Una delle principali novità contenute nell’ultimo Decreto Lavoro o Decreto Calderoni è l’innalzamento della soglia non tassabile per i fringe benefit a 3000 euro, che è una riproposizione di una misura dello scorso anno, ma con una sostanziale novità. La scadenza da rispettare per usufruire dell’agevolazione è al momento il 12 gennaio 2024 (per il principio di cassa allargato). Ricordiamo che il precedente Governo aveva innalzato la sogli dei fringe benefit a 600 euro prima e 3000 euro poi, e gli stessi potevano riguardare anche il pagamento delle utenze domestiche dei lavoratori dipendenti: ecco perchè la misura è stata ribattezzata “Bonus bollette per i lavoratori dipendenti”.
Ora fra le novità più significative nel Decreto Lavoro vi è quindi la riproposizione dell’innalzamento a 300o euro della quota dei fringe benefit, ma con la limitazione prevista nel Dl 48 2023 solo per i dipendenti con figli a carico. In fase di conversione in Legge del Decreto Calderone potrebbero giungere novità: la soglia può essere abbassata a 2000 euro e per tutti, quindi si elimina il vincolo dei figli a carico.
Allo stesso modo del 2022 i fringe benefit possono essere estesi anche alle spese del lavoratore per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas. Ecco perchè si può parlare di Bonus bollette 2023 per i lavoratori dipendenti. Di seguito i dettagli.
Fringe benefits 2023 con nuova soglia a 3000 euro: a chi spetta
Solo per il 2023 non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000 i fringe benefit, ovvero il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati, ma solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati). I lavoratori devono fornire ai datori di lavoro una dichiarazione del diritto indicando il codice fiscale di ciascun figlio.
Si ricorda in tal senso che sono considerati fiscalmente a carico i figli che possiedono un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
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Quali beni e servizi possono essere erogati nei fringe benefit 2023 fino a 3000 euro
Ecco un elenco a titolo di esempio di fringe benefit che possono essere erogati:
- il fringe benefit auto e autovettura concessa ad uso promiscuo
- i premi assicurativi extra professionali e i welfare contrattuali
- alloggio dato in uso ai dipendenti
- buoni benzina (oltre il bonus benzina di 200 euro)
- buoni spesa e pacco natalizio
- polizze assicurative extraprofessionali
- utenze per uso domestico (acqua, energia elettrica e riscaldamento).
Come si vede nell’elenco di spese rimborsabili rientrano anche le bollette di acqua, luce e gas. Ecco perchè la misura è stata chiamata anche bonus bollette per i lavoratori dipendenti.
Come funziona il nuovo bonus bollette ai lavoratori dipendenti
Il bonus bollette 2023 in oggetto della presente guida altro non è che una somma erogata o rimborsata dall’azienda al dipendente, per aiutarlo con il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas).
Un po’ più nel dettaglio le vie di utilizzo del bonus bollette sono dunque due:
- erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio di luce, gas o acqua;
- rimborso delle spese effettuate in via diretta dai dipendenti, ma ovviamente dimostrando quali sono le cifre reali di spesa, ovvero documentando tutti i costi sostenuti.
In tal modo il datore di lavoro potrà rimborsare in busta paga il costo sostenuto dal dipendente sostenuto per le bollette di acqua luce e gas nel limite dei 3000 euro annui. Si tratta di somme escluse dal reddito di lavoro subordinato ai fini Irpef entro il limite complessivo di 3000 euro, ma anche dalla base imponibile contributiva.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate (circolare Agenzia Entrate n° 35/E del 4 novembre 2022) riguardano la misura varata con il Dl Aiuti Quater, ma riteniamo si possano applicare anche alla misura del Dl Lavoro 2023.
L’Agenzia in particolare ha chiarito che il pagamento o il rimborso può riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, ma a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.
Ove il fringe benefit riguardi il pagamento delle utenze domestiche il datore di lavoro dovrà acquisire:
- la bolletta pagata,
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale il lavoratore attesti il possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenza domestiche con tutti i relativi dati (intestatario della fattura, tipologia di utenza, importo pagato, data e modalità di pagamento)
- un’ulteriore dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dal lavoratore che attesti che le fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche da parte di altri datori di lavoro nel caso di rapporti di lavoro part-time, ovvero dal coniuge o da familiare.
Redditi assimilati
L’Agenzia chiarisce poi che l’agevolazione non riguarda solo i lavoratori dipendenti, ma anche i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente:
- collaboratori coordinati e continuativi,
- amministratori,
- tirocinanti.
Superamento dei 3000 euro
Un chiarimento molto importante riguarda il superamento dei 3000 euro di fringe benefit. L’Agenzia delle Entrate infatti aveva chiarito (per i fringe benefit a 3000 euro del Dl Aiuti) che tale soglia non costituisce franchigia: pertanto se in sede di conguaglio annuale dovesse emergere che il valore dei beni o dei servizi prestati è superiore alle soglie (€ 3.000 e € 200), il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione e a contributi l’importo corrisposto nella sua interezza.
Fringe benefit a 3000 euro nel Dl Aiuti Bis e Dl Aiuti Quater
Ricordiamo che già il Governo Draghi aveva scelto di stabilire una nuova soglia per i cosiddetti ‘fringe benefit‘ per i lavoratori dipendenti: il limite è stato infatti aumentato a 600 euro, mentre prima era a 258 euro. La misura, ribattezzata “Bonus ai dipendenti” o “Bonus bollette 2022” poi era stata innalzata fino a 3000 euro senza tassazione (e anche per il pagamento delle utenze domestiche con il Decreto Aiuti Quater DL del 18.11.2022 n. 176 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18.11.2022).
Come funziona la cumulabilità fra fringe benefit 3000 euro e bonus benzina 200 euro
La nuova soglia di 3000 euro dei fringe benefit per il 2023 si affianca al cosiddetto bonus benzina 200 euro di cui al Decreto Legge n. 21/2022 (c.d. Decreto Ucraina) prorogato al 2023 dall’articolo 1 del Decreto Legge n. 5 del 2023 (Decreto Carburanti).
Quest’ultimo prevede la possibilità per i datori di lavoro di erogare ai propri dipendenti, uno o più buoni carburante (benzina, diesel, metano, GPL e anche ricariche elettriche) esenti da imposizione fiscale fino a euro 200,00 per lavoratore.
Quindi ad ogni singolo lavoratore si potrà riconoscere un importo o valore complessivo di fringe benefit di 3.200,00 euro:
- 200,00 euro per buoni benzina (Decreto Ucraina e Decreto Carburanti)
- e 3.000,00 euro (Decreto Aiuti-bis-e quater e Decreto Lavoro 2023) per beni e servizi (compresi ulteriori buoni benzina) e comprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze.
Anche per il buono benzina vale la regola per il superamento della soglia: ove si superi il limite di 200 euro annuali l’intera somma (e non l’eccedenza) sarà soggetta a tassazione e contribuzione.