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di Paolo Ballanti - 23 Aprile 2024
Il contributo IVS, acronimo di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti, rappresenta la somma versata all’Inps a finanziamento delle prestazioni che l’Istituto garantisce per gli eventi di inabilità al lavoro, anzianità o morte del lavoratore. Serve quindi a finanziare il pagamento delle varie pensioni, delle prestazioni a sostegno del reddito e di alcuni ammortizzatori sociali.
Come avviene ad esempio per le indennità di malattia e maternità, l’Inps interviene nel garantire copertura economica a fronte di tutta una serie di eventi che impediscono all’assicurato di svolgere l’attività lavorativa e, di conseguenza, ottenere somme destinate alle necessità di vita proprie e del nucleo familiare. A differenza di altri contributi, le somme destinate alla gestione Invalidità, Vecchiaia e Superstiti riguardano tanto i lavoratori dipendenti quanto parasubordinati e lavoratori autonomi iscritti all’Inps senza albo e cassa.
Analizziamo in dettaglio cosa sono e come funzionano i contributi IVS in base alle più importanti categorie di lavoratori (autonomi, dipendenti e parasubordinati) e le differenti modalità di calcolo e versamento.
L’aliquota IVS prevista per i dipendenti è in gran parte a carico del datore di lavoro e, in misura minore, in capo anche al lavoratore stesso. Quest’ultimo si fa carico dell’onere contributivo subendo una trattenuta in busta paga.
Il datore di lavoro versa poi con modello F24 all’Inps tanto la quota di contributi a suo carico quanto quella in capo al lavoratore.
Il calcolo dei contributi avviene applicando le aliquote percentuali alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Quest’ultima coincide di norma con la retribuzione lorda, eccezion fatta per:
Le aliquote IVS INPS sono di norma previste in misura pari al 33% complessivo di cui il 9,19% in capo al lavoratore. Fanno eccezione taluni regimi particolari come apprendisti, viaggiatori e piazzisti, portieri nonché le ipotesi di sgravi contributivi che abbattono, a seconda dei casi, la quota di contributi a carico azienda e / o quella in capo al lavoratore.
Da notare inoltre che la parte a carico del datore di lavoro non viene indicata nel cedolino paga, in quanto questa è calcolata e versata direttamente tramite codice DM10 nel modello F24.
La parte di contributo IVS in busta paga invece, pari normalmente al 9.19% è visibile nella parte centrale della busta paga, infatti il calcolo si fa sullo stipendio lordo, dal quale saranno trattenuti i contributi IVS e le ritenute fiscali dell’IRPEF.
Per il periodo di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 (eccezion fatta per i rapporti di lavoro domestico) è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi IVS in busta paga a carico del lavoratore, pari a:
Da notare che la retribuzione imponibile dev’essere parametrata su base mensile per tredici mensilità. Inoltre, nonostante la riduzione dei contributi, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
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Diverso invece è il discorso per i contributi IVS per artigiani e commercianti che sono calcolati in percentuale sul reddito di impresa imputabile ai singoli soggetti, ciascuno per la sua parte.
La base imponibile contributiva è costituita dalla totalità dei redditi di impresa dichiarati ai fini fiscali, prodotti nello stesso anno cui la contribuzione si riferisce, nel rispetto di un massimale e di un minimale.
Le aliquote da applicare sul reddito è stabilito annualmente dall’INPS.
I contributi vengono pagati dal lavoratore interessato, nell’anno di competenza, secondo un sistema di acconto e conguaglio definitivo nell’anno successivo.
Il pagamento avviene con modello F24 nel rispetto del seguente calendario:
Vediamo infine come funziona l’IVS per gli iscritti alla gestione separata INPS.
I collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla Gestione separata Inps sono interessati dalla contribuzione IVS in misura pari:
Quest’ultimo versa all’Inps con F24 tanto la quota di contributi a suo carico quanto quella in capo al collaboratore.
Per i collaboratori, iscritti esclusivamente alla Gestione separata, l’aliquota IVS è pari al 33%. Al contrario coloro che sono iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria o sono titolari di pensione il contributo Invalidità, Vecchiaia e Superstiti è calcolato in misura pari al 24%.
La base imponibile su cui calcolare i contributi è rappresentata, nella generalità dei casi, da tutte le somme e i valori a qualunque titolo percepiti dai collaboratori (anche sotto forma di erogazioni liberali).
Il contributo è in ogni caso dovuto nel limite del massimale imponibile, fissato per l’anno 2023 in 113.520,00 euro.
Sono tenuti all’iscrizione presso la Gestione separata coloro che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, un’attività di lavoro autonomo il cui esercizio è svincolato:
L’aliquota IVS:
L’imponibile su cui applicare le aliquote è costituito dai redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni, ai sensi della normativa fiscale. Il pagamento dei contributi avviene dal lavoratore in autonomia. Lo stesso può addebitare in via definitiva una quota dell’onere contributivo, pari al 4% dei compensi lordi.
Il versamento delle somme all’Inps avviene con il meccanismo degli acconti (ciascuno del 40%) e del saldo, con gli stessi criteri del pagamento dell’Irpef.