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Contratto scuola: aumento stipendi e altre novità nel rinnovo del Ccnl Istruzione e Ricerca

Il contratto Scuola (Ccnl Istruzione e Ricerca) ha ricevuto rinnovo con firma del 18 gennaio. Aumenti per gli stipendi e altre novità.


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di - 24 Gennaio 2024

Dopo molto tempo il traguardo della firma al rinnovo contratto scuola è finalmente arrivata. Con essa anche gli agognati aumenti degli stipendi dei dipendenti attivi negli istituti scolastici, atenei, enti di ricerca e nel settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Beneficeranno delle novità non soltanto professori, dunque, ma anche il personale ATA, vale a dire il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali.

Il rinnovo del Ccnl Istruzione e Ricerca 2019/2021 è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali rappresentative nella giornata di giovedì 18 gennaio, presso l’Aran – Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Istituita dal d. lgs. n. 29 del 1993, quest’ultima – lo ricordiamo – altro non è che l’agenzia tecnica caratterizzata da personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia organizzativa, gestionale e contabile. Essa ha il  ruolo di rappresentare le PA nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro, nella fase della negoziazione e definizione dei Ccnl del personale dei vari comparti del pubblico impiego – e qui in particolare il settore istruzione.

Ebbene, la citata firma sul rinnovo ha rappresentato lo step finale di un percorso lungo, ma che ha finalmente portato agli aumenti di stipendio e ad altre novità. Vediamo in sintesi.

Rinnovo contratto Scuola (Ccnl Istruzione e Ricerca): a chi si applica

Come indica chiaramente il sito web dell’Aran, terminate le procedure di controllo, il rinnovo del contratto collettivo del comparto scuola è entrato definitivamente in vigore il 19 gennaio scorso, con effetti applicati verso 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti), e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca (tranne i docenti). Di fatto per queste figure si tratta dell’ufficializzazione di maggiori tutele ed incrementi di retribuzione, che divengono stabili nel tempo. Al di là della pubblicazione del testo in GU, Gli effetti delle modifiche iniziano a manifestarsi a partire dal citato 19 gennaio – fatta eccezione per alcune clausole contrattuali particolari la cui validità è indicata nel dettaglio del contratto stesso.

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Quanto aumentano gli stipendi

In relazione al fattore economico, all’indomani dell’accordo Aran ha precisato che il contratto, grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dalla stessa Agenzia, permette oggi di versare consistenti aumenti salariali medi mensili. In concreto – sottolinea Aran – si tratta di + 124 euro in media per i docenti, + 96 euro in media per il personale ATA e + 190 euro in media per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.

Aran rileva altresì che il rinnovo in oggetto costituisce uno step essenziale, per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel comparto istruzione e ricerca, garantendo un riconoscimento adeguato ai lavoratori subordinati attivi in aree determinanti per la crescita del paese.

Altre novità nel rapporto di lavoro

Nell’ambito del testo del rinnovo del contratto collettivo vi sono altre importanti novità rappresentate dall’introduzione e collegata regolamentazione dello smart working, esteso a tutti i settori, e dall’individuazione di un nuovo ordinamento professionale per il personale ausiliario, amministrativo e tecnico degli istituti scolastici, degli atenei, delle accademie e conservatori.

Inoltre, il personale docente, educativo ed ATA con contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico o fino al termine delle attività, avrà diritto a tre giorni di permesso retribuito, documentabili con autocertificazione

Non solo. Dal primo gennaio scorso, tutte le misure dei compensi orari per le attività supplementari rispetto al normale orario d’obbligo del personale docente e ATA sono state aumentare del 10%, da liquidare a spese del Fondo di Mantenimento e Offerta Formativa (FMOF). Altresì sono potenziate le misure delle indennità per bilinguismo e trilinguismo, lavoro notturno e/o festivo valevoli a favore del personale educativo e ATA delle istituzioni educative.

Ancora, si introducono norme di favore sui congedi parentali e, in tema di congedi per donne vittime di violenza, il rinnovo Ccnl Istruzione e Ricerca estende a 120 giorni il diritto di astenersi dal lavoro per le donne in un percorso di protezione certificato, con trattamento economico equiparato al congedo di maternità. Di spicco anche la novità per cui aumentano le possibilità per il personale docente e ATA di accettare supplenze annuali su posti differenti, favorendo la flessibilità.

Ulteriori stanziamenti per il rinnovo del contratto scuola

Il traguardo del rinnovo Ccnl comparto scuola è stato possibile per l’erogazione aggiuntiva pari a 300 milioni, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe, che ha permesso gli incrementi in busta paga. A ciò si sono aggiunte le recenti parole del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che sottolineano come l’accordo raggiunto presso l’Aran rappresenta un passo concreto di una politica di valorizzazione del personale del comparto, la quale sarà ulteriormente potenziata grazie al recente stanziamento nella legge di Bilancio 2024 di rilevanti risorse da assegnare al rinnovo del CCNL scuola 2022/2024.

Per ulteriori informazioni, rinviamo al testo completo del contratto collettivo, presente in questa pagina.

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Tags: CCNLScuola