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Home»Leggi, normativa e prassi»Governo: piano da 2,3 miliardi per il Sud, risorse per giovani, imprese e famiglie

Governo: piano da 2,3 miliardi per il Sud, risorse per giovani, imprese e famiglie

Massima Di Paolo14 Maggio 20123 Mins Read
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Presentato dal Governo il Piano sociale per il sud da 2,3 miliardi di Euro: infanzia, giovani, imprese, cultura e famiglie sono gli obbiettivi di sviluppo

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Il Governo, lo scorso 11 maggio ha dato il via al “Piano sociale per il Sud”, ossia la riprogrammazione dei fondi comunitari destinati al Mezzogiorno. Presenti all’incontro, oltre al Presidente Monti, il Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, il Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.

Sono state individuate 4 priorità:

• Inclusione sociale (cura dell’infanzia e cura degli anziani non autosufficienti)
• Giovani (interventi per la legalità in aree a elevata dispersione scolastica, progetti promossi dai giovani nel privato sociale,auto-impiego e imprenditorialità, apprendistato e uscita da “né allo studio né al lavoro”, promozione metodi applicati di studio/ricerca nelle Università attraverso ricercatori italiani all’estero)
• Promozione sviluppo e innovazione delle imprese (promozione dell’innovazione via domanda pubblica e dell’export meridionale)
• Attrazione culturale (valorizzazione di 20 poli culturali ad alto potenziale di attrazione, sul modello del Grande Progetto Pompei)

e 2 interventi minori:
• Riduzione dei tempi della giustizia civile
• Efficientamento energetico.

La seconda fase del Piano di Azione sui fondi comunitari, prevede una riprogrammazione pari a circa  2,3 miliardi di euro  nelle Regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, de-finanziando interventi con criticità di attuazione, obsoleti o inefficaci.

845 milioni sono destinati a obiettivi di inclusione sociale: cura dell’infanzia (400), cura degli anziani non  auto-sufficienti (330), integrazione della politica dell’istruzione contro la dispersione scolastica con azioni per la legalità nel territorio (77), progetti promossi da giovani del privato sociale (38).

Gli altri interventi (per 1.498 milioni) sono rivolti alla crescita attraverso, fra l’altro, iniziative per i giovani, interventi per promuovere lo sviluppo delle imprese e la ricerca, promozione dell’innovazione dal lato della domanda attraverso bandi pre commerciali, valorizzazione di aree di attrazione culturale e riduzione dei tempi della giustizia.

All’inclusione sociale e al  contrasto alla povertà sono poi finalizzati i 50 milioni dedicati al nuovo programma  di sperimentazione della social card, in corso di definizione con i Comuni con più di 250 mila abitanti, con il coordinamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con cui si
punta anche ad attivare la messa in rete  di tutte le risorse già oggi destinate nei singoli territori a queste stesse finalità, puntando in particolare al coinvolgimento dei soggetti del terzo settore.

Un pacchetto da 900 milioni di euro è destinato alla competitività e innovazione delle imprese. L’azione ha lo scopo di rifocalizzare il sostegno alla competitività e all’innovazione delle imprese nelle quattro Regioni dell’obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania).

I risultati attesi sono:

  • maggiore competitività del sistema delle imprese;
  • miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini grazie alla diffusione di tecnologie e metodi che rispondano alle grandi sfide dell’innovazione sociale.

Si prevede di sbloccare le risorse aggiuntive comunitarie assegnate al Fondo Centrale di Garanzia, rafforzando l’operatività degli strumenti finanziari utili a favorire l’accesso al credito per le piccole e medie imprese; di sostenere nuova l’imprenditorialità giovanile e femminile attraverso le opportunità offerte dal D.Lgd 185/2000 e lo start up di imprese innovative; favorire l’attuazione di progetti strategici e di grandi dimensioni (attraverso l’utilizzo del nuovo strumento dei Contratti di Sviluppo) e promuovere l’export meridionale.

 

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