Approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo Decreto Pnrr, che introduce una stretta nel mondo del lavoro. Al centro del nuovo documento c’è il contrasto alle frodi, la responsabilizzazione degli enti attuatori, una spinta alla digitalizzazione e la messa a punto della governance. L’obiettivo è quello di andare a velocizzare il piano, il quale, ora come ora, può contare anche sui fondi di RepowerEU, andando a potenziare le sinergie e il coordinamento.
Il nuovo Decreto Pnrr contiene, inoltre, alcune norme particolarmente importanti per la sicurezza sul lavoro. Nuove regole che, almeno nella sostanza, dovrebbero portare a delle strette. Dal 1° ottobre 2024 arriva, infatti, la nuova patente a crediti per la sicurezza sul lavoro. Il nuovo sistema dei crediti – sono trenta, almeno all’inizio – andrà a coinvolgere i lavoratori autonomi e le imprese, che per continuare ad operare ne devono avere almeno quindici. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo decreto Pnrr per quanto riguarda il lavoro.
La patente a punti sul lavoro
Sicuramente una delle novità più importanti introdotte attraverso il Decreto Pnrr è la cosiddetta patente a punti sul lavoro. A dare le prime informazioni su questo punto è stata Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che nel corso della conferenza stampa ha spiegato che:
dopo 16 anni introduciamo la patente a punti che svilupperemo con il supporto delle parti sociali e le organizzazioni di categoria dell’edilizia, con l’obiettivo di far crescere questo percorso e inserire altre attività. Ora come ora l’attenzione specifica» è posta sui cantieri.
Ma come funziona, nel dettaglio, la nuova patente a punti? Stando alle misure che sono state previste dal nuovo provvedimento sono tenuti a possederla le aziende ed i lavoratori autonomi. Che operano regolarmente nei cantieri edili temporanei e in quelli mobili.
A rilasciare la nuova patente è l’ispettorato nazionale del lavoro, dopo che l’azienda si è iscritta alla Camera di Commercio. Il datore di lavoro e i lavoratori, inoltre, sono obbligati ad assolvere ad alcuni obblighi formativi.
È bene ricordare che la patente, nel momento in cui ha una dotazione inferiore a 15 crediti, non permette ai lavoratori autonomi e alle imprese di operare nei cantieri temporanei o mobili. Per i suddetti soggetti, che siano privi della patente o con un numero inferiore a 15 di crediti, scatta una sanzione amministrativa che oscilla tra i 6.000 ed i 12.000 euro.
In un certo senso la patente a crediti nel settore dell’edilizia ricorda la patente a punti degli automobilisti. Che comporta la decurtazione dei punti nel momento in cui avvengono delle violazioni alla regole del Codice della Strada.
Morte sul posto di lavoro: arriva la sospensione a dodici mesi
Senza dubbio il piatto forte del nuovo provvedimento è relativo alle misure sulla sicurezza sul lavoro. La bozza di decreto Pnrr prevede che la patente a punti per la sicurezza sul lavoro possa essere decurtata di venti punti nel caso in cui un lavoratore dovesse morire.
Entrando un po’ più nel dettaglio, in caso di inabilità permanente (assoluta o parziale) si perdono 15 crediti. Nel caso in cui l’inabilità sia temporanea ed assoluta e comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni, si perdono 10 crediti. In alcuni casi potrebbe essere prevista la sospensione della patente fino a dodici mesi.
Nella bozza del provvedimento si legge che:
Nei casi infortuni da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente, assoluta o parziale, la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi. L’ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento di cui al presente comma deve riportare i crediti decurtati. Gli atti ed i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione superiore a 20 crediti. I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi.
I benefici normativi e contributi
È necessario sottolineare che i vari benefici normativi e contributivi risultano essere condizionati dall’assenza di violazioni. Tra queste rientra anche la tutela della salute nei luoghi di lavoro e il rispetto dei contratti collettivi.
Viene riconosciuto il diritto ai benefici nel caso in cui le aziende e i lavoratori autonomi procedano con la regolarizzazione degli obblighi assicurativi e contributivi. Per quanto riguarda il personale degli appalti e dei subappalti, si dovrà applicare il trattamento economico non inferiore rispetto a quello che è stato previsto dai vari contratti collettivi nazionali. Che sono maggiormente applicati nel settore oggetto di appalto.
Sicurezza sul lavoro: arriva una stretta
Inutile negarlo. dopo la tragedia di Firenze ha innescato una vera e propria stretta nel mondo del lavoro. Marina Calderone ha sottolineato che c’è al volontà di reintrodurre il reato penale per l’interposizione illecita di manodopera», ovvero nei casi in cui la manodopera viene somministrata senza che ci sia un contratto di appalto regolare e un distacco di personale regolare.
Nella nota pubblicata dal governo al termine della riunione del Consiglio dei ministri, si parla di «disposizioni di natura repressiva (sanzioni penali – in luogo delle sanzioni amministrative, frutto di una precedente depenalizzazione, per le ipotesi di somministrazione fraudolenta di lavoratori, utilizzazione illecita di lavoratori, somministrazione abusiva con sfruttamento di minori.