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Home»Soldi e Diritti»Giacenza media Poste Italiane: cos’è, a cosa serve e come ottenerla ai fini ISEE

Giacenza media Poste Italiane: cos’è, a cosa serve e come ottenerla ai fini ISEE

Valeria Oggero17 Dicembre 20246 Mins Read
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Cos'è la giacenza media di Poste ai fini dell'ISEE, a cosa serve e come verificare questo dato con gli strumenti di Poste Italiane.

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Giacenza media Poste Italiane

Poste Italiane mette a disposizione dei cittadini diversi strumenti volti al risparmio, per cui molti oggi hanno delle somme di denaro depositate qui. Pensiamo ad esempio al conto BancoPosta o a PostePay. In alcune circostanze può essere necessario verificare qual è la somma complessiva depositata tramite questi strumenti.

Uno di questi casi è quello che riguarda il conteggio dell’ISEE, per cui è indispensabile conoscere la giacenza media del denaro depositato presso banche o enti di credito. Anche i risparmi che si possiedono presso Poste Italiane costituiscono una proprietà in denaro che è necessario dichiarare in determinati contesti.

La giacenza media nello specifico è l’importo totale delle somme a credito ricevute in un anno di riferimento specifico. Ma come funziona con Poste Italiane? Come è possibile verificare queste informazioni? Scopriamolo nell’articolo.

Indice:
  • Cos’è la giacenza media e a cosa serve
  • Giacenza media Poste Italiane: come funziona
  • Giacenza media Poste Italiane e ISEE
  • Come verificare la giacenza media e saldo Poste Italiane
  • Possibili novità per ISEE 2025

Cos’è la giacenza media e a cosa serve

Iniziamo a vedere cosa si intende per giacenza media, come funziona e a cosa serve. Con questa terminologia si fa riferimento, ad esempio per un conto corrente bancario, alla media dei saldi giornalieri del denaro presente al suo interno.

In breve è la media delle somme presenti in un conto in un anno. La giacenza media viene conteggiata quindi per diversi scopi, in primis per avere un valore di riferimento per calcolare l’ISEE. Sia le banche che le Poste Italiane sono obbligate inoltre ad inviare i dati sulle giacenze medie dei clienti all’Agenzia delle Entrate ogni anno.

La giacenza fa riferimento alle somme depositate utilizzando diversi strumenti, come conti correnti, canali di risparmio, libretti o carte. Sapere qual è la giacenza media è importante per i cittadini principalmente per calcolare, come anticipato, il valore dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

L’ISEE può essere richiesto per diverse finalità: per accedere ad alcuni sostegni erogati dall’INPS o dallo Stato, per l’Assegno Unico, per il pagamento delle tasse universitarie e così via.

Giacenza media Poste Italiane: come funziona

Anche chi ha depositato delle somme di denaro presso uno o più strumenti Poste Italiane deve conoscere la giacenza media per poter calcolare l’ISEE. Anche in questo caso il valore della giacenza media si calcola prendendo in considerazione le giacenze giornaliere, sommandole e dividendole per 365.

Chi ha uno strumento come un conto, un libretto risparmio o una carta presso Poste Italiane può risalire a tutte le informazioni che riguardano il saldo o la giacenza media sia telematicamente che presso una sede fisica.

Se si intende recuperare queste informazioni per conto di soggetti minorenni, oppure persone con una tutela specifica, è invece necessario essere muniti dell’apposita delega e dei documenti di identità per poter procedere alla domanda.

Giacenza media Poste Italiane e ISEE

Nel momento in cui si intende calcolare l’ISEE vanno presentate al centro CAF di competenza o su piattaforme online degli enti istituzionali diverse informazioni che riguardano il proprio stato economico. L’ISEE fa riferimento al nucleo familiare, per cui è necessario indicare i dati anagrafici di tutti i componenti, i dati reddituali tramite le DSU, o altre certificazioni che riguardano i risparmi della famiglia.

Risulta importante quindi non dimenticare di aggiungere anche i dati, come il saldo e la giacenza media, che riguardano da vicino gli strumenti utilizzati presso le Poste Italiane, oltre a quelli relativi ai conti correnti.

Rivolgendosi alle poste, come vedremo tra poco, è possibile ottenere informazioni su:

  • Conti correnti BancoPosta;
  • Libretti di risparmio a proprio nome;
  • Buoni fruttiferi postali;
  • Dati sulle carte come la PostePay;
  • Somme nei fondi di investimento;
  • Premi e polizze assicurative.

Tutti questi dati devono essere presi in considerazione e presentati per calcolare correttamente l’ISEE dell’anno di riferimento.

Leggi anche: ISEE 2025, le novità in arrivo con il nuovo regolamento

Come verificare la giacenza media e saldo Poste Italiane

Per accedere ai dati visti sopra, il cittadino può procedere principalmente nei seguenti modi:

  • Chiedere queste informazioni presso una sede fisica delle Poste italiane;
  • Accedere al sito ufficiale di Poste Italiane;
  • Utilizzare l’applicazione ufficiale Poste Italiane.

Accedendo dal sito ufficiale è possibile individuare la specifica area riservata alla “Richiesta ISEE” e verificare tutti i dati necessari a calcolare questo valore. In particolare Poste Italiane renderà disponibile da gennaio 2025 i dati su saldo e giacenza media 2023 per aggiornare l’ISEE del 2025.

Bisogna evidenziare infatti che per poter richiedere il valore ISEE per un anno specifico, ad esempio per il 2025, è necessario avere a disposizione i dati dei due anni precedenti, in questo caso dal 2023. L’ISEE infatti fa sempre riferimento a due anni precedenti al momento della presentazione. All’anno corrente vanno collegati solo i dati della composizione del nucleo familiare.

Leggi anche: ISEE: cos’è, come si calcola e quali sono i documenti necessari per la richiesta

Se si procede alla richiesta delle informazioni di persona, bisogna invece compilare un apposito modulo inserendo tutti i dati anagrafici e identificativi. Se invece si sceglie di utilizzare l’app, bisogna cercare “Attestazione patrimoniale valida ai fini ISEE 2025”, e poi andare su “Visualizza allegato”.

Una volta acquisiti i dati, è possibile procedere con la presentazione dell’ISEE correttamente presso l’INPS oppure in un centro CAF. Dimenticare le informazioni sugli strumenti postali può portare ad un calcolo ISEE non corretto, con le conseguenze del caso come: perdita dei sostegni richiesti, oppure anche sanzioni.

Possibili novità per ISEE 2025

A partire dal 2025, il calcolo dell’ISEE potrebbe subire importanti modifiche con l’obiettivo di ampliare l’accesso alle prestazioni e agevolazioni per le famiglie. La modifica al Regolamento ISEE, attualmente in discussione alla Camera, introduce una novità significativa: l’esclusione dal reddito patrimoniale di titoli di risparmio con garanzia statale, come BOT, BTP e Buoni Fruttiferi Postali, fino a un valore massimo di 50mila euro.

Questa misura, prevista già dalla Legge di Bilancio 2024 ma non ancora applicata, rappresenta un passo avanti nel supporto alle famiglie italiane. L’esclusione di questi strumenti finanziari consente di alleggerire il peso del patrimonio ai fini del calcolo ISEE, permettendo a un numero maggiore di famiglie di accedere a contributi e agevolazioni. Un ulteriore cambiamento atteso riguarda l’esclusione definitiva dell’Assegno Unico Figli dal calcolo dell’indicatore, un aspetto che, se confermato, andrà a beneficio di numerosi nuclei familiari.

Queste novità richiedono alle famiglie di prepararsi per tempo, monitorando le proprie situazioni patrimoniali e informandosi sulle nuove regole per il calcolo dell’ISEE 2025. Con queste modifiche, il sistema punta a rendere più equo e inclusivo l’accesso alle prestazioni sociali, riducendo le disparità esistenti.

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