Recentemente l’ente previdenziale INPS ha pubblicato con il messaggio n. 4182 del 24 novembre 2023 alcune informazioni specifiche sulla tutela per la malattia, per tutti i lavoratori dello sport iscritti al Fondo Pensione Lavoratori Sportivi INPS o alla Gestione Separata.
In particolare queste disposizioni arrivano a seguito di una più ampia riforma dello sport che quest’anno ha coinvolto da vicino tutti i lavoratori che si trovano in questo settore. I lavoratori del mondo dello sport sono quindi obbligati a presentare un certificato di malattia medico valido per accedere all’indennità apposita fornita dall’INPS, al pari di come accade in altri settori.
Con il recente messaggio INPS viene confermato un importo della contribuzione del 2,22%. Ma vediamo nel dettaglio cosa viene specificato dalla comunicazione, chi riguarda e come funzionano le tutele per i lavoratori sportivi.
Tutela previdenziale per malattia per lavoratori sportivi
Anche coloro che lavorano nel settore dello sport devono, in caso di malattia, presentare correttamente un certificato medico valido, accedendo così all’indennità prevista dall’INPS. La comunicazione n. 4182 del 24 novembre 2023 ha il seguente oggetto:
“Tutela previdenziale della malattia nei confronti dei lavoratori sportivi iscritti al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi gestito dall’INPS e alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, ai sensi del D.lgs n. 36/2021, e successive modificazioni”.
Recentemente è arrivata una nuova disciplina che regola il mondo del lavoro sportivo in Italia, che ha introdotto alcune importanti novità, come regole ben precise che differenziano un lavoratore nel mondo sportivo vero e proprio da un volontario, o norme per l’avvio di un rapporto di lavoro in questo ambito.
Inoltre il decreto legislativo 28 febbraio 2023, n.36 aveva ampliato, con decorrenza da luglio 2023, le tutele previdenziali garantite ai lavoratori dello sport sia al professionismo che al dilettantismo. Questa ultima categoria in particolare non prevedeva regole precise in relazione all’aspetto previdenziale e assistenziale prima dell’entrata in vigore di questo decreto.
L’INPS quindi ricorda che per individuare le forme assicurative bisogna distinguere tra:
- Lavoratori subordinati iscritti al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi (FPSP);
- Lavoratori iscritti alla Gestione Separata con contratti di collaborazione coordinata e continuativa nel settore dilettantistico;
- Lavoratori autonomi o collaboratori coordinati continuativi operanti nel settore professionistico.
Tutele per malattia nello sport: a chi sono rivolte
Vediamo quindi nello specifico chi può beneficiare delle tutele per malattia nel settore sportivo, in base all’ultima comunicazione INPS. I primi beneficiari sono i lavoratori sportivi subordinati, iscritti al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi. Non si fanno distinzioni in base al settore specifico in cui svolgono attività, o tra le qualifiche professionali.
In questi casi si applica la stessa tutela per malattia dei lavoratori che sono iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) con l’indennità economica del caso. Per ciò che riguarda il versamento dei contributi specifici per queste indennità, l’INPS con l’ultima comunicazione conferma una quota per i lavoratori sportivi uguale a quella prevista attualmente per il settore dello spettacolo del 2,22%.
L’indennità prevista per malattia ai lavoratori del settore sportivo è garantita anche ai giovani atleti, che vengono assunti con un contratto di apprendistato.
La comunicazione INPS riguarda poi i lavoratori sportivi del settore dilettantistico, che si iscrivono alla Gestione Separata INPS, che accedono all’assicurazione previdenziale e assistenziale.
Infine l’ente previdenziale si rivolge ai lavoratori del settore professionistico (autonomi o con lavori in collaborazione coordinata continuativa) specificando che al di fuori dell’obbligo assicurativo dei contributi IVS al FPSP, non sono presenti obblighi di versamento contributivo per finanziare l’assicurazione di malattia, che non è prevista per chi lavora con queste modalità.
Come funziona la tutela previdenziale di malattia
La comunicazione INPS infine spiega nello specifico come funziona la tutela previdenziale di malattia, tenendo presente l’applicazione delle nuove norme a partire da luglio 2023. La tutela previdenziale di malattia è prevista per i lavoratori nel settore privato subordinati o con iscrizione alla Gestione Separata.
Allo stesso modo di come accade per altri settori lavorativi, è quindi necessario in caso di malattia richiedere al proprio medico di base il certificato telematico, con i dati corretti da inviare all’INPS, quindi al datore di lavoro. In caso di imprevisti di qualsiasi natura, se il certificato viene ancora emesso in forma cartacea, il lavoratore deve inviarne una copia all’INPS e una al datore di lavoro.
Anche per i lavoratori sportivi quindi si applicano le fasce orarie di reperibilità previste per altri lavoratori subordinati, per cui il datore di lavoro può richiedere di effettuare controlli domiciliari. In breve l’INPS conferma anche per i lavoratori dello sport le medesime procedure previste per i dipendenti di imprese in altri settori lavorativi.
Tutela previdenziale: istruzioni per datori di lavoro
I datori di lavoro dovranno quindi utilizzare il flusso UniEmens, per garantire al lavoratore durante l’assenza per malattia il trattamento retributivo specifico. Si utilizza quindi l’elemento <TipoRetrMal> per specificare la tipologia di retribuzione.
Il datore di lavoro deve sempre indicare il tipo di retribuzione erogata al dipendente, per consentire le verifiche predisposte dalle norme. In base al contratto specifico in essere poi, possono cambiare i trattamenti retributivi durante il periodo di malattia.
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