Nessun risultato ha portato il tavolo di confronto tenutosi lo scorso 16 aprile, nella sede del Ministero del lavoro tra i sindacati, imprese e il Ministro Fornero, per il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga.
IL Ministro, ha spiegato che “lo scenario di crisi e l’esperienza dello scorso anno ci indicano che la spesa non sarà più bassa del 2012”; tuttavia ha precisato che questo è un Governo in scadenza, per cui, non ci saranno decreti sul fronte CIG.
Toccherà al nuovo governo (semmai riusciremo ad averne uno), reperire i fondi per il finanziamento della CIG. Fondi che il Ministro ha stimato in almeno 2,3 miliardi di euro.
Solo due giorni fa, la Fornero, in una intervista a GR1 Rai, dichiarava: “Se riuscissi a destinare al finanziamento della cassa integrazione un altro miliardo di euro potrei dirmi soddisfatta, anche se c’è il rischio che possa non essere ancora sufficiente”. E aggiungeva: “Sono convinta che non ci deve essere un’altra manovra e mi fido a questo riguardo delle parole del ministro Grilli. Per finanziare gli ammortizzatori sociali dovrà essere seguita la strada che abbiamo già intrapreso: se riusciamo a ridurre ancora alcune voci della spesa pubblica possiamo trovare le risorse, almeno un po’ delle risorse che sono necessarie”.
I sindacati, CGIL, CISL E UIL, prima dell’incontro con il ministro, sono scesi in Piazza Montecitorio per chiedere al Governo e al Parlamento il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
Il grido d’allarme lanciato dai sindacati è proprio sulle scarse risorse per la Cassa integrazione: “le risorse per finanziare gli ammortizzatori in deroga stanno per finire. La legge di stabilità per il 2013, infatti, ha stanziato risorse palesemente insufficienti.
Se non si interviene SUBITO, tra poche settimane in alcune Regioni non sarà più possibile sostenere il reddito di chi ancora ha un lavoro ma opera in un’impresa in crisi, e neppure per chi è già stato
licenziato. Si tratta di almeno 350mila-400mila persone che rischiano di restare senza reddito nei prossimi mesi, e in qualche caso si è già arrivati al termine delle prestazioni assicurate dalle
risorse fin qui stanziate”.
Susanna Camusso, intervenuta a conclusione del presidio, ha ribadito la necessità di certezze sui finanziamenti della cassa integrazione in deroga per i lavoratori, ma anche per impedire la chiusura delle aziende. “Non c’è bisogno di aspettare. Questo governo ha tutti gli strumenti per decidere e per riparare agli errori fatti” ha dichiarato Camusso, aggiungendo: “sia chiaro ci vogliono più risorse per il lavoro, ma non si devono dividere quelle esistenti. Si rinviino le spese militari già programmate e paghino le rendite finanziarie e i grandi capitali. Il governo non ha più alibi, non è necessaria una nuova manovra finanziaria”.
Per Bonanni, per la cig in deroga, occorre inserire nel Documento di economia e finanza 1,5 miliardi in più. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha dichiarato che il problema della cassa CIG in deroga potrebbe essere affrontato anche attraverso il provvedimento che sblocca i debiti della pubblica amministrazione. «Lo può fare ma non penso che si possano usare come copertura le spese in conto capitale per la cig, ma se si trovano le coperture ben vengano”.
La palla passa al governo che affronterà la questione la settimana prossima.
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