ed è l’acronimo di Imposta sul Reddito Persone Fisiche. Partendo quindi dal significato passiamo poi a vedere qual è la base di reddito imponibile IRPEF, quali sono aliquote, scaglioni, calcolo e come si fa il calcolo dell’imposta lorda e netta in busta paga, pensione e dichiarazione dei redditi (730 o UNICO). La definizione di Irpef appena enunciata ne sottintende altre, necessarie alla piena comprensione dell’argomento.
Andando con ordine, un’imposta si definisce diretta quando colpisce, appunto, direttamente la ricchezza, quindi il reddito, ed è altresì personale essendo dovuta da tutti i soggetti (che producono reddito) residenti in Italia. Ma la caratteristica che contraddistingue questa imposta è la progressività: la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta aumenta in proporzione al reddito stesso.
Novità di quest’anno è che dall’1 gennaio 2022 si passa da 5 a 4 aliquote (e scaglioni) e cambiano anche le detrazioni: con la Riforma Fiscale cambiano le aliquote Irpef al fine di ridurre la tassazione degli scaglioni medio-bassi.
Vediamo ora qual è il presupposto per la tassazione IRPEF.
Presupposto fondamentale perché si applichi il meccanismo dell’IRPEF è che vi sia un reddito, prodotto in una delle seguenti categorie:
Uniche possibilità perché non vi sia applicazione di IRPEF, è che il reddito sia corrispondente ad un valore al di sotto del quale la persona fisica è esente da imposizione fiscale. In tal caso si parla dei cosiddetti incapienti ovvero con redditi nella “No Tax Area”:
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L’azzeramento dell’Irpef porta con sé quello della relativa addizionale regionale e comunale.
Abbiamo a questo punto definito l’IRPEF, individuato i soggetti coinvolti ed esclusi e la tipologia di reddito, prima di analizzare il meccanismo dell’imposta è necessario fare un’ulteriore precisazione: il fisco, infatti, consente ai contribuenti di ottenere “sconti” sulle imposte.
Gli “sconti” sull’Irpef si dividono in due categorie:
Se stringiamo il campo al reddito da lavoro dipendente, possiamo semplificare il concetto per meglio comprendere la differenza tra le due categorie.
Detrazioni reddito da lavoro dipendente, autonomo
Passiamo ora a vedere cos’è e come si calcola la base imponibile IRPEF. Ipotizziamo un lavoratore dipendente con uno stipendio mensile di 2.000 euro:
È evidente che se non fossero intervenuti questi “sconti” il nostro lavoratore dipendente avrebbe avuto una tassazione maggiore, in quanto avremmo considerato innanzitutto la sua base imponibile IRPEF di 2.000 euro.
A questo punto non resta che specificare il meccanismo proprio dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche, individuando gli scaglioni di reddito imponibile IRPEF e le relative aliquote di applicazione; ricordiamo che nulla è dovuto se il reddito è inferiore a euro 8.174.
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Gli scaglioni IRPEF in vigore dal 2022 da applicare al reddito imponibile sono quattro:
Come anticipato le nuove aliquote Irpef 2022 passeranno da 5 a 4. In sostanza, sarà eliminata l’aliquota Irpef al 41% e il taglio di tre punti di quella del 38% che scende al 35%. Nessuna novità invece per quanto attiene ai redditi fino a 15mila euro – confermata l’aliquota del 23%.
Ecco dunque come saranno le aliquote Irpef 2022, in base agli scaglioni di reddito:
Va ricordato che a partire dal secondo scaglione Irpef in poi, ossia in caso di reddito superiore a quello con aliquota Irpef base, le aliquote successive vengono applicate, cioè viene tassata solo la parte di reddito eccedente.
Pubblichiamo una tabella aggiornata e molto chiara sulle aliquote e gli scaglioni di reddito imponibile IRPEF valide per il 2022.
Scaglioni IRPEF 2022 | Aliquota IRPEF 2022 |
fino a 15.000 euro | 23% |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 25% |
da 28.000 fino a 50.000 euro | 35% |
da 50.000 in poi | 43% |
Per fare un esempio di calcolo IRPEF: un soggetto con reddito pari a 20.000 euro dovrà corrispondere un’imposta pari a 3.450 euro (su 15.000 si applica l’aliquota del 23%) + il 25% della parte eccedente i 15.000 euro (in questo caso 1.250 euro ovvero il 25% di 5.000). Quindi il totale dell’Imposta Lorda sarà di 4.700 euro.
All’IRPEF si vanno ad aggiungere poi le addizionali Regionali e Comunali che variano in base alla propria residenza.
Una volta trovata l’imposta lorda si dovranno poi sottrarre (in busta paga, nel cedolino pensione o nella dichiarazione dei redditi) le relative detrazioni e deduzioni per ottenere così l’IRPEF netta da pagare all’erario.
Da questo calcolo si ottengono le ritenute IRPEF, ovvero la trattenuta che il sostituto d’imposta andrà a versare all’Erario.
Una volta fatto il calcolo dell’imposta netta si passerà al calcolo IRPEF in busta paga o cedolino pensione. Nel caso del lavoratore dipendente questi infatti non pagherà direttamente l’IRPEF (tramite F24 per intenderci); ma sarà il datore di lavoro (o l’INPS per i pensionati), quale sostituto d’imposta, che provvederà:
A fine anno si provvederà al conguaglio IRPEF in busta paga. Se neanche dopo il conguaglio si è ottenuto il calcolo IRPEF definitivo, il conguaglio si farà dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF).
Lavoratori autonomi, imprese, persone giuridiche e tutti coloro che non hanno sostituto d’imposta, dovranno invece provvedere autonomamente al calcolo e alla liquidazione dell’IRPEF.