Bonus dipendenti fino 3.000 euro: una delle principali novità contenute nel Dl Aiuti quater è l’innalzamento della soglia non tassabile per i fringe benefit a 3000 euro (prima era 600). La scadenza da rispettare per usufruire dell’agevolazione il 12 gennaio 2023.
In Governo Draghi aveva scelto di stabilire una nuova soglia per i cosiddetti ‘fringe benefit‘ per i lavoratori dipendenti: il limite è stato infatti aumentato a 600 euro, mentre prima era a 258 euro. Con la circolare 35/2022 l’Agenzia delle entrate ha fornito i chiarimenti sull’innalzamento della soglia a 600 euro dei fringe benefit per l’anno 2022. La misura, ribattezzata “Bonus ai dipendenti” o “Bonus bollette 2022” ora può arrivare fino a 3000 euro senza tassazione anche per le utenze domestiche.
Il Decreto Aiuti quater (DL del 18.11.2022 n. 176) pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18.11.2022, come detto sopra, innalza la soglia del fringe benefit (o Bonus dipendenti) fino 3.000 euro: la scadenza per l’erogazione però, per via del “principio di cassa allargato”, è quella del 12 gennaio 2023.
Fra le novità più significative vi è l’estensione dell’agevolazione, che ora potrà coprire anche le spese del lavoratore che, insieme alla sua famiglia, deve fronteggiare a causa degli aumenti delle bollette acqua, luce e gas. Ci riferiamo ai costi delle utenze domestiche ed è per questo motivo che si può parlare di bonus bollette. In considerazione dell’evidente rilievo di queste novità, vediamone di seguito qualche ulteriore aspetto anche tenendo conto dei chiarimenti che l’Agenzia delle entrate ha fornito con la circolare n° 35/E del 4 novembre 2022.
Fringe benefit, bonus ai dipendenti fino a 3000 euro: Dl Aiuti Bis e Dl Aiuti Quater
Con l’autunno le preoccupazioni per nuovi marcati incrementi dei costi delle bollette sono del tutto evidenti. Ecco perché conseguentemente cresce l’attenzione di cittadini ed imprese verso quello che è denominato bonus bollette.
E’ stato il decreto Aiuti bis del Governo Draghi, ed anzi la sua conversione in legge, a dare una risposta a coloro che temono esborsi fuori controllo. Infatti, come detto in apertura, il provvedimento ha disposto una nuova soglia per i cd. fringe benefit. Ricordiamo in breve che questi ultimi altro non sono che voci addizionali alla retribuzione, corrisposte sotto forma di beni o servizi da un’azienda ai propri lavoratori. Esse trovano comunque menzione nel cedolino o busta paga.
Il punto è che grazie alla citata conversione il limite massimo di spesa è stato innalzato per l’anno in corso a 600 euro per offrire maggior copertura in un periodo difficile.
Inoltre il Dl Aiuti bis contrariamente a quanto previsto per la cessione di beni e servizi prestati a favore dei lavoratori che non consente monetizzazione, prevede il rimborso delle spese sostenute direttamente dai lavoratori per le utenze di acqua, luce e gas. Il datore di lavoro deve acquisire e conservare la documentazione comprovante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente coerentemente con le finalità agevolative previste dalla legge. In caso contrario le somme non potranno essere assoggettate all’esclusione dalla base imponibile fiscale e previdenziale.
Pertanto il Decreto Aiuti bis ha previsto l’esclusione dal reddito di lavoro dipendente ai fini fiscali e dalla base imponibile contributiva:
- del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti,
- e delle somme erogate o rimborsate ai medesimi dipendenti dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (Acqua, luce e gas).
Il Dl Aiuti Quater ha innalzato la soglia di non tassabilità dei fringe benefit per il 2022 a 3000 euro.
Leggi anche: Cosa sono i fringe benefit, quali sono i più comuni e come funzionano
Quali beni e servizi possono essere erogati nei fringe benefit 2022 fino a 3000 euro
Ecco un elenco a titolo di esempio di fringe benefit che possono essere erogati:
- il fringe benefit auto e autovettura concessa ad uso promiscuo
- i premi assicurativi extra professionali e i welfare contrattuali
- alloggio dato in uso ai dipendenti
- buoni benzina (oltre il bonus benzina di 200 euro)
- buoni spesa e pacco natalizio
- polizze assicurative extraprofessionali
- utenze per uso domestico (acqua, energia elettrica e riscaldamento).
Come funziona il nuovo bonus ai dipendenti
Capire qual è il meccanismo di funzionamento di quest’agevolazione contro il caro energia non è difficile. Il bonus bollette altro non è che una somma erogata o rimborsata dall’azienda al dipendente, per aiutarlo con il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas), i cui costi – come è ben noto – sono lievitati enormemente negli ultimi tempi.
Un po’ più nel dettaglio le vie di utilizzo del bonus bollette sono dunque due:
- erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio di luce, gas o acqua;
- rimborso delle spese effettuate in via diretta dai dipendenti, ma ovviamente dimostrando quali sono le cifre reali di spesa, ovvero documentando tutti i costi sostenuti.
Chiaro che il rimborso in busta paga è una strada più facilmente percorribile dall’azienda o datore di lavoro, considerando che i canoni delle utenze sono solitamente addebitati in via diretta al titolare delle stesse, ovvero il lavoratore.
In tema di bonus bollette è utile ricordare inoltre che si tratta di somme escluse dal reddito di lavoro subordinato ai fini Irpef entro il limite complessivo di 3000 euro, ma anche dalla base imponibile contributiva.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il pagamento o il rimborso può riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, ma a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.
Ove il fringe benefit riguardi il pagamento delle utenze domestiche il datore di lavoro dovrà acquisire:
- la bolletta pagata,
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale il lavoratore attesti il possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenza domestiche con tutti i relativi dati (intestatario della fattura, tipologia di utenza, importo pagato, data e modalità di pagamento)
- un’ulteriore dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dal lavoratore che attesti che le fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche da parte di altri datori di lavoro nel caso di rapporti di lavoro part-time, ovvero dal coniuge o da familiare.
Redditi assimilati
L’Agenzia chiarisce poi che l’agevolazione non riguarda solo i lavoratori dipendenti, ma anche i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente:
- collaboratori coordinati e continuativi,
- amministratori,
- tirocinanti.
Superamento dei 3000 euro
Un chiarimento molto importante riguarda il superamento dei 3000 euro di fringe benefit. L’Agenzia ha chiarito che tale soglia non costituisce franchigia: pertanto se in sede di conguaglio annuale dovesse emergere che il valore dei beni o dei servizi prestati è superiore alle soglie (€ 3.000 e € 200), il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione e a contributi l’importo corrisposto nella sua interezza.
Fringe benefit 3000 euro e bonus benzina 200 euro: cumulabilità
La nuova soglia di 3000 euro dei fringe benefit per il 2022 si affianca al cosiddetto bonus benzina 200 euro di cui al Decreto Legge n. 21/2022 (c.d. Decreto Ucraina). Quest’ultimo prevede la possibilità per i datori di lavoro di erogare nel 2022, ai propri dipendenti, uno o più buoni carburante (benzina, diesel, metano, GPL e anche ricariche elettriche) esenti da imposizione fiscale fino a euro 200,00 per lavoratore.
Quindi ad ogni singolo lavoratore si potrà riconoscere un importo o valore complessivo di fringe benefit di 3.200,00 euro:
- 200,00 euro per buoni benzina (Decreto Ucraina)
- e 3.000,00 euro (Decreto Aiuti-bis-e quater) per beni e servizi (compresi ulteriori buoni benzina) e comprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze.
Anche per il buono benzina vale la regola per il superamento della soglia: ove si superi il limite di 200 euro annuali l’intera somma (e non l’eccedenza) sarà soggetta a tassazione e contribuzione.
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