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Fondi pensione: cosa sono e come funzionano

Fondo Pensione: cos'è e come funziona e quali prestazioni garantiscono i fondi di previdenza complementare. Analisi completa.


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di - 13 Aprile 2022

I Fondi Pensione sono complementari ed integrativi alla previdenza obbligatoria (di norma gestita dall’INPS o dalle Casse dei liberi professionisti tanto per citare alcuni esempi) e consistono in strumenti di raccolta del risparmio previdenziale degli aderenti, nell’ambito della cosiddetta previdenza integrativa e complementare. Il Fondo si caratterizza per essere un sistema di previdenza privata (cui il singolo può aderire liberamente) nato con lo scopo di integrare la pensione di base quella, per intenderci, riconosciuta in presenza di determinati requisiti di età anagrafica ed anzianità contributiva.

L’attività principale dei fondi di previdenza, consiste nell’investire sui mercati finanziari le somme versate dagli aderenti, al fine di valorizzarne l’importo. E’ infatti possibile scegliere una tra quattro diverse linee di investimento (Garantita, Obbligazionaria pura o mista, Bilanciata e Azionaria).

Il capitale così maturato ed investito, presente nella condizione individuale dell’interessato, può essere, a seconda dei casi, anticipato, riscattato totalmente o in maniera parziale e, una volta raggiunta l’età per il pensionamento, riconosciuto in forma di capitale e / o di rendita.

Quanti tipi di fondi pensione esistono

La previdenza integrativa italiana si compone sostanzialmente di tre diversi tipi di fondi pensione:

ognuno di essi con proprie caratteristiche in merito alla platea dei potenziali aderenti, alla gestione ed alle regole di contribuzione. Diversi invece sono i Fondi di assistenza sanitaria integrativa come può essere ad esempio il Fondo Est.

Fondi pensione chiusi

I fondi pensione negoziali (o chiusi) sono forme di previdenza complementare istituite per effetto di contratti collettivi di qualsiasi livello (ivi compresi i regolamenti aziendali), rivolti ai lavoratori pubblici o privati appartenenti al settore, categoria o comparto per cui trova applicazione l’accordo istitutivo.

Un esempio? Per i lavoratori cui si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Commercio e Terziario – Confcommercio è consentita l’adesione al Fondo Fon.Te. Lo stesso CCNL regolamenta altresì la quota di contribuzione minima a carico dell’azienda e del dipendente (quest’ultima trattenuta in busta paga).

Caratteristiche simili a quelle appena citate hanno, tanto per citare alcuni esempi i fondi:

Fondi pensione aperti

Istituiti e gestiti da banche, imprese assicurative, SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) o SGR (Società di Gestione del Risparmio), i fondi pensione aperti sono potenzialmente rivolti a tutti i soggetti interessati a costruirsi una pensione integrativa, compresi coloro che non svolgono alcuna attività lavorativa, oltre a lavoratori autonomi e liberi professionisti.

L’adesione al fondo può essere individuale o collettiva. In quest’ultima ipotesi è previsto un contributo del datore di lavoro e, nella generalità dei casi, il versamento del TFR.

I capitali versati dagli aderenti rappresentano, all’interno dell’istituto bancario o dell’ente che gestisce il fondo, un patrimonio separato ed autonomo rispetto alle altre attività finanziarie.

Piani individuali pensionistici

Alla stregua dei fondi pensione aperti chiunque, indipendentemente dall’attività lavorativa, può aderire ai PIP (Piani individuali pensionistici) realizzati nell’ambito di contratti di assicurazione sulla vita di ramo I (polizze tradizionali) o ramo III (polizze “Unit-linked”).

Come ricordato nelle FAQ pubblicate sul portale di COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione, “covip.it – Per il cittadino – Educazione previdenziale – FAQ – Informazioni base”) il PIP “non può essere destinatario di conferimento del TFR per i lavoratori dipendenti del settore pubblico (o con modalità tacite per i lavoratori dipendenti del settore privato)”.

I PIP sono da intendersi come un patrimonio separato ed autonomo all’interno della realtà che li ha istituiti e si occupa della gestione. Non possono, ad esempio, essere utilizzati per soddisfare i debiti nei confronti dei creditori della società ma esclusivamente per pagare le prestazioni agli iscritti.

E’ possibile distinguere tra PIP:

Quando conviene aderire ad un fondo pensione

Il sistema delle agevolazioni fiscali, introdotte per incentivare i lavoratori a scegliere la previdenza complementare, premia gli aderenti di “lunga durata”. Di conseguenza, prima si inizia a versare il TFR ai fondi pensione maggiori saranno i benefici fiscali.

Un esempio? La prestazione pensionistica liquidata in forma di rendita o di capitale è tassata, relativamente ai contributi versati a decorrere dal 1° gennaio 2007, con una ritenuta a titolo d’imposta pari al 15%. Percentuale che si riduce in ragione dell’anzianità di partecipazione al fondo. Se questa infatti è superiore a 15 anni, l’aliquota diminuisce dello 0,30% per ogni anno di successiva adesione, sino al limite massimo di riduzione corrispondente al 6%.

Pertanto, gli aderenti che hanno totalizzato 35 anni di partecipazione al fondo pensione si vedranno tassare le prestazioni pensionistiche al 9% e non al 15%.

Oltre alle motivazioni fiscali, sottolinea COVIP nelle FAQ sopra citate, è “importante aderire alla previdenza complementare sin dall’inizio della propria attività lavorativa perché l’importo della pensione complementare dipende anche dalla durata del periodo di versamento (più anni di partecipazione al fondo pensione = più contributi versati)”. Peraltro, sempre la Commissione di vigilanza, più ampio è “l’orizzonte temporale della partecipazione alla previdenza complementare, maggiore è la possibilità di equilibrare gli effetti di eventuali andamenti alterni dei mercati finanziari”.

Come aderire ai fondi pensione

Passiamo ora a vedere come aderire ad un fondo pensione. Esistono in questo caso due tipi di adesione: esplicita e implicita.

Adesione esplicita

Ogni singolo fondo prevede, all’interno del proprio statuto / regolamento o del contratto collettivo che lo istituisce, le regole per l’adesione esplicita. Fanno eccezione, per i lavoratori dipendenti, le ipotesi di adesione “tacita”.

Adesione tacita

Un caso particolare riguarda le ipotesi di “adesione tacita”. All’avvio di un nuovo rapporto di lavoro, il dipendente ha 6 mesi di tempo, dalla data dell’assunzione, per decidere se mantenere il TFR “in azienda” o destinarlo ad un fondo di previdenza complementare. La scelta dovrà essere espressa con il modello TFR2.

Se entro 6 mesi dall’assunzione l’interessato non esprime alcuna indicazione, a decorrere dal mese successivo la scadenza del semestre il datore di lavoro trasferisce il TFR:

Quanto e cosa versare ai fondi pensione

Una volta completata e finalizzata l’adesione al fondo, l’interessato inizia ad alimentare la propria posizione (o conto) individuale, in cui vengono raccolti i contributi versati, in particolare:

cui si sommano i rendimenti realizzati grazie all’investimento nei mercati finanziari, al netto delle spese e dell’imposta sui rendimenti stessi.

L’ammontare dei contributi e del TFR da versare varia, a seconda dei casi, in funzione:

Quali prestazioni garantiscono i fondi pensione

Ma perchè è importante aderire ad un fondo per i lavoratori dipendenti? Vediamo in generale quali prestazioni garantiscono i fondi pensione prima e dopo l’uscita dal lavoro per pensionamento.

Prima del pensionamento

Prima del pensionamento è possibile, in presenza dei requisiti richiesti dalla normativa e dal fondo stesso, chiedere un’anticipazione per:

o il riscatto delle somme accumulate nella posizione (conto) individuale.

Il riscatto parziale (in misura pari al 50% del montante accumulato) è possibile a fronte di:

Al contrario, il riscatto totale è riconosciuto per:

Dopo il pensionamento

Una volta raggiunti i requisiti per la pensione obbligatoria ed in presenza di almeno cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare è possibile:

La liquidazione dell’intero montante in capitale è possibile soltanto se:

Rendita Integrativa temporanea anticipata (RITA)

In presenza delle seguenti condizioni:

l’aderente (anche se dipendente pubblico) può ottenere la Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA).

La prestazione si sostanzia in un’erogazione anticipata del montante accumulato, rimborsato in rate a partire dall’accettazione della richiesta e sino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

L’anticipo (che può riguardare anche solo una parte del capitale maturato) è altresì riconosciuto in caso di:

Qual è il miglior fondo pensione

La scelta del fondo pensione, soprattutto di quelli “aperti”, non può non essere legata ai rendimenti dello stesso, in termini di crescita percentuale del capitale versato. A tal proposito, in una logica di trasparenza, COVIP pubblica sul proprio portale “covip.it – Per gli operatori – Fondi pensione – Costi e rendimenti dei fondi pensione” il cosiddetto “Elenco dei rendimenti dei fondi pensione”.

Nel documento sono riportati, distinti tra fondi chiusi, aperti e PIP, i rendimenti di ciascun comparto di investimento, realizzati in un arco temporale di 1, 3, 5, 10 e 20 anni.

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Tags: ABC Pensionifondi