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Home»Soldi e Diritti»Trattamento integrativo sulla Naspi, a dicembre gli arretrati (ma non per tutti)

Trattamento integrativo sulla Naspi, a dicembre gli arretrati (ma non per tutti)

La Posta di Lavoro e Diritti
Antonio Maroscia10 Dicembre 20244 Mins Read
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Trattamento integrativo NASpI: scopri perché l'importo può superare i 100 euro a dicembre e quando sono previsti gli arretrati INPS.

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La Posta di Lavoro e Diritti

Un nostro lettore ci ha scritto: “Buongiorno, controllando il mio fascicolo previdenziale mi sono accorto che mi verrà accreditato il bonus integrativo sulla NASpI a dicembre, e fino a qui tutto apposto. Poi guardando bene mi sono accorto che l’importo non è in linea con gli altri: sono 4 mesi che mi viene accreditato un importo di 104€, questo mese mi verrà accreditato un importo di 204€ con riferimento alla data del 21/2020. Cosa significa? C’è un errore da parte di INPS o è normale?”

La Posta di Lavoro e Diritti è il nostro spazio dedicato ai lettori per rispondere a domande come questa, offrendo chiarimenti gratuiti su temi legati a lavoro, previdenza e diritti. Inviaci anche tu il tuo quesito: ti aiuteremo a fare chiarezza! Ricordiamo che la nostra risposta è un semplice suggerimento e non costituisce una consulenza legale o fiscale. Ti invitiamo a contattare l’INPS o un patronato per ottenere indicazioni specifiche sulla tua situazione.

Cos’è il trattamento integrativo e come funziona per la NASpI

Il trattamento integrativo, conosciuto in passato come “Bonus Renzi”, è un’agevolazione fiscale introdotta per alleggerire il carico tributario di lavoratori dipendenti e percettori di prestazioni Inps assimilate al lavoro dipendente, come la NASpI. A partire dal 2020, l’importo è stato incrementato a 100 euro al mese. Questo bonus spetta a coloro che hanno un reddito annuo tra gli 8.500 e i 15.000 euro. Per redditi superiori a tale soglia, è riconosciuto solo se l’imposta lorda supera le detrazioni spettanti e può essere recuperato tramite dichiarazione dei redditi.

Per i beneficiari della NASpI, il trattamento integrativo viene generalmente accreditato mensilmente. Tuttavia, possono verificarsi dei ritardi nell’erogazione, che danno luogo a conguagli successivi. Questo avviene quando l’INPS non riesce a calcolare il bonus in tempo utile per la liquidazione mensile. Gli importi arretrati vengono dunque accreditati in modo cumulativo, generando un pagamento superiore al normale.

Leggi anche: assegno unico e trattamento integrativo con la NASpI: cosa c’è da sapere

Trattamento integrativo sulla Naspi, a dicembre gli arretrati?

Il riferimento “21/2020” non indica un periodo temporale ma il decreto legislativo n. 21 del 2020, che ha istituito il trattamento integrativo portandolo a 100 euro mensili.

L’aumento dell’importo che hai notato per il mese di dicembre è probabilmente dovuto all’accredito di arretrati per mensilità precedenti non corrisposte regolarmente. Tra il 12 e il 13 dicembre 2024, l’INPS dovrebbe effettuare i conguagli per regolarizzare eventuali periodi di vuoto, accreditando sia la mensilità corrente sia le somme dovute per i mesi passati. Pertanto la situazione dovrebbe essere normale e non dovrebbe trattarsi di un errore dell’INPS.

Tuttavia se hai ancora dubbi ti consigliamo di verificare il dettaglio di tutti i pagamenti pregressi sul tuo fascicolo previdenziale per confermare questa ipotesi ed eventualmente di segnalare la situazione all’INPS se ritieni che possa esserci un errore, per evitare che in futuro l’INPS possa chiederti indietro la somma indebitamente percepita.

Pagamenti indebiti da parte dell’INPS, cosa sono e cosa comporta

I pagamenti indebiti da parte dell’INPS si verificano quando l’Istituto eroga somme non spettanti ai beneficiari per errori amministrativi, comunicazioni incomplete o irregolarità nei requisiti del richiedente. Questi casi possono riguardare prestazioni come pensioni, NASpI, bonus o altre indennità. L’INPS ha l’obbligo di verificare periodicamente la correttezza dei pagamenti e, qualora riscontri un’indebita erogazione, avvia un procedimento di recupero delle somme. Il beneficiario riceve una comunicazione ufficiale che specifica l’importo da restituire, il motivo dell’indebito e le modalità di rimborso, con la possibilità di presentare ricorso o fornire chiarimenti.

Se il pagamento indebito è imputabile a un errore dell’INPS e il beneficiario non è in alcun modo responsabile, è possibile richiedere l’esonero dal rimborso, ma solo in determinate condizioni previste dalla normativa. In alternativa, il rimborso può essere rateizzato per venire incontro alle difficoltà economiche dell’interessato. È importante segnalare tempestivamente eventuali discrepanze per evitare complicazioni future. In alcuni casi, come quelli di dolo o frode, l’INPS può intraprendere anche azioni legali per il recupero delle somme percepite indebitamente.

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