In un momento assai delicato sul fronte socio-economico e con le elezioni politiche sempre più vicine, una buona notizia è rappresentata dallo sblocco della conversione in Legge del decreto Aiuti bis, un maxi provvedimento di 17 miliardi che è stato stilato al fine di dare una ulteriore risposta a milioni di cittadini, famiglie ed imprese gravate dai maggiori costi degli ultimi mesi. Si tratta sostanzialmente di un ok definitivo e che non lascia dubbi sull’intesa trovata tra Esecutivo e maggioranza. Il passo successivo sarà la definitiva conversione in legge alla Camera.
Aggiornamento: è stata pubblicata sulla G.U. n. 221 del 21 settembre 2022, la L. 142 del 21 settembre 2022, di conversione del D.L. 115/2022 (c.d. Decreto Aiuti-bis), recante misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali. Sulla medesima G.U. è pubblicato anche il testo coordinato del D.L. 115/2022 con la L. 142/2022.
Vediamo allora di seguito le principali novità in arrivo con la conversione del decreto Aiuti bis in materia di caro bollette, lavoro, pensioni e economia reale.
Bonus bollette, caro energia e decreto Aiuti bis: 4 importanti novità
Una parte sostanziale degli interventi attiene alla ben nota emergenza energetica e ai problemi economici di non poche famiglie, alle prese con difficoltà nel pagamento delle bollette e nel far quadrare il bilancio familiare.
Nel provvedimento sono infatti previste:
- l’estensione agli ultimi mesi del 2022 del bonus sociale per luce e gas (con estensione dell’Isee a 12mila euro);
- l’introduzione di tariffe agevolate per i cd. clienti fragili;
- l’introduzione del congelamento delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura fino al maggio 2023;
- l’azzeramento oneri di sistema per il quarto trimestre 2022 e Iva al 5% sul gas.
Non solo: nuovi stanziamenti in arrivo anche per altre agevolazioni, come il bonus psicologo, il bonus trasporti o il bonus TV.
Decreto Aiuti bis: novità per il lavoro
Diverse le novità in ambito lavoro. Il decreto Aiuti bis indica la via della stabilizzazione dal 1 gennaio 2027 del personale assunto all’interno della Pubblica Amministrazione, con rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma alla specifica condizione dell’effettuazione di un previo colloquio e all’esito della valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta. Certamente si tratta di una novità molto positiva, che contribuirà alla stabilizzazione di non pochi rapporti di lavoro.
Novità smart working
Ma vi sono notizie interessanti anche sul piano dello smart working. Il decreto Aiuti bis prevede infatti la proroga fino a fine 2022 dello smart working per i lavoratori fragili e i coloro che lavorano ma hanno figli fino a 14 anni. In buona sostanza, il lavoro agile – pur dopo aver superato la fase più difficile della pandemia – non sarà abbandonato e, anzi, la norma di tutela in oggetto sarà finalmente varata. Superati insomma i problemi di copertura che finora avevano impedito di includere la previsione nel provvedimento.
Novità scuola
Altro nodo risolto a Palazzo Madama è stato quello in tema scuola: la norma è stata ridefinita per mantenere gli impegni del PNRR ma eliminando la menzione al ‘docente esperto’, figura che nelle scorse settimane aveva suscitato varie critiche e contestazioni. Ovvero la qualifica scompare, ma resta soltanto l’incentivo economico.
Novità bonus 200 euro
Con il Dl Aiuti Bis viene estesa anche la platea di beneficiari del bonus 200 euro una tantum. I nuovi fruitori sono:
- i collaboratori sportivi che hanno beneficiato delle indennità una tantum previste nel 2020 e 2021 dalla normativa emergenziale Covid
- dottorandi e assegnisti di ricerca,
- ai lavoratori in pensione entro il primo luglio
- lavoratori dipendenti che ne avevano diritto ma che non avevano beneficiato in quanto interessati da eventi come maternità o cassa integrazione.
No al tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici
Il capitolo lavoro è affrontato sotto vari aspetti dal decreto Aiuti bis e anche per quanto riguarda i trattamenti economici di figure di vertice della PA (tra cui ad es. il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il comandante generale della Guardia di finanza e il capo della Polizia).
Ci riferiamo alla deroga al tetto massimo di 240mila euro di retribuzione per chi lavora in ambito pubblico, con la previsione di un trattamento economico accessorio ad hoc.
Ebbene, vero è che la nuova norma ha però creato un certo disappunto tra le forze politiche e non sono mancati contrasti e rimpalli di accuse tra partiti ed Esecutivo, circa l’opportunità della scelta di eliminare il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici. Soprattutto il Premier dimissionario Draghi ha espresso chiaramente la sua contrarietà alla scelta.
Ed infatti il Governo ha già presentato emendamento mirato alla cancellazione dello stop al tetto, che nella giornata del 15 settembre sarà votato alla Camera. Il decreto Aiuti bis dovrà poi tornare al Senato martedì 20 settembre per un altro voto. Il termine per la conversione in legge è l’8 ottobre.
Pensioni, ecco il nuovo limite all’impignorabilità dei trattamenti
Grazie alla citata approvazione in Senato del decreto Aiuti bis, aumenta a 1000 euro il limite di impignorabilità delle pensioni. Ciò appare chiaramente una misura di garanzia in relazione al cd. minimo vitale, ovvero quella somma di pensione che, nonostante possibili pignoramenti, deve restare al pensionato per permettergli di vivere in modo dignitoso. E la novità ben si comprende in un periodo in cui non pochi cittadini sono in difficoltà con i pagamenti di tasse, spese per le necessità familiari e quant’altro.
Nel provvedimento infatti si dispone che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere oggetto di pignoramento per un ammontare pari al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di mille euro. Ciò è frutto di uno specifico emendamento approvato sul tema e che trova spazio nel decreto Aiuti bis.
In tema pensioni, vi sono poi altri aiuti alle famiglie grazie al fatto che, con il decreto Aiuti bis, è irrobustito, per il secondo semestre 2022, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti gravanti sul lavoratore (il decreto lo porta dallo 0,8% al 2%). Previsti inoltre alcuni interventi straordinari per combattere gli effetti negativi dell’inflazione e supportare il potere di acquisto delle pensioni.
Novità sul Superbonus 110
Ma, come detto in apertura, al fine dello sblocco del decreto in oggetto – rimasto a lungo incagliato in commissione – è stata fondamentale l’approvazione di un emendamento ad hoc sul complesso e discusso meccanismo del Superbonus. In particolare, il sì permette infatti di riformulare la responsabilità sui crediti fiscali oggetto di cessione per i bonus edilizi e per il Superbonus 110%. Detta responsabilità infatti sarà configurata ora soltanto in ipotesi di dolo o colpa grave.
Insomma, il testo in extremis sblocca la cessione dei crediti limitando la responsabilità solidale, ma al contempo sblocca lo stesso decreto Aiuti bis che, approvato, dovrà ora essere convertito in legge prima dell’8 ottobre.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email