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di Antonio Maroscia - 26 Settembre 2023
Cos’è e come funziona il nuovo Bonus Maroni 2024? Partiamo col dire che tra i tanti temi in agenda del Governo, non può mancare quello legato alla previdenza e alle novità in fatto di pensioni. In attesa di una riforma delle pensioni veramente strutturale e in grado di dare un nuovo volto al sistema pensionistico del nostro paese, l’Esecutivo nella Legge di Bilancio 2024 ha confermato i principali istituti quali Ape sociale e Opzione donna (con modifiche), a cui ha aggiunto anche l’introduzione di Quota 103. Si tratta di strumenti di anticipo pensionistico, che vogliono agevolare l’uscita dal lavoro da parte dei lavoratori.
D’altro lato vi è però la questione legata all’equilibrio dei conti pubblici e dunque alla situazione delle casse dell’Inps. Perciò il Governo ha deciso di introdurre altresì una misura quale il bonus Maroni per Quota 103. Si tratta, come vedremo nel dettaglio nel corso di questo articolo, di un incentivo a favore dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi di accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile, ma decidono di rimanere a lavoro.
Aggiornamento: l’Inps ha rilasciato il il messaggio n. 1107/2024 con il quale fornisce una serie di chiarimenti per il bonus Maroni 2024.
Il bonus Maroni altro non è che una sorta di premio per chi sceglie di rimandare il pensionamento anticipato, pur nella condizione di aver già conseguito i requisiti di accesso a Quota 103.
Se ci si chiede del perché questo incentivo si chiama così, la risposta sta nel fatto che ricalca uno strumento già previsto nel 2004 e restato in vigore fino al 2007. Questo portava la firma dell’allora Ministro del welfare Roberto Maroni, recentemente scomparso, ed era mirato a contenere le spese previdenziali.
Il bonus consiste in un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali pari al 9.19% della retribuzione imponibile, che non è altro che il contributo IVS a carico del lavoratore dipendente, così come abbiamo visto per il taglio del cuneo fiscale.
La misura è stata attuata dal Decreto 21 marzo 2023 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12 maggio 2023.
Come detto, l’incentivo Maroni ha lo scopo di mantenere i lavoratori sul posto di lavoro attraverso un aumento dello stipendio netto, a favore di coloro che spostano in avanti l’uscita dal mondo del lavoro e quindi l’effettivo pensionamento. Siamo dunque innanzi a un esonero o sgravio contributivo che ammonta alla percentuale del 9,19%.
Ricapitolando, il nuovo bonus Maroni:
Ecco dunque spiegato in sintesi il meccanismo del bonus Maroni nel 2024 che per trattenere il dipendente al lavoro, implica una retribuzione più alta.
Da una parte il lavoratore potrà continuare a lavorare con una retribuzione più alta (di circa il 10% come visto prima).
Tuttavia, attenzione anche a questo dettaglio: alla data nella quale il dipendente andrà effettivamente in pensione, l’assegno previdenziale versato avrà un importo uguale a quello che varrebbe alla data della prima scadenza utile per il pensionamento. Ciò significa che si baserà sull’anzianità contributiva conseguita fino a quel momento.
Pertanto i nuovi contributi versati dopo l’attestazione del possesso dei requisiti di pensione non aumenteranno il montante contributivo del lavoratore e di conseguenza l’importo della pensione rimarrà invariato.
Il Decreto 21 aprile 2023, prevede che il bonus si può richiedere direttamente all’INPS, il quale ha fornito le istruzioni per la domanda tramite un apposito messaggio.
L’INPS ha rilasciato il messaggio n. 2426 del 28 giugno 2023, con il quale comunica che il sistema di gestione delle domande di prestazione è stato implementato per consentire la presentazione della domanda di incentivo per rimanere al lavoro di cui alla presente Guida.
Per accedere al bonus, il lavoratore deve:
La domanda di accesso al Bonus Maroni può essere presentata dall’interessato direttamente sul sito dell’INPS attraverso i seguenti canali: