A giugno, per molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI), si concluderà il primo ciclo dei 18 mesi previsti dal beneficio. Ma cosa succede dopo? Come si rinnova l’ADI? E soprattutto, ci sono novità importanti in arrivo?
Con l’avvicinarsi della scadenza del primo periodo di fruizione dell’ADI, il tema del rinnovo diventa centrale per migliaia di famiglie italiane. Il processo di rinnovo, infatti, pur seguendo una logica simile alla domanda iniziale, presenta alcune semplificazioni e aggiornamenti significativi. Informazioni utili arrivano direttamente dal Ministero del Lavoro e sono state condivise pubblicamente in occasione delle giornate di formazione sull’ADI, dedicate agli operatori del settore.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, quali passaggi restano invariati e come prepararsi per tempo.
Rinnovo ADI, come funziona
Alla conclusione dei 18 mesi di erogazione, è previsto un mese di interruzione del beneficio. Questo mese di sospensione serve per presentare la nuova domanda. Se la domanda viene accolta, l’erogazione dell’ADI riprende dal mese successivo con una durata ridotta a 12 mesi. Al termine di questi 12 mesi, si ripete lo stesso meccanismo: un mese di sospensione, domanda di rinnovo, e altri 12 mesi di fruizione.
È importante ricordare che ogni nuovo periodo decorre solo dopo la valutazione della domanda di rinnovo, quindi conviene muoversi tempestivamente.
1. SMS Inps di avviso, arriva la notifica di fine ciclo al termine dei 18 mesi
Il primo aggiornamento riguarda l’introduzione di un sistema di avvisi via SMS. Il Ministero ha comunicato che i beneficiari in scadenza dovrebbero ricevere un messaggio di testo entro la fine del mese dell’ultima ricarica. Questo SMS segnala l’imminente conclusione del ciclo dell’ADI e invita a preparare la domanda di rinnovo.
Sebbene si tratti di una novità positiva, non tutti i messaggi potrebbero essere ricevuti correttamente. È quindi consigliabile contare manualmente le ricariche ricevute: la diciottesima corrisponde alla fine del primo periodo.
2. PAD non sempre necessario rifarlo
Il secondo aggiornamento riguarda il PAD, il Patto di Attivazione Digitale. Durante la prima domanda, tutti erano obbligati a completarlo. In fase di rinnovo, però, il Ministero ha chiarito che non è più necessario rifare il PAD se il nucleo familiare è rimasto invariato rispetto alla domanda precedente.
Questo semplifica molto la procedura per chi non ha avuto cambiamenti familiari. Ad esempio, un single che rinnova l’ADI non dovrà rifare il PAD. Se viene comunque presentato un nuovo PAD, questo sarà considerato un aggiornamento di quello precedente, senza conseguenze negative.
Se invece il nucleo familiare ha subito modifiche – per esempio per nascite, decessi o trasferimenti – allora il PAD va rifatto completamente.
3. Obbligo del primo incontro con i servizi sociali entro 120 giorni
Resta invece obbligatorio il primo incontro con i servizi sociali entro 120 giorni dalla data di presentazione della nuova domanda. Questo vale anche per coloro che sono stati precedentemente esonerati dagli obblighi di attivazione.
La mancata partecipazione a questo incontro può comportare la sospensione o, in caso di assenza ingiustificata, la decadenza del beneficio. Durante questo colloquio sarà possibile aggiornare anche altri aspetti del percorso di inclusione, come i carichi familiari o eventuali esigenze specifiche.
4. Aggiornamento del Patto di Inclusione Sociale (PaiS)
Nel contesto del nuovo incontro con i servizi sociali, è prevista anche la possibilità di aggiornare il Patto di Inclusione Sociale. Questo strumento definisce le misure personalizzate di accompagnamento, supporto e attivazione per ciascun nucleo familiare.
Grazie a questa possibilità, i beneficiari potranno rivedere impegni, servizi di supporto e altri elementi del piano personalizzato, in base a eventuali cambiamenti sopraggiunti durante il primo ciclo di ADI.
5. Nuove comunicazioni e messaggi da parte dell’INPS
Il Ministero del Lavoro ha anticipato che l’INPS rilascerà a breve nuove istruzioni operative attraverso messaggi ufficiali. Questi messaggi chiariranno le modalità tecniche del rinnovo, i documenti necessari, eventuali deroghe e la gestione delle casistiche particolari.
Le comunicazioni dell’INPS saranno fondamentali per uniformare i comportamenti degli operatori sul territorio e per aiutare i cittadini a evitare errori procedurali.
Conclusioni
Gli aggiornamenti annunciati rappresentano un importante passo avanti verso una gestione più moderna, digitale e centrata sulla semplificazione. Il rinnovo dell’Assegno di Inclusione diventa così meno oneroso per i beneficiari, pur mantenendo alcuni passaggi chiave per garantire il corretto accesso al beneficio.
Chi è in scadenza con l’ADI deve tenere presente che giugno sarà l’ultimo mese di pagamento per chi ha cominciato a percepire il beneficio 18 mesi fa. Sarà quindi fondamentale presentare la nuova domanda nel mese successivo, luglio, per non interrompere il flusso dei pagamenti.
Le informazioni contenute in questo articolo sono state anticipate da Radio UCI UPS, che le ha raccolte durante un confronto con il Ministero del Lavoro in occasione delle giornate di formazione dedicate all’ADI per gli operatori di CAF e Patronati.