La manovra 2026, approvata in Consiglio dei Ministri del 17 ottobre e stimata in 18,7 miliardi di euro, nasce con un obiettivo chiaro: mettere più soldi in tasca a famiglie e lavoratori, sostenendo al tempo stesso la ripresa dei consumi. Il Governo ha scelto di concentrarsi su taglio dell’IRPEF per il ceto medio, agevolazioni mirate sulla retribuzione accessoria (premi, turni), sostegni alla famiglia e alcuni interventi su pensioni e pace fiscale.
Nel solco delle misure varate negli ultimi anni (cuneo contributivo, accorpamento delle prime due aliquote IRPEF, soglie più generose per premi e fringe benefit), la novità 2026 punta a rafforzare il potere d’acquisto di chi lavora e a semplificare il rientro dei debiti fiscali per chi «ha dichiarato ma non versato». Qui sotto trovi una guida pratica in stile Lavoro e Diritti.
Busta paga: tagli IRPEF e leve fiscali su premi e turni
Aliquota IRPEF al 33% tra 28.000 e 50.000 euro
Per la porzione di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro l’aliquota scende dal 35% al 33%. L’impatto è marginale ma concreto e dipende da quanta parte del tuo imponibile cade in quello scaglione.
- Esempi indicativi:
- Reddito imponibile 35.000 €: 7.000 € nello scaglione × 2 punti ≈ 140 € l’anno.
- Reddito imponibile 45.000 €: 17.000 € × 2 punti ≈ 340 € l’anno.
- Reddito imponibile 50.000 €: 22.000 € × 2 punti ≈ 440 € l’anno.
Nota: sopra i 200.000 € opera la sterilizzazione del beneficio.
Premi di produttività: imposta sostitutiva all’1% e soglia a 5.000 €
- L’aliquota sui premi di produttività scende dal 5% all’1%.
- La soglia agevolata sale a 5.000 €.
Se prendi un premio da 5.000 €, pagherai 50 € di imposta (invece di 250 € con il 5%). Il vantaggio aggiuntivo rispetto al regime 2025 è quindi fino a 200 € l’anno.
Turni notturni e festivi più leggeri
Prevista una detassazione delle componenti retributive collegate a notturni e festivi. L’effetto in busta paga dipenderà da quanta parte della tua retribuzione deriva da queste maggiorazioni: più turni fai, più il beneficio cresce.
Rinnovi contrattuali (redditi fino a 28.000 €): aliquota al 5% sugli aumenti
Per i lavoratori con redditi fino a 28.000 €, la quota di aumento derivante dal rinnovo del CCNL è tassata al 5%. Vale per i rinnovi del 2026 e anche per quelli già chiusi nel 2025.
- Esempio: aumento di 100 € lordi/mese (= 1.200 €/anno). Con aliquota ordinaria al 23% l’imposta sarebbe 276 €; con il 5% diventa 60 €. Risparmio annuo stimato ≈ 216 €.
Pubblico impiego
- Fondo rinnovi confermato come priorità politica.
- TFS: annunciato l’accorciamento dei tempi di liquidazione, in coerenza con la giurisprudenza recente.
Bonus e sostegni alla famiglia: novità su bonus mamma e ISEE
Bonus mamme lavoratrici: da 40 a 60 € al mese
Per le mamme lavoratrici il bonus mensile passa da 40 a 60 euro. È una spinta in più che si somma al pacchetto famiglia già potenziato negli anni scorsi (Assegno Unico rafforzato, congedo all’80% per 3 mesi, premio nascita da 1.000 €, nido gratis con ISEE fino a 40.000 €, misure per mamme con almeno due figli, fondo prima casa per giovani coppie).
ISEE più “amico” della prima casa (entro soglia catastale)
Arriva l’esclusione della prima casa dal calcolo ISEE entro un limite di valore catastale. Effetto pratico: più famiglie potranno accedere o mantenere prestazioni come Assegno Unico, Assegno di Inclusione e bonus nido. La soglia precisa e le istruzioni operative saranno cruciali per capire chi rientra.
Carta “Dedicata a Te”
Rifinanziata con 500 milioni. Grazie al cofinanziamento “di sistema” (GDO e filiere agro-alimentari), l’effetto reale può superare lo stanziamento statale.
Pensioni: minime e aspettativa di vita
- Pensioni minime: previsto un aumento di 20 € al mese (≈ 240 € l’anno).
- Aspettativa di vita: confermata una sterilizzazione parziale dell’incremento dei requisiti (indicati +1 mese dal 2027 e +2 mesi dal 2028 nella proposta governativa). Il Parlamento potrà intervenire in corso d’iter.
Pace fiscale: rottamazione “lunga” per chi ha dichiarato ma non ha versato
- Cartelle fino al 2023, platea potenziale fino a 16 milioni di contribuenti che hanno dichiarato ma non versato (non è un condono per evasori totali).
- 108 rate bimestrali (9 anni), tutte uguali, pagando capitale + interessi, senza sanzioni.
- Decadenza dopo 2 rate non pagate; niente rata minima oggi (possibili ritocchi in Parlamento).
Quanto può valere il “pacchetto busta paga”
Il beneficio cambia da persona a persona:
- Taglio IRPEF: qualche centinaio di euro l’anno per i redditi 28–50 mila (vedi esempi sopra).
- Premi di produttività: fino a 200 € di vantaggio in più rispetto al 2025 su un premio massimo da 5.000 € (grazie all’1%).
- Turni notturni/festivi: alleggerimento variabile in base alle ore.
- Rinnovi CCNL (fino a 28.000 €): risparmio fiscale sulla quota di aumento (nell’esempio, ≈ 216 €/anno su +100 € lordi/mese).
Cosa succede adesso
Il testo della Manovra passerà al Parlamento e dovrà essere convertita in Legge entro il prossimo 31 dicembre 2025: qui potranno arrivare correzioni tecniche (soglie ISEE, dettagli sulla detassazione dei turni, calendario e regole della rottamazione) e aggiustamenti.
Noi di Lavoro e Diritti aggiorneremo schede e FAQ con calcoli esemplificativi, modelli di domanda e istruzioni operative appena saranno disponibili i testi ufficiali.
Leggi di Bilancio 2026 – La conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri n. 146.
Palazzo Chigi, 17/10/2025 – La conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri n. 146.