Con l’arrivo del nuovo anno scatta, puntuale, la stagione dell’aggiornamento ISEE. Entro le prime settimane del 2026 scadranno infatti tutti gli ISEE ordinari e correnti attualmente in vigore: questo significa che milioni di famiglie dovranno rinnovare la propria Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per continuare a ricevere Assegno Unico, bonus sociali su luce e gas, agevolazioni comunali e tutte le prestazioni collegate all’indicatore economico più utilizzato in Italia.
Per molti non si tratta solo di un adempimento burocratico: un ISEE corretto e aggiornato garantisce l’accesso a misure essenziali. Ecco perché è fondamentale arrivare preparati, conoscere i documenti necessari e prestare attenzione alle novità previste per il 2026, alcune delle quali incidono direttamente sul valore finale dell’indicatore.
In questo articolo raccogliamo tutto ciò che serve sapere, con un approccio pratico e chiaro, utile sia per chi andrà al CAF sia per chi vuole cimentarsi con la nuova DSU precompilata.
Perché l’ISEE scade a fine anno e perché conviene aggiornarlo subito
Ogni ISEE ha validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene presentato. Dal 1° gennaio il sistema lo considera scaduto e, se non viene rinnovato, molte prestazioni vengono sospese o erogate in misura ridotta.
Consiglio pratico: aggiorna l’ISEE entro le prime settimane dell’anno, soprattutto se percepisci l’Assegno Unico o bonus in bolletta. Un ritardo può generare pagamenti più bassi o blocchi temporanei.
Quali documenti servono per compilare l’ISEE 2026
La DSU è un documento complesso solo in apparenza. Se hai tutto pronto, la compilazione scorre molto più rapidamente. Ecco la lista completa dei documenti richiesti, con spiegazioni e consigli per evitare errori.
Documenti anagrafici
- carta d’identità del dichiarante;
- tessera sanitaria/codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare;
- eventuali dati dei genitori non conviventi, se da includere secondo le regole (es. genitori di figli minorenni).
Consiglio: verifica che lo stato di famiglia sia aggiornato. Errori sul nucleo familiare sono tra le cause più frequenti di ISEE errati.
Disabilità e non autosufficienza
Vanno indicate tutte le situazioni certificate, perché incidono su soglie e maggiorazioni.
Perché è importante:
Questi dati non servono solo al calcolo dell’ISEE, ma influiscono anche su misure come assegni di cura, ADI e altre prestazioni socio-assistenziali.
Contratto di affitto
Se vivi in affitto, servirà il contratto registrato, con importo del canone.
Consiglio: se hai cambiato casa o rinnovato il contratto, porta sempre l’ultima versione registrata.
Veicoli e mezzi di trasporto
Devono essere indicati:
- auto;
- moto (da 500 cc in su);
- barche;
- altri mezzi intestati ai componenti del nucleo.
Serve soltanto la targa e i dati essenziali.
Redditi da indicare nell’ISEE 2026: quali e di quale anno
Per la parte reddituale si guarda – come sempre – ai redditi del 2024. Servono quindi:
- 730/2025
- CU/2025
- eventuale Red/2025
- certificazioni di compensi (lavoro occasionale, sport dilettantistico, collaborazioni)
- redditi prodotti all’estero
- eventuali assegni di mantenimento per coniuge o figli
Consiglio: recupera tutti i documenti prima della compilazione. Qualunque reddito mancante può far scattare controlli o rettifiche.
Quando fare l’ISEE corrente
Se i redditi 2024 non riflettono più la situazione attuale (perdita del lavoro, riduzione significativa dell’attività, cessazione di trattamenti), dopo aver presentato l’ISEE ordinario potrai richiedere un ISEE corrente basato sulla situazione reale.
Patrimonio mobiliare: saldi, giacenze medie e strumenti finanziari
Un capitolo spesso sottovalutato ma decisivo. Per il 2026 servono i dati relativi al 31 dicembre 2024.
Dovrai recuperare:
- saldi e giacenze medie di conti correnti e libretti (sia banca che Poste);
- carte prepagate anche se a basso saldo;
- estratti titoli (azioni, fondi, obbligazioni);
- buoni fruttiferi postali e titoli di Stato.
Novità utile:
È confermata la franchigia fino a 50.000 euro sui titoli di Stato e buoni fruttiferi, che riduce il loro impatto sull’indicatore finale.
Consiglio: richiedi per tempo il documento “consistenze patrimoniali” a Poste o gli estratti patrimoniali in banca. Eviti code e ritardi.
Patrimonio immobiliare: visure, rendite, mutui e la nuova franchigia sulla prima casa
Per gli immobili il riferimento è sempre il 31/12/2024.
Servono:
- visure catastali aggiornate;
- eventuali documenti relativi a immobili all’estero;
- certificazione del capitale residuo del mutuo;
- dati di nuda proprietà, usufrutto e quote.
Novità importante: la manovra che entrerà in vigore nel 2026 prevede un aumento della franchigia per l’abitazione principale, rendendo la prima casa meno pesante nel calcolo dell’ISEE.
Novità sulla DSU precompilata: più comoda, ma serve attenzione
La DSU precompilata è stata potenziata con nuovi controlli automatici e assistenti virtuali che avvisano in caso di incoerenze.
Ma attenzione: l’ultima parola è sempre del dichiarante.
Consigli pratici per chi usa la precompilata:
- confronta i dati caricati con i tuoi documenti reali;
- verifica redditi, saldi e giacenze prima dell’invio;
- controlla la composizione del nucleo: è l’errore più frequente;
- non affidarti ai dati precompilati per i patrimoni immobiliari senza verificare le visure.
Un errore nella precompilata resta un errore tuo, anche se il dato errato è stato caricato automaticamente.
Errori comuni da evitare
- Dimenticare una carta prepagata
- Non aggiornare il contratto di affitto
- Indicare in modo scorretto la residenza dei componenti
- Saltare i redditi esteri
- Non fornire certificazioni di disabilità
Consiglio finale: tieni un archivio digitale (anche su smartphone) con saldi, giacenze, visure e certificazioni aggiornate. Ti farà risparmiare moltissimo tempo ogni anno.
Quanto costa fare l’ISEE 2026?
Richiedere l’ISEE 2026 è, nella maggior parte dei casi, totalmente gratuito. I CAF, per legge, devono compilare e inviare la DSU senza costi per il cittadino, perché il servizio è finanziato con fondi pubblici. Anche la compilazione tramite il portale INPS – sia in modalità ordinaria che precompilata – non comporta alcuna spesa.
Esistono però alcuni casi in cui potrebbe essere richiesto un contributo economico. Il primo riguarda chi decide di rivolgersi a un professionista privato, come un commercialista o un consulente fiscale: il costo varia mediamente tra 20 e 50 euro, a seconda della complessità della pratica.
Un altro caso riguarda le modifiche successive alla prima emissione. La presentazione dell’ISEE ordinario è gratuita, ma se dopo l’invio iniziale si scopre un errore o si deve rettificare la DSU, alcuni CAF possono applicare un contributo per la nuova compilazione. Le tariffe, non obbligatorie ma frequenti, oscillano solitamente tra 10 e 25 euro.
L’ISEE corrente, invece, resta gratuito quando richiesto in presenza dei requisiti previsti dalla normativa e non come correzione di errori nella DSU iniziale.
Tabella riassuntiva dei costi ISEE 2026
| Situazione | Costo | Note |
|---|---|---|
| ISEE 2026 richiesto al CAF | Gratis | Servizio finanziato dallo Stato |
| ISEE 2026 tramite portale INPS (ordinario o precompilato) | Gratis | Nessun costo per la compilazione autonoma |
| Compilazione tramite commercialista/consulente | 20 – 50 € | Tariffa libera, dipende dalla complessità |
| Correzione DSU / nuova compilazione dopo errori | 10 – 25 € (solo in alcuni CAF) | Non obbligatoria, ma prassi diffusa |
| Richiesta ISEE corrente (se motivata da variazioni ammesse) | Gratis | Ammesso solo in caso di requisiti previsti dalla legge |
In sintesi
L’ISEE 2026 porta con sé alcune modifiche utili – come la nuova franchigia sulla prima casa e la maggiore attenzione ai titoli di Stato – ma la logica generale non cambia: un indicatore corretto dipende dalla precisione dei dati inseriti nella DSU.
Preparare i documenti, controllare ogni voce e verificare i dati della precompilata è il modo migliore per evitare errori e continuare a beneficiare delle prestazioni collegate senza interruzioni.
