Annullamento delle vecchie cartelle di multe, IMU, TASI e altri tributi locali senza pagare un euro. E’ questa la novità prevista da un emendamento al DL 198/2022, decreto Milleproroghe che ha già ottenuto l’ok delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato.
Se fino a oggi la tregua fiscale prevede, per i Comuni e gli altri enti territoriali lo stralcio delle cartelle 2000-2015, era solo parziale, grazie all’intervento del DL Milleproroghe, i Comuni avranno maggiore libertà di scelta. Infatti non solo, come previsto dalla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, potevano decidere entro il 31 gennaio di non applicare lo stralcio parziale, ma addirittura, con apposita delibera da comunicare entro il 31 marzo, potranno anche scegliere di consentire ai propri cittadini di beneficiare dell’annullamento totale delle cartelle 2000-2015.
A ogni modo, per tutte le cartelle potenzialmente ammissibili allo stralcio, parziale o totale, ci sarà la sospensione dell’attività di riscossione fino al 30 aprile 2023.
Stralcio delle cartelle dei Comuni e degli altri Enti territoriali
In base alle attuali previsioni della Legge di bilancio 2023, rispetto agli enti gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, lo stralcio delle cartelle 2000-2015 fino a 1000 euro, è solo parziale. L’importo di 1.000 euro deve essere verificato alla data del 1° gennaio 2023 rispetto a: capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.
In particolare, per Comuni, Province, Regioni, e altri enti come sopra individuati:
- lo “Stralcio” riguarda esclusivamente le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora,
- il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle restano interamente dovuti.
Inoltre, per le multe stradali e per le altre sanzioni amministrative, (diverse dalle sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), lo “Stralcio” si applica limitatamente agli interessi, comunque denominati, e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.
Addirittura, rispetto agli enti in parola, la Legge di bilancio, prevede che gli stessi possano decidere di non subire neanche lo stralcio parziale. Di conseguenza, i contribuenti con debiti verso tali enti, rimangono obbligati al pagamento del totale indicato nella cartella.
L’eventuale volontà di non aderire allo stralcio parziale, doveva essere manifestata: adottando uno specifico provvedimento e comunicandolo all’Agente della riscossione entro il 31 gennaio 2023.
Saldo-stralcio Comuni: cosa cambia con il DL Milleproroghe?
Con un emendamento al DL 198/2022, decreto Milleproroghe che ha già ottenuto l’ok commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, cambia totalmente lo stralcio delle cartelle 2000-2015, non solo per i Comuni e gli altri enti territoriali, ma anche per gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. Naturalmente si deve trattare di enti che si sono rivolti all’allora Equitalia per il recupero dei crediti vantati. Dunque le novità non riguardano gli enti che si sono occupati della riscossione direttamente o comunque tramite società in house.
Detto ciò, le novità, previste con l’emendamento in parola sono le seguenti:
- i Comuni che non hanno deciso entro lo scorso 31 gennaio, avranno tempo fino al 31 marzo per decidere se non aderire allo stralcio parziale oppure aderire allo stralcio totale, senza delibera c’è lo stralcio parziale;
- l’annullamento sarà effettuato alla data del 30 aprile;
- la delibera dovrà essere comunicata al MEF, non più all’ADER, entro il 30 aprile,
- per tutte le cartelle potenzialmente ammissibili allo stralcio, parziale o totale, ci sarà la sospensione dell’attività di riscossione fino al 30 aprile 2022 (non più 31 marzo).
Nel complesso, si tratta di novità che potrebbero ampliare la portata dello stralcio delle cartelle 2000-2015, fino a mille euro.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email